Prosegue il tour de force in questo campionato anomalo, con la quarta giornata, nel primo turno infrasettimanale. La Fiorentina dopo la bella prestazione della scorsa domenica contro il Napoli, è di scena alla Dacia Arena, nel tardo pomeriggio delle 18.30, opposta all’Udinese di Andrea Sottil, ex giocatore viola e babbo dell’esterno Riccardo.
Mister Vincenzo Italiano (alla 50esima gara sulla panchina viola) oltre a dover fare a meno di Nico Gonzalez e Duncan, perde anche Bonaventura per infortunio. La formazione di partenza completamente rivoluzionata, con nove giocatori diversi, con il solito modulo del 4-3-3. Tra i pali Terracciano, in difesa Venuti (cap.), M.Quarta, Igor, Terzic, a centrocampo Maleh, Mandragola, Barak, in avanti Kouamè, Cabral, Saponara.
Avvio di gara di pressing da parte dei friulani, anche se con diversi errori di impostazione da una parte e dall’altra. Al 16esimo Deulofeu recupera un pallone difeso da Venuti, con un fallo dello spagnolo sul difensore viola, si porta in avanti e crossa nel mezzo con Beto che a porta vuota realizza il goal del vantaggio. La decisione dell’arbitro Mariani non ammette repliche, la sua posizione nell’azione, non consente il consulto del Var.
Gli ospiti cercano una reazione ma la difesa coriacea dei friulani, anche per la fisicità dei singoli non concede spazi. Alla mezz’ora prima vera occasione dei gigliati, da calcio d’angolo battuto da Mandragola gran tiro di Quarta respinto da un’ottima parata del portiere Silvestri. Nel finale della prima frazione i ragazzi di Italiano provano ad alzare il ritmo, senza concretizzare, dopo due minuti di recupero si va all’intervallo.
Nella ripresa stesso copione, i viola cercano di velocizzare qualche contropiede, ma i bianconeri ben organizzati si chiudono in difesa senza grandi pericoli. Al 67esimo i primi cambi escono Venuti e Saponara, per Benassi e Sottil. Poche incursioni dei gigliati nell’area avversaria, che spesso sono costretti a un giro di passaggi a metà campo, con un estenuante possesso palla.
Al 78esimo un cambio a centrocampo per mister Italiano, esce Maleh per l’ingresso di Amrabat. Nella parte finale i friulani approfittano degli errori degli avversari che perdono palla, Deulofeu costringe Terracciano ad una bella respinta. Lo stesso spagnolo in area dopo un contatto con Igor chiede un rigore, l’arbitro Mariani fa proseguire.
Le ultime sostituzioni a tempo quasi scaduto, (con conseguenti discussioni nel post gara) all’86esimo, escono Cabral e Barak per Jovic e Ikoné. Nei quattro minuti di recupero ancora un contropiede dell’Udinese dopo palla persa a centrocampo dagli ospiti, Success, davanti la porta mette il pallone in rete, il goal viene annullato per posizione di fuorigioco.
Il triplice fischio finale decreta la prima sconfitta viola della stagione. Una prestazione deludente e insufficiente per la maggior parte della squadra, un approccio sbagliato alla gara, con mancanza di idee, un gioco sterile e prevedibile, una serie di errori nei diversi passaggi, nessuna reazione concreta dopo lo svantaggio.
La sconfitta per come arrivata scatena le prime polemiche e molti mugugni, non solo per il blocco delle seconde linee messe in campo, un turn over totale che evidenzia le differenze con i titolari, ma anche per il ritardo nelle sostituzioni, che non hanno risparmiato neanche il tecnico. Molte giustificazioni sono dalla parte della squadra viola, la condizione fisica da recuperare di alcuni giocatori, gli infortuni di protagonisti fondamentali ( Nico Gonzalez ), l’amalgama del gruppo con gli ultimi arrivati, gli schemi di gioco da assimilare, la sesta gara giocata in due settimane.
Nessuna condanna o processo quindi per uno stop che poteva essere preventivato, ma il vero problema da risolvere nell’immediato, la mancanza in fase offensiva nella conclusione a rete, difficoltà evidente anche se cambiano gli interpreti nel tridente offensivo. Cercasi disperatamente il goal che manca da quattro gare, per ritornare a vincere, perché è sempre valido e condivisibile il motto di mister Italiano “difendere bene attaccare benissimo“, ma con l’aggiunta di buttare in rete il pallone nelle occasioni create. La semplice regola del gioco del calcio.
L’occasione giusta che potrebbe sbloccare questa situazione di stallo è alla portata il prossimo sabato, con la partita che non sarà mai come le altre, contro l’acerrima rivale Juventus al Franchi. Le forti motivazioni provenienti dall’ambiente, la gara di cartello con una big, la rivincita dopo una battuta d’arresto, la spinta del dodicesimo uomo, potranno spazzare malumori e critiche e riportare quell’ unione di intenti necessaria per proseguire in un cammino di soddisfazioni.
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