Quando arrivano le Elezioni Amministrative, i fiorentini dimostrano sempre una predilezione per i film di animazione. Dopo il sindaco che sembrava Frank Langella nel Dracula di John Badham, Domenici, e quello che ricordava e ricorda irresistibilmente la Rificolona, Renzi, ecco la volta di Topo Gigio. Mettete due orecchie grandi a Dario Nardella e vi sembrerà di essere tornati alla TV dei Ragazzi di tanti anni fa.
Peccato che il Mago Zurlì sia venuto a mancare, nel frattempo, e a tenere a freno Gigio non ci sia più nessuno. In poco tempo, è riuscito a far dimenticare la Rificolona, pardon, il predecessore, ai cui tempi la città di Firenze sembrava addirittura più ordinata e vivibile, ed è tutto dire.
Dario Nardella è un sindaco all’olandese, i suoi schemi applicano il casino totale. Preoccupato di incentivare i lavori pubblici, li mette in cantiere tutti insieme. Lo scorso novembre ad un certo punto per andare da Careggi alla Via Bolognese bisognava passare dalle Croci di Calenzano. Nardella ama le strade di Firenze, è sempre lì a risistemarle, le tratta religiosamente al punto che le buche sono ormai come sacre reliquie, soggette ai vincoli della Soprintendenza.
E’ un sindaco che incentiva la cultura. Anni fa, per promuovere un artista cinese il cui nome ricordava uno smartphone, mise i canotti alle finestre di Palazzo Strozzi. Non contento, recentemente ha fatto sistemare in Piazza Signoria una montagna di merda di dinosauro al posto del Biancone. Da quando c’é lui a Palazzo vecchio, il Vocabolario della Crusca ha dovuto certificare almeno tre nuove bestemmie inedite.
Ha promesso lo stadio nuovo e la fine delle linee 2 e 3 della Tramvia prima della scoperta del volo interstellare. La città intanto guarda già alle elezioni del ‘19, chiedendosi chi si candiderà stavolta. Parlano dell’Uomo Ragno contro l’Uomo Lucertola.
Lo mettereste nel presepio? Decidete in fretta, con lui i Re Magi per giungere al cospetto del Bambin Gesù potrebbero metterci quindici anni, anziché quindici giorni.
ULTIM’ORA: Il suo collega di Milano Giuseppe Sala sorpreso nella notte a tentare di sostituire la Cometa sul tetto della Capannuccia con la Falce e Martello.
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