Si dice che preesistesse un canto irlandese di ispirazione gregoriana, e che sir. John Francis Wade, un musicista e compositore inglese di religione cattolica (in esilio in Francia assieme ai suoi compatrioti che avevano partecipato alle sollevazioni giacobite dopo la Gloriosa Rivoluzione protestante) lo trascrivesse e desse sistemazione sia alla melodia che al testo, finendo per guadagnarsi l’identificazione presso i posteri come suo autore.
Adeste Fideles, abbiate fede in Dio, fu consegnato nel 1744 da Wade al coro della comunità cattolica degli esuli britannici di Douai, presso Calais in Francia. Il testo era in latino, e tale rimase per circa un secolo. Nel 1794 il vescovo francese Étienne-Jean-François Borderies aggiunse tre strofe al testo (la 2^, 3^ e 4^) e portò con sé in Inghilterra (dove era fuggito alle persecuzioni della Rivoluzione Francese nei confronti del clero) l’inno che era stato scritto da un inglese in fuga da un’altra rivoluzione e che aveva viaggiato in senso opposto.
Nel 1841, il pastore della Chiesa d’Inghilterra Frederick Oakeley tradusse il testo latino in lingua inglese dandogli il titolo Ye Faithful, Approach Ye. Dieci anni dopo circa, in seguito alla sua conversione al cattolicesimo, Oakeley dette all’inno il titolo definitivo con cui è conosciuto oggi tra i popoli di lingua inglese: O Come All Ye Faithful.
E’ uno degli inni sacri più classici e ricorrenti della liturgia natalizia, e non solo. Per la sua storia, lo si può definire anche un rarissimo caso di ponte spiriuale tra due religioni. Accomuna protestantesimo e cattolicesimo come poco altro è riuscito a fare nella storia moderna.
Ve lo proponiamo pertanto in due versioni.
La prima è eseguita a Westminster Abbey.
La seconda a Notre-Dame.
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