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Un giovane Capitano per una vittoria fondamentale

FERRARA – Nel lunch match della ventiquattresima giornata, la Fiorentina affronta la SPAL al Paolo Mazza di Ferrara. Grande mobilitazione del popolo viola, 1364 nel settore ospiti, diversi dislocati in altre zone. La formazione in completo rosso in onore del quartiere di Santa Maria Novella, parte con il modulo del 4-3-3, assenze importanti di Pezzella e Mirallas per infortunio. Gli undici titolari sono: Lafont tra i pali, difesa con Ceccherini, Milenkovic, Vitor Hugo, Biraghi, nel centrocampo rientra Benassi, Edimilson, Veretout, , tridente offensivo Chiesa (cap.), Muriel, Gerson. Tra gli avversari due ex viola, il mister Semplici e il portiere Viviano.
I viola partono subito in avanti e si rendono pericolosi in area avversaria con due conclusioni di Chiesa. Dalla parte opposta ci provano Valdifiori e Valoti, ma Lafont controlla senza problemi. Alla mezz’ora prima azione da goal con un tiro di Muriel su cross di Biraghi, traversa del colombiano da pochi metri.
Dalla rete mancata al goal subito, al trentaseiesimo disastro della difesa viola che perde palla, tiro di Kurtic parato da Lafont che non trattiene e goal di Petagna. I viola dopo qualche attimo di sbandamento, si riportano in area avversaria, un destro di Chiesa termina di poco al lato. Al quarantaquattresimo dopo un’ azione prolungata, Biraghi dalla sinistra passa al centro per Edimilson che con un gran sinistro batte Viviano per il pari meritato.
Dopo tre minuti di recupero si va all’intervallo. Nella seconda frazione di gioco primo cambio tra i gigliati esce Ceccherini per problemi fisici, per Laurini. I viola in questa fase sono molto più reattivi della SPAL, corner e metri guadagnati. Chiesa è il più pericoloso, crossa in area diversi palloni, che non sono sfruttati con l’ultimo passaggio in rete. Si vede anche Muriel con una bella giocata di tacco per Gerson il cui tiro termina in corner. Un presunto fallo di mano di Felipe viene visionato dal Var che conferma la posizione fuori dall’area.

Il gol annullato alla Spal

Il gol annullato alla Spal

Al secondo cambio del mister Pioli esce Benassi per Simeone, squadra con assetto più offensivo. Poi succede di tutto e dell’incredibile, gli spallini passano in vantaggio con Valoti, ancora uno svarione difensivo dei viola. Ma l’arbitro ferma il gioco per visionare il Var, per un fallo di Chiesa avvenuto in area prima dell’azione che ha portato il vantaggio dei padroni di casa. Il rigore è assegnato e la rete viene annullata alla SPAL. Si porta dagli undici metri Veretout che con freddezza porta a due le reti viola, anche se Viviano intuisce la traiettoria.
Pochi minuti e contropiede viola con Simeone che con palla al piede parte dalla difesa e in area batte Viviano con un gran destro. L’ultimo cambio esce Edimilson per Dabo. La Fiorentina amministra senza problemi e si proietta in avanti in contropiede. Nei minuti finali poker viola con Gerson che con un tiro di sinistro rasoterra batte chiude la gara.
Dopo tre minuti di recupero il triplice fischio finale. Tre punti importanti per accorciare la classifica in ottica Europa, in un campionato dove tutto può succedere fino all’ultima giornata. Una gara non facile per come si era messa, con un avversario non tecnicamente superiore, ma ostico e ben allenato, ma poca lucidità in fase conclusiva e soprattutto errori ed incertezza in difesa. Da elogiare il carattere e la reazione, con la buona prestazione di Edimilson , il centrocampista svizzero sta ripagando la fiducia del mister, ben inserito nel gioco di squadra; di Veretout il metronomo del centrocampo , gioca e recupera diversi palloni, ma soprattutto realizza la rete del rigore in un momento di caos totale; il goal del Cholito, Simeone che toglie ogni possibilità di recupero agli avversari, e dimostra la sua professionalità anche se parte dalla panchina; finalmente Gerson che come mezzala sembra aver trovato la giusta collocazione.

Il rigore trasformato da Jordan Veretout

Il rigore trasformato da Jordan Veretout

Il migliore in campo resta l’inarrestabile Federico Chiesa, il ragazzo che lotta dall’inizio alla fine, ci crede sempre, un’ autentico trascinatore per la squadra. Un campione in campo e fuori, un leader, un vero capitano, già un Capitano. Una fascia pesante meritata e conquistata, per la seconda volta al braccio, consapevole e responsabile per quello che rappresenta. Un giovane Capitano fondamentale per la vittoria finale, serio e maturo per la sua giovane età. Gli attacchi e le offese nel post gara del presidente degli avversari non sono accettabili, fuori luogo, anche se dettate dalla delusione della sconfitta, l’arbitro ha solo messo in pratica il regolamento. Il nostro campione, patrimonio dell’Italia calcistica, attaccante che gioca in velocità, bersagliato da ripetuti falli, imprendibile per dribbling e nel saltare l’uomo, deve essere tutelato in ogni modo.
Con questa vittoria continua la striscia di risultati utili dall’inizio dell’anno, (imbattuti da dieci gare in trasferta), che porta fiducia e ottimismo per affrontare le prossime sfide al Franchi contro Inter e Atalanta. Dieci giorni impegnativi e decisivi per il cammino della Fiorentina.

Autore

Patrizia Iannicelli

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