Musica

A Natale puoi

Non l’abbiamo fatto apposta. Non intendevamo girare il coltello nella piaga. Ma non si può stilare una compilation natalizia senza questo brano. La prova ormai che – al netto di imprevisti come questo virus che la natura non aveva previsto che esistesse e si diffondesse tra noi, ma ci ha pensato qualcun altro – si intendono alla perfezione, si completano a vicenda.

Ha fatto il percorso inverso di Oh Happy Day. Il risultato non cambia, come nella proprietà transitiva. Ma la sostanza sì. Stavolta, per fare pubblicità ad una marca di irrinunciabile accessorio culinario natalizio, il pubblicitario incaricato non ha attinto al patrimonio delle carol natalizie. Ne ha creata una.

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Alice Vitaloni in arte Alicia

Talmente bene che, quell’anno lì, se avevi un figliolo in età scolare e non conoscevi il motivetto, gli altri bambini guardavano il tuo scuotendo la testa. Come a dire, che disgrazia di genitore ti è toccata.

Scherzi a parte, era il 2005 e Francesco Vitaloni, pubblicitario, compose questa canzone e la fece cantare alla figlia Alice. Sfondò talmente tanto e bene che ancora oggi tutti la cantano ma nessuno ricorda più a cosa faceva pubblicità, e molti sono convinti che la canzone esistesse da prima del prodotto. Per motivi di privacy, Alice divenne Alicia. Che oggi ha ventidue anni e continua ad osservare il consiglio del padre: non dire a nessuno che eri tu.

A Natale puoi. Non importa essere Bing Crosby o John Lennon per entrare nella mitologia canora della festa più attesa dell’anno.

Se poi il tutto in una annata come questa vi risuona come una beffa clamorosa, rifatevela con Giuseppe Conte. Non con noi né tantomeno con Alicia.

Autore

Simone Borri

Simone Borri è nato a Firenze, è laureato in scienze politiche, indirizzo storico. Tra le sue passioni la Fiorentina, di cui è tifoso da sempre, la storia, la politica, la letteratura, il cinema.

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