Fiorentina

Sfortuna e stanchezza fermano la scia di vittorie

(Nella foto, Cristiano Biraghi. Copyright Paolo Giuliani)

Nella 29esima giornata di campionato, la Fiorentina al Franchi affronta lo Spezia, (ex mister Italiano prima di arrivare sulla panchina viola), che lotta per la permanenza nella massima serie. La sfida è la prima del sabato, che precede la festività della Pasqua, l’orario delle 14.30, pubblico numeroso sugli spalti, in totale 35.863 spettatori.

Si parte con il modulo del 4-2-3-1, Terracciano, Dodo, Igor, Quarta, Biraghi, Castrovilli, Mandragora, Ikonè, Bonaventura, Sottil, Cabral. Nella formazione degli avversari oltre mister Leonardo Semplici, il portiere Dragowski, il centrocampista Zurkowski, con un passato in viola. I padroni di casa subito in attacco con azioni pericolose, da cross dalla sinistra, la difesa avversaria si chiude e manda in corner.

Dopo il 18esimo anche lo Spezia si porta verso l’area gigliata con azioni offensive, arriva anche la rete di Nzola annullata per evidente fuorigioco. Al 24esimo dalla sinistra con il pallone quasi sulla linea di fondo, Biraghi recupera e crossa verso il centro, una deviazione di Wisniewski sul palo interno porta il pallone in rete. Il capitano, terzino sinistro, dopo il vantaggio, nella porta sotto il settore della Ferrovia, percorre tutto il campo per esultare sotto la curva Fiesole.

La gioia dura poco, al 30esimo da un lancio lungo del portiere polacco Dragowski, corpo a corpo in area tra Igor e Nzola, prevale quest’ultimo nel duello, con Terracciano incerto nella situazione, che favorisce l’attaccante angolano che porta in parità il risultato. Pronta e immediata la reazione dei padroni di casa, spettacolare rovesciata di Cabral che centra la traversa, anche se il gioco è fermo. Dopo 2 minuti si va all’intervallo.

Nella ripresa, al 58simo doppia sostituzione, entrano in campo Brekalo e Gonzalez al posto di Sottil e Ikonè. Il neo entrato croato subito in partita, al 60esimo da un cross di Bonaventura, centra il palo. In evidenza ancora l’attaccante che si riporta in fase offensiva, cross per Mandragora il cui tiro è murato dalla difesa. Iniziano una serie di brutti interventi degli ospiti, con conseguente interruzione della gara, e cartellini gialli, sul taccuino dell’arbitro Dionisi, saranno in totale 7 i bianconeri, mister Italiano per proteste.

Al 70esimo Barak al posto di Castrovilli. Prosegue una gara con ammonizioni per gli ospiti, vistose trattenute su giocatori lanciati verso la rete. All’80esimo doppio cambio, escono Cabral per Jovic e Mandragora per Duncan. Da un cross di Brekalo un tiro di Jovic parato, ancora da un contropiede con azione manovrata Dodo, Gonzalez per Duncan, facile parata di Dragowski. Al 87esimo Quarta per Dodo, il brasiliano offre un perfetto assist per Jovic, il serbo con un diagonale vede passare il pallone su tutta la linea di porta, di poco fuori.

Al 90esimo contropiede degli aquilotti con Shomurodov che si trova davanti Teracciano e si fa bloccare dal portiere viola a porta vuota, sarebbe stata una beffa. Nei sei minuti di recupero forcing viola, con lo Spezia chiuso nella propria area, la difesa degli avversari totale, il triplice fischio chiude il match. Una gara non spettacolare per ritmo ed intensità, anche per un avversario difficile che dopo il pari chiude ogni azione offensiva e interrompe le azioni, con la beffa di rischiare la sconfitta su contropiede.

Il possesso palla dei gigliati al 72%, con 34 cross effettuati, traversa e palo, eloquente il numero di 29 interventi fallosi (record in un singolo match nei principali campionati europei), perdite di tempo eccessivo. Nessun dramma per il pari, con squadre di bassa classifica, la maggiore qualità e tecnica individuale è penalizzata, anche se non manca impegno e volontà, con il carattere del gruppo che ha provato ad ottenere il massimo risultato fino al termine.

Il reparto difensivo offre la solita prova di concretezza, la distrazione del brasiliano Igor e di Terracciano non mettono in discussione il periodo positivo delle loro prestazioni, Dodo ancora imprendibile sulla fascia, tra i migliori, con Quarta che copre ma si nota anche in fase di impostazione. Meno brillante come rendimento il centrocampista Castrovilli, Bonaventura si esprime con generosità e qualità a tutto campo.

Dagli esterni Sottil (titolare dopo un lungo stop), e Ikonè le delusioni con poca concretezza e precisione, in avanti ottima prestazione di Brekalo, subito in gara con un ottimo approccio, buone giocate, spunti per i compagni, il palo ferma il suo primo goal, un’alternativa per il mister importante per il proseguo della stagione, con le tante gare ravvicinate. In avanti Cabral ha poca fortuna nel trovare la porta.

Nel contesto generale Biraghi, spesso criticato, non solo per le prestazioni in campo, ma per il suo atteggiamento poco simpatico, merita l’alto gradino del podio, oltre la rete procurata, mostra lucidità, in forma fisica più di qualche compagno sottotono.La scia di vittorie consecutive, nelle varie competizioni si ferma a nove, (come nel lontano 1960), sfuma per poco un record che sarebbe stato storico, anche se il dodicesimo risultato positivo, rappresenta un periodo straordinario di entusiasmo per la città e tutto il popolo viola.

La fortuna non ha aiutato i ragazzi di mister Italiano che nel complesso hanno dominato e avrebbero meritato altro risultato, anche se la stanchezza fisica e mentale, dopo 44 gare disputate, possono giustificare cali di tensione e distrazioni. Intanto giovedì si torna in campo con il primo quarto di finale in Polonia contro il Lech Poznan, con la pratica semifinale di Coppa Italia quasi archiviata mercoledì scorso a Cremona, e una buona posizione di classifica, la squadra gigliata può affrontare questo finale di stagione con consapevolezza dei propri mezzi e sognare di alzare trofeo.

Autore

Patrizia Iannicelli

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