Fiorentina

Una sconfitta tra gli applausi

(Dal nostro inviato) – Nella quinta giornata di campionato, nell’anticipo serale del martedì, nel primo turno infrasettimanale, la Fiorentina affronta i campioni d’Italia dell’Inter. Dopo l’ottimo avvio con le tre vittorie consecutive, grande entusiasmo della tifoseria, che torna a riempire i settori del Franchi nella capienza consentita, per dare il massimo supporto alla squadra. Il numero ufficiale degli spettatori è 15.927, anche per questa gara i gruppi organizzati della Curva Fiesole restano all’esterno dell’impianto.

Come di consueto mister Vincenzo Italiano, parte con qualche sorpresa nella formazione titolare, in difesa Benassi come terzino destro, Nastasic all’esordio, Torreira in mediana, davanti nel tridente Sottil. Il modulo resta quello del 4-3-3, Dragowski tra i pali, Benassi Milenkovic, Nastasic, Biraghi (cap.), Bonaventura, Torreira, Duncan, Sottil, Vlahovic, Gonzalez.

I viola subito in avanti con azioni tambureggianti, il tandem Vlahovic – Gonzalez porta alla prima parata del portiere nerazzurro Handanovic, che si ripete subito dopo su Vlahovic. Al 23esimo arriva il meritato vantaggio per i padroni di casa, assist di Gonzalez e prima rete in maglia viola di Sottil.

Alla mezz’ora primo affondo verso la porta difesa da Dragowski, su punizione Calhanoglu impegna il portiere polacco. Al 38esimo Nastasic in un rinvio sfortunato manda nella propria porta il pallone, il pari dell’Inter è annullato per fuorigioco. Si va all’intervallo, con il dominio di gioco da parte della squadra viola, che è mancata di precisione per chiudere la gara.

Nella ripresa il ritmo di gara resta alto, il possesso palla è a favore dei gigliati. Al 52esimo un’amnesia generale porta al pari degli avversari con un rasoterra di Darmian. Dopo aver valutato la posizione del realizzatore, il goal è convalidato. Due minuti dopo ancora uno svarione difensivo in area con gli ospiti che ribaltano la gara, cross da corner con Dzeko che indisturbato salta più di tutti e realizza il raddoppio.

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La Fiorentina sembra accusare il colpo non solo fisicamente, dopo aver speso tantissimo per quasi un’ora, ma anche psicologicamente, con gli avversari più incisivi e concreti. Mister Italiano prova con le prime sostituzioni, entrano Amrabat e Odriozola per Torreira e Benassi, ma il trend non cambia, i viola continuano a subire le incursioni dei nerazzurri.

Al 74esimo entra Saponara che sostituisce Sottil, ma sono ancora i viola a rischiare per un errore di Dragowski su rinvio, con Sanchez che sbaglia traiettoria e non trova la porta. Al 78esimo Gonzalez dopo un’ammonizione per proteste, applaude platealmente l’arbitro Fabbri (non impeccabile nella direzione di gara), che estrae il rosso per l’inevitabile espulsione. I viola in inferiorità numerica e in evidenti difficoltà.

Le ultime sostituzioni portano in campo Callejon al posto di Duncan e Kokorin per Bonaventura, i viola a trazione anteriore per l’assalto finale. Sono invece gli ospiti, con tutta la squadra viola sbilanciata in avanti, che portano a 3 le reti con il goal di Perisic in contropiede a porta vuota.

Nei tre minuti di recupero, la Fiorentina chiude la gara in difesa ed evita un risultato pesante quanto immeritato. Al triplice fischio il rammarico di aver sprecato una grande occasione, un primo tempo impeccabile, una squadra che affronta alla pari i primi della classe, ma che alla distanza cede per forza fisica e tecnica su un avversario superiore.

Peccato, la considerazione generale, per le disattenzioni che hanno portato a minuti di black out generale, su due tiri in porta altrettanti goal realizzati, la legge del più forte che nel calcio diventa una scienza che sbaglia poco. Il risultato penalizza oltre modo la squadra viola, dove emergono diversi segnali positivi, come altri (come normale dopo solo 5 gare) da migliorare.

L’approccio iniziale ottimo, pressing aggressivo, triangolazioni, possesso palla, gioco e identità di squadra dove tutti sono partecipi alle azioni, ma limiti nel concretizzare le azioni sotto porta, il contraccolpo psicologico dopo il doppio svantaggio, qualche errore di troppo di alcuni singoli sui quali lavorare.

Sui singoli appunto una prova che dovremo analizzare nelle due frazioni di gioco, nel primo tempo la difesa che recupera propone e rischia poco, ma che si fa sorprendere sulla rimonta degli avversari, da Dragowski a Nastasic e Biraghi, vanno meglio in copertura Benassi a sorpresa terzino destro, e Milenkovic. A centrocampo, buona prova di Torreira che esce contrariato, Duncan, il centrocampista ghanese, migliore in campo, un giocatore ritrovato, ha offerto un supporto notevole in anticipo e nei contrasti, la solita personalità di Bonaventura.

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Il rosso a Gonzalez

In avanti ancora Vlahovic a secco di goal, ci prova in diverse occasioni, pochi palloni nella ripresa da sfruttare, cala nella ripresa come tutti i suoi compagni, su Sottil prova in chiaro scuro sblocca la gara ma ancora incerto e impreciso nei tiri in porta e nell’ultimo passaggio, sull’argentino Nico Gonzalez inizio strepitoso con belle giocate, la solita intensità, cross, inserimenti, tiri verso la porta, assist nel goal del vantaggio, un tempo si diceva vederlo giocare vale da solo il costo del biglietto, ma la sua ingenua espulsione mette in difficoltà la squadra, macchiando in negativo la sua prova con il rischio di restare fuori per qualche gara.

Una Fiorentina che esce dal Franchi con una sconfitta ma a testa alta tra cori e applausi, bella spavalda e divertente, con tanti errori da colmare, con diverse situazioni da migliorare, con la consapevolezza che gioco, grinta, volontà e massimo impegno per la maglia, sono le basi per costruire qualcosa di importante per il futuro.

Autore

Patrizia Iannicelli

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