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Amara delusione e triste primato

Nella quarta giornata di campionato la Fiorentina affronta l’Atalanta sul campo neutro del Tardini di Parma (lo stadio dei bergamaschi é in ristrutturazione). L’orario è il pre-serale delle 18, la giornata è nuvolosa, cade una leggera ma insistente pioggia.  In tribuna autorità presente il figlio del presidente Commisso, Joseph, ma anche l’ex tecnico viola Stefano Pioli, e il mister Leonardo Semplici. Spalti gremiti di tifosi nerazzurri, più di diecimila, nel settore ospiti circa 800 supporter gigliati.

Nel novantesimo anniversario della prima maglia viola, la squadra scende in campo in tenuta bianca, in onore del quartiere di S. Spirito. Mister Montella conferma la stessa formazione che ha ben figurato contro la Juventus la scorsa settimana, con il modulo del 3-5-2, Dragowski, Milenkovic, Pezzella (cap), Caceres, Lirola, Castrovilli, Badelj, Pulgar, Dalbert, Chiesa, Ribery.

Nei primi minuti l’Atalanta parte subito in avanti, Pezzella costretto al giallo per fermare Zapata, nell’azione il pallone è perso da Badelj. Il pressing offensivo dei nerazzurri mette a dura prova la linea difensiva, in avanti i viola non riescono a costruire azioni pericolose.

Ma è la Fiorentina a passare in vantaggio al ventiquattresimo, da un calcio d’angolo dalla destra un tiro da fuori area di Chiesa, termina in rete, palla deviata da Palomino.

Al trentesimo la gara è sospesa per diversi minuti, inizialmente non si conoscono i motivi, poi lo speaker annuncia che sono vietati i cori razzisti, vittima il giocatore viola Dalbert da parte della curva bergamasca. Una bordata di fischi di risposta all’annuncio. Anche all’indirizzo di Chiesa cori e bordate di fischi ad ogni tocco di pallone, clima ostile che ormai non si placa dopo le pesanti insinuazioni del mister neroazzurro dello scorso anno.

Si va all’intervallo con il vantaggio viola, tra gli avversari l’ex Muriel il più pericoloso, anche se il portiere polacco gigliato non è stato mai impegnato. Nella seconda frazione di gioco applausi per Ribery che gioca a tutto campo, Chiesa in avanti da solo mette in difficoltà la difesa bergamasca.

Al sessantaseiesimo  azione travolgente dei due campioni, il numero 25 recupera palla e si porta sulla destra, cross perfetto dalla parte opposta dove il francese realizza lo spettacolare raddoppio, di prima al volo sul secondo palo.

Subito dopo cambio nelle file dei gigliati, esce Ribery per Boateng, subito dopo lascia il terreno di gioco anche Chiesa (sempre subissato di fischi) per Vlahovic. I viola subiscono ancora il pressing avversario, senza grandi parate del portiere, dalla parte opposta è Pezzella che sfiora il goal su cross da punizione di Pulgar.

Ma come spesso avviene per la dura legge del calcio, goal sbagliato goal subito, e l’Atalanta accorcia le distanze con l’ex di turno Ilicic (che si esalta contro l’ex squadra), a sei minuti dalla fine. L’ultimo cambio dei viola esce Dalbert (infortunio) per Venuti. I minuti finali rocamboleschi, nel primo dei cinque minuti di recupero segna Pasalic che non fa altro che buttarla in rete da pochi passi, ma Orsato chiede il Var per un possibile fallo di mano di De Roon sul passaggio, il Var annulla, e si torna sull’uno  a due.

Ma al quinto minuto da l’ennesimo corner un tiro di Castagne trova il pari a una manciata di secondi dal termine. Grandissima delusione e amarezza per la squadra viola che ancora una volta non riesce a conquistare i tre punti. Peccato perché la Fiorentina ha giocato alla pari con la terza forza dello scorso campionato, ma nei minuti finali ha sperperato il doppio vantaggio, con un crollo inaspettato.

Il cambio dei due fuori classe Chiesa e Ribey, e poi Dalbert per problemi fisici, hanno messo sul banco degli imputati anche il mister Montella, l’ingresso dei sostituti non ha dato il necessario supporto, anzi la squadra per settantacinque minuti attenta e compatta, è crollata mentalmente ma anche fisicamente.

La beffa finale oltre il pari poco lusinghiero, il gol di Chiesa che la Lega assegna come autorete. Ma questo non toglie una ottima prestazione del 25 viola,  sempre pericoloso in avanti, gol e preciso assist per il francese, le azioni di pregevole fattura che sono la sintesi e la bravura dei due campioni migliori in campo.

Si conferma giocatore di qualità Castrovilli, buona la prova del reparto difensivo, citiamo su tutti il neo acquisto Caceres già integrato nei meccanismi offensivi. Il centrocampo ancora da assestare, il reparto offensivo senza attaccanti di ruolo ancora da valutare.

Molte le attenuanti e le giustificazioni da dare, le prestazioni fatte in campo non hanno portato i punti che si meritava, squadra completamente rinnovata in fase di costruzione, inizio difficile per le squadre affrontate, ma purtroppo i numeri dicono a fine giornata Fiorentina ultima in classifica e solo 2 punti conquistati.

Manca il successo da 18 gare, un triste primato, che deve essere cancellato quanto prima. Il turno infrasettimanale del mercoledì contro la Sampdoria (alla portata) al Franchi diventa fondamentale per tornare alla vittoria, l’ultima chance da non fallire, perché alla fine quelli che contano sono solo i risultati.

Autore

Patrizia Iannicelli

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