Dopo la sentenza con 15 punti di penalizzazione (richiesti dalla procura della Figc e dalla Corte Federale d’Appello) alla Juventus a seguito dell’inchiesta sul caso delle plusvalenze, una nuova classifica porta nuovi risvolti anche alla squadra viola. Con la nuova graduatoria i gigliati guadagnano una posizione, la nona, che li proietta a 2 punti dalla zona Europa.
L’occasione propizia arriva anche dall’ultima gara del girone di andata, dove i gigliati tra le mura di casa ospitano i granata del Torino, con l’ulteriore vantaggio di uno storico gemellaggio tra le due tifoserie. L’orario delle 20.45 nell’anticipo serale del sabato, con temperatura glaciale, a tratti con pioggia e nevischio, non fermano i 29.281 spettatori presenti nei diversi settori dell’impianto. La formazione di partenza ancora una volta modificata, si parte con il 4-2-3-1, Terracciano tra i pali, Venuti a destra (al posto dello squalificato Dodo), Milenkovic e Igor al centro, Biraghi a sinistra, Amrabat e Duncan in mediana, Ikonè e Saponara da esterni, Bonaventura trequartista, Kouame unica punta.
I viola cercano di impostare qualche azione con un buon possesso palla, gli ospiti rispondono di rimessa. Alla prima occasione, il Torino con Seck manda in rete il pallone, goal annullato per fuorigioco di pochi centimetri, Var conferma, episodio che sembra dare maggiore vigore alla squadra granata. Al 22esimo ancora Seck fa tremare il Franchi con un sinistro che si ferma sulla traversa. I padroni di casa in totale difficoltà, Terracciano si oppone ad un tiro di Singu. La prima occasione per i viola al 30esimo con un tiro di Kouame, ottima risposta del portiere Milinkovic-Savic. Dai soliti errori arriva la rete dei granata, Amrabat perde palla, Biraghi non chiude e Miranchuk dal limite dell’area trova l’angolino della porta, battuto Terracciano. Una doccia fredda per gli spettatori del Franchi oltre al freddo polare. Il vantaggio degli ospiti meritato, la squadra di casa in confusione, estenuanti passaggi e possesso palla, nessuna manovra di gioco per arrivare in area avversaria. Il pubblico rumoreggia con qualche fischio sporadico, la Fiesole intona cori di sostegno. Si chiude la prima frazione con un tiro di Vlasic, deviato da Igor.
Nella ripresa il primo cambio esce Biraghi per Terzic. La gara è interrotta con ripetuti interventi dei granata, l’arbitro lascia proseguire. La successiva doppia sostituzione l’entrata di Jovic e Gonzalez al posto di Amrabat e Saponara. I viola non trovano spazi, errori di impostazione, difesa coriacea degli ospiti chiusi oltre misura. Al 70esimo ancora un cambio esce Duncan per Barak. Con più alternative in attacco, i viola cercano di portarsi avanti, non trovano spazi, anche Gonzalez non incide, il Torino respinge le incursioni offensive. All’82esimo da un contropiede granata, con i viola sbilanciati in avanti, provvidenziale recupero di Venuti, sulla linea di porta, che allontana. Dalla parte opposta da un cross di Terzic molto attivo sulla fascia sinistra, Jovic aggancia ma manda alto sulla traversa. All’87esimo ultimo cambio entra Bianco per Bonaventura. Al 90esimo ancora un salvataggio della difesa ospite che anticipa Jovic, solo davanti la porta avversaria sguarnita. Nei cinque minuti di recupero altra respinta del portiere granata su Barak, l’estremo difensore protagonista nelle ultime azioni di forcing viola.
Si chiude il match con i roboanti fischi del Franchi, e con il coro della Fiesole, meritiamo di più. Una battuta d’arresto con un avversario ostico ma inferiore tecnicamente, che ha impostato la gara nel primo tempo, si è chiuso in difesa nel secondo, contro un estenuante 62% di possesso palla e 23 falli subiti che non giustificano la prova incolore viola. La gara che doveva dare una scossa per la classifica e rilanciare le ambizioni della squadra, termina nel peggiore dei modi, con l’ottava sconfitta (9 punti e 13 goal meno dello scorso anno) che evidenzia tutte le problematiche dei singoli e del gruppo. La prestazione rispecchia il solito compitino svolto in altre gare, difesa con errori individuali con qualche recupero, Amrabat e Duncan sottotono, centrocampo più compatto con gli innesti dalla panchina, anche se poche occasioni da rete, mancanza di idee per impostare la manovra. Dagli esterni ancora una prova insufficiente del francese Ikonè, la volontà di Gonzalez, spesso fermato dagli avversari, con poca lucidità e precisione nel tiro finale, meno incisivo delle altre uscite. L’esperimento di Kouame prima punta, non crea novità in merito, le solite buone giocate, velocità e verticalizzazioni con massimo impegno dell’ivoriano che non trova però il guizzo vincente. La mancanza di concretezza sotto porta con un centravanti di ruolo, il problema più evidente.
Una squadra costruita con ben altri presupposti, con giocatori di buone doti tecniche, che hanno reso molto meno delle loro potenzialità, portano ad una classifica mediocre con 23 punti, un bilancio deludente almeno in campionato di questa prima parte di stagione. A favore dei ragazzi di mister Italiano le attenuanti degli infortuni e di una dose di sfortuna che nel calcio con episodi a favore conta, la convinzione di avere diverse strade da percorrere per salvare la stagione. Un girone di ritorno con tanti punti in palio, un quarto di finale di Coppa Italia il primo febbraio in casa (che potrebbe portare verso la finale), un doppio turno di Conference League, per ritrovare la Fiorentina perduta. Quella capace di esaltare, divertire, emozionare, capace di imporre una sua identità di gioco, di poter lottare nella vittoria come nella sconfitta, con l’orgoglio di essere vanto e gloria per Firenze.
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