Diario Viola Fiorentina

Al Franchi una Fiorentina a due fasi

(Foto Goal Duncan, gentilmente concessa da Andrea Martini)

Dopo la convincente prova all’esordio al Marassi, con un roboante 4 a 1, si torna in campionato con la seconda giornata tra le mura di casa contro il Lecce. La giornata di caldo torrido con l’orario delle 18.30 non ferma il popolo viola, che nella prima gara casalinga registra 30.923 tifosi tra gli spalti, compreso il settore ospite esaurito.

Nel frattempo la società comunica i dati finali della campagna abbonamenti, che nella stagione in corso sono 17.252 tessere vendute ( un dato inferiore rispetto alle 21.325 dello scorso anno), in questo caso senza la Curva Ferrovia, per i prossimi lavori di ristrutturazione dello stadio.

Prima del match il Dg Jo Barone omaggia con una maglia celebrativa le 100 presenze viola del portiere Pietro Terracciano. Giro d’onore con applausi e striscione dalla Curva Fiesole, per il tifoso Leonardo Fabbri, omaggiato dalla società con una maglia, per l’argento nel lancio del peso vinto ai mondiali di atletica.

Infine uno striscione di auguri per il compleanno della Fiorentina, il 29 agosto, a 97 anni dalla sua nascita: “dalla Fiesole con tutto il cuore, auguri nostro unico amore”, anche se per diversi anni la data è stata considerata il 26.

Per la cronaca prima designazione di un arbitro al femminile per i viola, la signora Maria Sole Ferrieri Caputi della sezione di Livorno. La formazione ufficiale mostra qualche novità, esordio assoluto da titolare del portiere danese Christensen, dal primo minuto anche il difensore Parisi.

Gli undici di partenza con il modulo del 4-2-3-1 sono : Christensen tra i pali, Dodo, Milenkovic, Quarta, Parisi, Duncan, Arthur, Sottil, Bonaventura (cap.) Gonzalez, Beltran.

Inizio scoppiettante con i viola proiettati in avanti che al primo affondo conquistano un corner, dall’angolo batte Duncan verso il centro, aggancia con uno slancio perfetto di testa Nico Gonzalez che trova la porta e il vantaggio, al terzo minuto la gara in discesa.

I ragazzi di mister italiano con ritmo e manovre di gioco, sono padroni del campo, gli avversari non superano la loro metà campo, Arthur un metronomo del centrocampo detta i tempi con palloni smistati e chiusure efficaci, Beltran in evidenza costringe l’avversario a fallo e conseguente ammonizione.

Al 25esimo arriva il raddoppio, azione corale con Beltran che passa un pallone ad Arthur , cross perfetto del brasiliano al centro area dove Duncan di testa, un tuffo quasi sul terreno, batte il portiere Falcone. Goal importante anche per la storia gigliata, 4000 reti realizzati. L’arbitro ferma il gioco per il cooling break, per far ritemprare i giocatori.

Si prosegue con possesso palla dei padroni di casa, ottimi spunti in attacco e chiusure nei contropiedi dei salentini. Al 42esimo Gonzalez passa un bella palla verso Duncan che si trova davanti il portiere, non passa al compagno Beltran sulla destra, ma tira in porta, superato il portiere Falconi,  il pallone si ferma sul palo. Nella fase finale occasioni sprecate che potrebbero chiudere la gara, si va all’intervallo con il doppio vantaggio.

Alla ripresa al 49esimo, pallone perso da Arthur che recupera Banda (il 2001 leccese una spina nel fianco sulla fascia), passaggio per Rafia, che con un colpo balistico trova l’angolo della porta, il Lecce accorcia le distanze e riapre la gara.

La gara prende altra forma, nei viola meno brillanti si nota un evidente calo fisico, il Lecce dopo la rete acquista fiducia. Al 65esimo i primi cambi per mister Italiano, Brekalo e Nzola al posto di Sottil e Beltran. Al 70esimo il secondo cooling break.

Si riparte con un altro cambio entra Mandragora per Arthur. Al 75esimo dopo l’ennesimo passaggio sbagliato, questa volta di Duncan, cross di Banda per Krstovic appena entrato, con Parisi e Quarta incerti in area, trova la rete del pareggio.

All’80esimo percussione dalla sinistra di Nzola che crossa in area per Mandragora, Kaba blocca con un braccio, con l’arbitro che indica il dischetto, dopo la visione al Var, la posizione del angolano risulta in fuorigioco.

All’82esimo altro doppio cambio, Infantino e Kouame al posto di Bonaventura e Duncan. Negli 8 minuti di recupero Kouame su cross di Brekalo non trova la porta, l’ultima azione prima del triplice fischio finale.

Un risultato che lascia l’amaro in bocca per come iniziata la gara, un tempo di bel calcio, dominato in ogni reparto, con giocate di ottima fattura, i nuovi arrivati già integrati nel gruppo, pronti a far innamorare e sognare i tifosi, che con un caldo asfissiante sostengono per 98 minuti la squadra.

Le solite disattenzioni ed errori difensivi dello scorso anno, la poca concretezza realizzativa per le occasioni create, la stanchezza fisica e la poca lucidità dopo i goal subiti, la mancanza di cattiveria agonistica. Sulla valutazione dei reparti e dei singoli, dovremo considerare l’andamento della gara, nelle due diverse fasi, la prima encomiabile, la seconda complicata e deludente.

Il calcio d’agosto non rappresenta quello che avviene durante la stagione, sarebbe deleterio emettere sentenze o fare soprattutto processi, la preparazione iniziale, le poche partite nelle gambe, il ritmo da mantenere, la concentrazione, l’assetto tecnico e tattico, si acquisiscono di gara in gara, come tasselli che vanno a creare un mosaico.

La Fiorentina con tre gare in una settimana ha evidenziato pregi e difetti, errori da colmare, ma ha rimarcato grandi potenzialità per diventare e crescere come squadra per competere nella lunga ma entusiasmante stagione, dal campionato alla Coppa Italia, dalla fase finale della Supercoppa, alla Conference League.

Per fortuna si riparte proprio dalla gara europea, il prossimo giovedì con il ritorno dei play off contro gli austriaci del Rapid Vienna, ribaltare la rete di svantaggio e passare il turno, il solo risultato che conta, una sfida decisiva per dimostrare di essere la vera Fiorentina.

Autore

Patrizia Iannicelli

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