Nell’ultimo turno infrasettimanale, la trentatreesima giornata di campionato al Franchi è di scena la Lazio. Sugli spalti presenti 24.008 spettatori. La formazione iniziale presenta dei cambiamenti rispetto alle ultime uscite, in panchina Benassi e Saponara per Gil Dias e Eysseric. Si parte con il modulo del 4-2-3-1, Sportiello tra i pali, Milenkovic, Pezzella (cap.), Vitor Hugo, Biraghi, Veretout, Dabo, Gil Dias, Eysseric, Chiesa, Simeone.
Al settimo primo episodio negativo della gara, Sportiello fuori dell’area tocca il pallone con le mani e l’arbitro Damato decide per l’espulsione. Mister Pioli obbligato al primo cambio esce Eysseric per l’ingresso del portiere di riserva Dragowski. Pochi minuti dopo al quattordicesimo Chiesa lanciato a rete viene fermato da Murgia, cartellino rosso diretto e punizione per i viola. Si porta sul pallone Veretout che in maniera perfetta realizza il vantaggio dei padroni di casa.
La Lazio si porta in avanti per cercare il pari, la difesa gigliata spesso in affanno, provvidenziale intervento di Milenkovic in area su Immobile. Quasi alla mezz’ora fallo in area di Luiz Felipe su Biraghi e rigore per i viola. Si porta sul dischetto Veretout che realizza il raddoppio. Sul ribaltamento di fronte contrasto in area su Lucas Leiva, gli ospiti chiedono il penalty, l’arbitro si avvale del Var per confermare l’angolo, l’allenatore laziale Inzaghi viene espulso per proteste.
La Lazio continua a premere e al trentanovesimo accorcia le distanze su punizione battuta da Luis Alberto, il portiere gigliato immobile sulla sua posizione. Al termine della prima frazione ancora un corner per gli ospiti e in area Caceres di testa realizza il pari. Anche in questa occasione Dragowski non esente da responsabilità.
La ripresa inizia ancora con un episodio dubbio, annullato un goal di Simeone su passaggio di Chiesa per fuorigioco decretato dal guardalinee, l’arbitro non convalida. Al nono, azione personale di Veretout che dalla destra si porta in area e con un gran tiro realizza il terzo goal. Senza un attimo di tregua dalla parte opposta fallo di Pezzella su Immobile in area, ancora il Var in azione che revoca il rigore dato dall’arbitro Damato, per fuorigioco di partenza dello stesso attaccante laziale.
La Fiorentina vicina al quarto goal con Simeone fermato dal portiere. Goal sbagliato goal subito, al ventiquattresimo palla dalla destra al centro per Felipe Anderson che realizza il terzo goal della Lazio. Mister Pioli effettua il secondo cambio, entra Falcinelli per Simeone. Al ventottesimo la beffa per i viola, azione dalla destra di Marusic, il pallone in diagonale arriva a Luis Alberto che realizza il quarto goal dei laziali.
La gara diventa nervosa con diverse interruzioni per falli e conseguenti proteste. L’ultimo cambio è Saponara al posto di Gil Dias. La Fiorentina esausta si porta in avanti con qualche incursione in contropiede ma senza risultato. Nei cinque minuti di recupero gioco fermo per infortunio sul portiere laziale, che riprende regolarmente il suo posto in area tra le vivaci proteste del pubblico. Negli ultimi minuti la squadra viola è tutta nell’area avversaria, compreso il portiere Dragowski, ma la volontà e l’impegno non bastano per evitare una sconfitta incredibile.
Al triplice fischio finale ancora proteste e scaramucce tra le due squadre e con l’arbitro. I viola escono dal terreno di gioco tra gli applausi del Franchi. Una serata negativa per i colori viola che dopo otto risultati utili consecutivi, trovano una sconfitta che lascia l’amaro in bocca per come arrivata. Al Franchi una serie di episodi forse mai visti in una sola gara, un festival di goal ed emozioni, ma altrettanti errori sia dei protagonisti in campo che per le decisioni arbitrali.
Sette goal, tre espulsi (compreso l’allenatore Inzaghi), due rigori (uno dato l’altro tolto), un goal annullato, cinque ammonizioni, sei episodi valutati con la tecnologia del Var, insomma un elenco infinito in una partita rocambolesca. In questo caos di episodi, un plauso per la prestazione del migliore in campo, Jordan Veretout, il venticinquenne ex Saint Etienne, che non solo ha realizzato una tripletta personale, bellissimo il terzo goal, (sono otto in campionato, due in Coppa Italia) ma sta dimostrando di essere un centrocampista di grandi doti tecniche.
Ancora una buona prova di Dabo per agonismo e il solito Chiesa che non si tira indietro. Resta la delusione per il reparto difensivo, che nelle ultime gare era considerato quello più affidabile, a partire dai portieri, ingenuo Sportiello, ma notevoli le incertezze del polacco Dragowski, responsabile dei tre dei quattro goal subiti. Anche l’attacco non ha dato risposte positive, Simeone poco concreto, così come la formazione iniziale con Gil Dias e Eysseric ha portato a molte perplessità. Questa sconfitta, una battuta d’arresto in una serata storta per la squadra viola,deve essere subito archiviata con l’anticipo del prossimo sabato contro il Sassuolo. Un’ occasione da non sprecare, per continuare in una rimonta straordiinaria iniziata due mesi fa.
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