«Giugno che sei maturità dell’anno, di te ringrazio Dio, in un tuo giorno sotto il sole caldo, ci sono nato io, ci sono nato io»
Ridendo e scherzando, cantando e suonando, siamo a festeggiare un altro compleanno di Francesco Guccini. Cifre importanti, essendo lui nato a Modena («piccola città, bastardo posto…..») il 14 giugno 1940.
Ai tempi d’oro, Guccini era il più scomodo dei cantautori scomodi degli anni sessanta e settanta. Basti pensare all’Avvelenata, «dati causa e pretesto…..e a culo tutto il resto». Non faceva nulla per essere accattivante e simpatico, Francesco Guccini. Faceva di tutto per colpire allo stomaco, come solo i poeti sanno fare.
Ai tempi d’oro, si diceva anche che portasse sfortuna. Sfiga. «Lunga e diritta correva la strada…..» I ragazzi di quegli anni avevano raggiunto un compromesso: si poteva ascoltare, ma non in macchina. «L’auto veloce correva…..»
Se Battisti si ascoltava di nascosto perché era considerato di destra, Guccini si ascoltava alla luce del sole, ma in pochi, perché era troppo più a sinistra della sinistra di allora. Ma si ascoltavano tutti e due lo stesso, anche perché con la chitarra, specialmente in gruppo, con loro ci andavi a nozze.
Come si fa a scegliere un brano fra mille, in una carriera durata circa sessant’anni e che di pietre miliari ne ha avute tante, ma tante?
Giugno è maturità dell’anno, ma è anche un mese di perdite di affetti, di pezzi di storia, di nostalgie e ricordi….
Scegliamo consapevoli che non si può mettere d’accordo tutti, ma che sicuramente stavolta siamo d’accordo almeno con noi stessi.
Amerigo….quell’uomo era il mio volto, era il mio specchio…..
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