Dopo un ‘estate torrida non solo dal punto di vista metereologico, finalmente riparte il campionato. Grande attesa per l’esordio della nuova Fiorentina del patron e presidente Rocco Commisso, che dal suo arrivo, poco più di due mesi fa, ha stravolto favorevolmente l’ambiente gigliato.
Un agosto iniziato con l’amichevole di lusso contro il Galatasaray, e con il passaggio di turno di Coppa Italia contro il Monza. Il calendario non è stato favorevole per la squadra di mister Montella che all’esordio affronta una delle candidate allo scudetto, il Napoli. Con il mercato ancor aperto e con una rosa da completare, l’euforia e la voglia di sognare è palpabile in tutta la città.
Prima della gara il giro di campo di Rocco (quanti cori e applausi da tutto lo stadio), la Fiesole che lo acclama come uno di noi, lui che risponde ringraziando con le mani sul cuore e con una sciarpa viola. L’aria elettrizzante, l’adrenalina che si fa sentire, i brividi sulla pelle, l’entusiasmo sopito da anni e ritrovato. Sugli spalti sono presenti 33.614 spettatori, il numero di abbonati 24.732.
La squadra quasi del tutto rinnovata parte con il modulo del 4-3-3, Dragowski tra i pali, Lirola, Pezzella (cap.) Milenkovic, Venuti, centrocampo Pulgar, Badelj, Castrovilli, tridente d’attacco Sottil, Vlahovic, Chiesa.
I viola subito in avanti con le prime occasioni, Zielinski in area tocca il pallone con le mani, dopo un lungo consulto la Var convalida il rigore. Si porta sugli undici metri il cileno Pulgar che con freddezza batte Meret per il vantaggio. Il Franchi una vera bolgia.
Il coraggio e l’intraprendenza dei giovani viola hanno la meglio sull’esperienza dei partenopei, su tutti Sottil scatenato che guadagna metri e costringe gli avversari a falli ripetuti. Una Fiorentina straripante che cede al pareggio solo con un gran tiro dal limite dell’area di Mertens.
Lo stesso belga che subito dopo cade in area senza nessun contatto, l’arbitro Massa decreta il rigore. Insigne dagli undici metri porta in vantaggio gli ospiti. Una beffa per i viola dopo un gran primo tempo.
Nella seconda frazione di gioco, i ritmi sono meno intensi, ma da un corner dopo una bella azione partita da Chiesa per Sottil, stacco di testa di Milenkovic che riporta in pari il risultato. Pochi minuti e ancora il Napoli in vantaggio con Callejon. Il primo cambio dei viola l’ingresso di Boateng con un boato del pubblico, che non risparmia applausi anche a Vlahovic che lascia il campo.
Il neo entrato con un gran tiro da 30 metri mette in apprensione il portiere Meret che blocca. Ma dopo pochi minuti il ghanese fa esplodere il Franchi con un destro che tocca il palo e termina in rete, un goal spettacolare.
In molti sugli spalti sono ancora a festeggiare quando un veloce contropiede permette a Callejon di passare in area a Insigne che senza difficoltà riporta a quattro le reti degli ospiti. Centrocampo e difesa viola disattenti non solo nell’episodio del vantaggio ma spesso in ritardo sugli esterni di fascia.
Il secondo cambio è Benassi al posto di Badelj. L’ultimo cambio accolto con un ovazione dagli spalti, l’ingresso di Ribery al posto di Sottil. I viola con le ultime energie, anche per il caldo opprimente, si portano in avanti, Pezzella spreca una buona occasione.
Ma nei quattro minuti di recupero, un fallo netto di Hysaj su Ribery, non viene sanzionato dall’arbitro che non verifica neanche la posizione. Le proteste del mister Montella portano solo alla sua ammonizione. La gara termina con una sconfitta immeritata dei ragazzi viola che per grinta e volontà avrebbero meritato ben altro risultato, che escono con tanti applausi dall’intero stadio.
Una squadra giovane che ha mostrato doti tecniche notevoli, esordio positivo di Sottil e Castrovilli, così come Chiesa sempre pericoloso in area avversaria. L’esperienza di Boateng con un goal che ha fatto saltare in aria il Franchi, e la classe di Ribery un valore aggiunto, con l’innesto di qualche rinforzo, potranno portare ad una squadra competitiva e protagonista.
La nota stonata le decisioni arbitrali che portano a sospetti e polemiche delle quali si poteva fare a meno visto le recenti lezioni a Coverciano sulle regole e come applicarle anche con l’uso del Var. Il tocco di mano rientra nella concessione del rigore con le nuove regole, la simulazione di Mertens e la trattenuta su Ribery, (come ha sottolineato anche mister Montella a fine gara) non si comprende perché non siano state visionate. L’arbitraggio ha condizionato il risultato e ha fatto passare in secondo piano una gara combattuta e a tratti spettacolare. I
l calcio si spera possa avere un minimo di credibilità, con le gare decise dal campo. Dopo novanta minuti di emozioni ed applausi, una scia di polemiche, ma anche diversi segnali positivi per il prossimo futuro…
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