Calendario dell'Avvento

Avvento 2017 – Giorno 10: Pier Luigi Bersani

Quando la cul….. pardon, l’Europa chiama, nel 2011, lui è uno dei primi a rispondere «Obbedisco!». Peccato che non sia Garibaldi, però. E non ci sia da fare l’Italia, ma piuttosto da disfarla.

Una vita da mediano, come dice la canzone. Nato senza i piedi buoni, con dei compiti precisi a coprire certe zone. Pare scritta per lui. Ex presidente della Regione più rossa d’Italia (e quella che forse prima e più di tutte si è stufata dei rossi), Pier Luigi Bersani ha recuperato palloni – spesso ingiocabili – per altri fino a pochi anni fa. Autore di una legge sul commercio grazie alla quale a proposito di commercio in Italia non ci si capisce più nulla, si ritrovò catapultato al vertice dalla rapida morìa in successione dei segretari PD. Veltroni, Fassino, Franceschini erano mezze s…… pardon, mezze figure per un mezzo partito, ma ancora non si era raschiato il fondo. Perché quando hai dato troppo devi andare e fare posto, dice ancora la canzone. Toccò finalmente a lui, che non era Garibaldi ma consegnò ben presto agli archivi la sua frase storica: «Non sono mica qui a smacchiare i giaguari!»

Quando la cul….. pardon, l’Europa chiama, nel 2011, lui è uno dei primi, come segretario di un PD entusiasta perché finalmente ha abbattutto (con le armi straniere) l’odiato Berlusconi, ad accorrere portando la fiducia a Serpeverde Monti, messo su da Lord Voldemort Napolitano. Gli tocca la parte di Minus, ma pazienza. Il partito è quello che è, il paese è in difficoltà, anzi in default. Ma è il suo momento di gloria, anni di fatica e botte e vinci casomai i mondiali, canta ancora la canzone.

Macché, il paese gli è talmente grato che non appena si presenta all’orizzonte la fiammella flebile della rificolona Matteo Renzi, con una colonna sonora di cazzate a confronto delle quali lo smacchiare il giaguaro pare un aforisma di Voltaire, lo rimpiazza senza pensarci due volte. Ci vogliono due primarie, è vero, ma sono due euro che vanno comunque al partito e i compagni li pagano volentieri. D’altra parte, c’è chi paga per farsi frustare…..

Il resto è storia recente. Dai Mondiali siamo fuori, con o senza Bersani. Il quale esce dal PD che ha contribuito a sfondare costituendo il Rassemblement Democratique et Progressif con elementi del calibro di Massimo D’alema, Enrico Rossi, e Roberto Speranza (dal nome beneaugurante, è o non è l’ultima a morire?). Emiliano no, Emiliano non tradisce, gringo!

Lo mettereste nel presepio? Poi non vi meravigliate se il secondo giorno il bue e l’asinello non ci sono più. Non stanno mica lì a farsi smacchiare dal Bersani….

P.S. E’ l’unico personaggio del calendario ad essersi meritato due fotografie. Del resto tra quella disegnata da Peyo e quella disegnata da Madre Natura non sapevamo quale scegliere.

Autore

Simone Borri

Simone Borri è nato a Firenze, è laureato in scienze politiche, indirizzo storico. Tra le sue passioni la Fiorentina, di cui è tifoso da sempre, la storia, la politica, la letteratura, il cinema.

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