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Superbabe compie 40 anni

25 luglio 1978, Oldham, Inghilterra, la piccola Louise “Joy” Brown

La bambina miracolo nacque 40 anni fa, all’ospedale di Oldham, nord dell’Inghilterra. Ed il suo faccino, capace di addolcire qualsiasi polemica, anche la più rovente e preconcetta, si impose al mondo spiegandogli che il futuro era cominciato. Un futuro che fino a quel momento era stato appannaggio soltanto degli appassionati di fantascienza e che d’improvviso con i suoi vagiti diventava clamorosa realtà. Il New York Times intitolò l’articolo che dava notizia della sua nascita «Concepire l’inconcepibile». Ancora oggi c’è chi non se n’é fatta una ragione.

John, Leslie e Louise Brown

John, Leslie e Louise Brown

Louise Brown compie oggi 40 anni, e resterà nella storia come la prima bimba nata da una provetta grazie alla fecondazione assistita. Colei che inconsapevolmente, grazie alla scelta dei suoi genitori che sfidarono opinione pubblica e addirittura pesanti lettere di minacce personali, ha aperto una strada che ha consentito a 8 milioni di famiglie nel mondo di aggirare l’infertilità e ottenere una genitorialità che altrimenti sarebbe stata loro negata dalla natura.

FECONDAZIONE ASSISTITA, 100MILA NATI IN ITALIA IN 10 ANNI8 milioni di bambini nati dalla procreazione medicalmente assistita, circa mezzo milione all’anno nell’ultimo decennio a fronte di più di 2 milioni di cicli di trattamenti effettuati. Da quel giorno di 40 anni fa, dal momento in cui i coniugi Brown ebbero la loro vittoria mostrando al mondo il volto della loro bambina Louise – a sua volta oggi divenuta madre -, la cosiddetta fecondazione in vitro è ormai da considerare una pratica medica normale.

Al suo padre, lo scienziato britannico Robert Edwards, fu assegnato nel 2010 il Premio Nobel per la Medicina. E se da un lato fu l’occasione per rinfocolare polemiche mai sopite – orchestrate prima di tutto dal Vaticano che definì il premio fuori luogo per motivazioni etiche e accusò il biologo inglese di motivazioni non scientifiche ma economiche, imputandogli la colpa dell’incentivo al mercato degli ovociti -, dall’altro si è trattato di uno spartiacque per la medicina applicata. Che da allora si è organizzata per rispondere ad una sempre maggiore richiesta di maternità/paternità assistita da parte di una opinione pubblica sempre più laicizzata e ben disposta.

In Europa, i tassi di gravidanza da procreazione medicalmente assistita si sono stabilizzati al 36%, mentre sono in aumento le gravidanze da ovo-donazione (circa il 50%), ed è in aumento il ricorso agli embrioni congelati. Nell’Unione Europea negli ultimi anni il paese più attivo in questo senso è stato la Spagna, diventato il paradiso artificiale – detto in senso buono –  per le coppie afflitte da infertilità.

Fanalino di coda, manco a dirlo, l’Italia che – malgrado l’infertilità sia un problema che affligge una coppia su cinque – una volta di più sconta anche in questo caso la circostanza di essere virtualmente e praticamente la sede della Chiesa Cattolica. Basti dire che la fecondazione assistita eterologa è diventata legale solo nel 2014 grazie alla sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il divieto all’eterologa nei casi di infertilità assoluta. Il legislatore italiano si è fatto sorprendere una volta di più dal progresso civile della società alle cui istanze avrebbe dovuto dare risposta più sollecita.

Altro problema, la diseguaglianza di accesso alle tecniche di procreazione assistita nelle varie regioni. Anche in questo caso, come un po’ per tutta la sanità, c’è una situazione a macchia di leopardo con forti gap regionali.

Ma oggi è giorno di celebrazione. La piccola Louise Brown continua a sorridere al mondo da quella foto di 40 anni fa. E mentre quella parte dell’opinione pubblica che ancora stenta ad accettare ogni rivoluzione copernicana si interroga sul mito di Prometeo e sulla sua moderna accezione chiamata Frankenstein, lei continua a sorridere con le sembianze di una donna che senza un miracolo della scienza oggi non sarebbe esistita.

Louise Brown in una foto recente, con i figli Cameron e Aiden

Louise Brown in una foto recente, con i figli Cameron e Aiden

Autore

Simone Borri

Simone Borri è nato a Firenze, è laureato in scienze politiche, indirizzo storico. Tra le sue passioni la Fiorentina, di cui è tifoso da sempre, la storia, la politica, la letteratura, il cinema.

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