Diario Viola Fiorentina

A testa alta

Nella foto Pietro Terracciano

A poche ore dal turno infrasettimanale contro la Salenrnitana, nel 34esimo turno di campionato, la Fiorentina torna nel capoluogo campano, al Maradona contro il Napoli già campione d’Italia, pronto a festeggiare il titolo appena conquistato.

I gruppi organizzati della tifoseria viola, con un comunicato, rinunciano alla trasferta per diverse problematiche, presenti poche decine tra gli ottantamila tifosi azzurri. In tribuna la dirigenza viola al completo.

Negli undici di partenza, una diversa formazione rispetto all’ultima gara, il modulo del 4-2-3-1, Terracciano tra i pali, Dodo, Milenkovic, Igor, Terzic, Amrabat, Duncan, Gonzalez, Bonaventura, Sottil, Jovic.

Prima di scendere in campo, i giocatori della Fiorentina formano un corridoio, schierati a dare il gesto del cinque, in omaggio alla squadra partenopea con il cosiddetto pasillo de honor, una passerella d’onore di grande sportività e stile. Alla fine un caloroso abbraccio tra i due allenatori, Spalletti e Italiano.

La gara parte con un buon ritmo, le due squadre si affrontano a viso aperto, le occasioni da rete sono di marca viola, Jovic pericoloso sotto porta, l’ex portiere Gollini si oppone sull’ex compagno, Sottil sbaglia traiettoria e manda alto su una respinta dell’estremo difensore. Il Napoli gestisce la gara, con buone incursioni dei giocatori d’attacco in area avversaria, la difesa gigliata chiude gli spazi. Si va all’intervallo a reti inviolate, con gli ospiti propositivi che sfiorano il vantaggio.

Nella ripresa il primo cambio viola sulla fascia destra, esce Dodo per Venuti. Al 48esimo recupero in area gigliata di Lobotka che viene fermato da Amrabat, l’arbitro Marchetti senza esitazione indica il dischetto. Dagli undici metri si porta Osimhen che calcia di potenza, Terracciano intuisce l’angolo e respinge il pallone, si ripete sulla ribattuta di Di Lorenzo.

Nella fase successiva aumenta la pressione degli azzurri, anche per i cambi effettuati Lobotka per Demme, Zielinski per Raspadori. Al 68esimo traversa di Osimhen, ma gioco fermo per un fallo dello stesso nigeriano. Mister Italiano cambia a centrocampo con una doppia sostituzione, Mandragora e Castrovilli al posto di Duncan e Bonaventura.

Al 73esimo ingenuità di Gonzalez in area su Kvaratskhelia, l’arbitro dopo il consulto Var conferma il rigore. Dagli undici metri ancora Osimhen che questa volta non sbaglia e porta in vantaggio i padroni di casa. Ultimi cambi viola, Kouamè e Saponara per Sottil e Amrabat. Al 78esimo mister Spalletti concede una standing ovation per Osimhen che lascia il campo.

All’80esimo ottima occasione per la Fiorentina con un assist di Venuti per Gonzalez che sbaglia la mira, ancora i viola con Kouamé per Jovic, la difesa partenopea respinge il tiro, si prosegue con un ‘azione manovrata, Gonzalez passa a Jovic per l’ivoriano Kouamé che spreca da buona posizione. Dopo tre minuti di recupero il triplice fischio, che sancisce la sconfitta viola, con il rammarico di aver sprecato rispetto alle azioni create.

Dalla parte dei gigliati, che hanno comunque dato il massimo per volontà e determinazione, con personalità senza timori reverenziali,   una situazione ambientale complicata e surreale, con musica, canti e cori agli eccessi, dove qualsiasi squadra avrebbe trovato difficoltà ed essere condizionata.

Dal punto di vista tecnico, una gara sbloccata da un calcio piazzato, con un buon possesso palla, le solite difficoltà realizzative con errori individuali, superiori nella prima parte, nella seconda meno incisivi, ma con le due squadre che onorano la gara anche senza particolari fasi di spettacolo. Il pari sarebbe stato un risultato giusto per il gioco visto in campo.

Nella prestazione del gruppo buona la prova della difesa Milenkovic e Terzic in evidenza, con Dodo presente, a centrocampo prova sufficiente di Duncan e Castrovilli, Amrabat in difficoltà, dagli esterni le delusioni, Gonzalez sottotono spreca sotto porta, procura il rigore per gli avversari, Sottil mai nella gara, Kouamè non fa meglio per il possibile pari, in avanti Jovic il più pericoloso e propositivo impegna il portiere e crossa un ottimo pallone per Kouamé che non sfrutta al meglio.

Sul podio anche se con qualche sbavatura dal quale nasce il primo penalty, il portiere Pietro Terracciano, stacanovista della stagione con quasi tutte le gare da titolare (anche per il grave infortunio di Sirigu, arrivato a gennaio al posto di Gollini, ndr), che lascia aperta la gara con il terzo rigore parato della sua carriera.

In un match scontato sulla carta contro un avversario superiore in tutte le sue componenti ( il primato a cinque giornate dal termine), la Fiorentina esce a testa alta, consapevole di poter affrontare le prossime fondamentali sfide con fiducia, morale e convinzione dei propri mezzi. La prima importante gara giovedì al Franchi, contro il Basilea, nella prima semifinale di Conference, con il Franchi a fianco della squadra, per raggiungere lo storico traguardo di una doppia finale.

Autore

Patrizia Iannicelli

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