Avvento 2021

Avvento 2021 – Giorno 3 L’Imperatrice

Questa carta rappresenta abbondanza e intelligenza insieme, un considerevole senso pratico ed una grande ambizione. Ci mostra colei che, con le sue grandi capacità e la sua caparbia volontà, è in grado di dare vita a tutte le cose. Indica anche riflessione e erudizione. Se rovesciata, indica sterilità. aridità nei sentimenti, sperpero, vuoto anche sentimentale, inutile e infruttuoso spreco, vanità. È una carta negativa soprattutto per una donna.

La mattina ti svegli, e leggi che il Times di Londra, nientemeno, ti accredita come la leader del nuovo partito conservatore italiano e, se continua così, la probabile prima donna presidente del consiglio della storia d’Italia. La Margaret Thatcher de noantri, griderebbe qualcuno dal loggione dalle sue parti.

La sera vai a dormire per nulla contenta, perché hai dato uno sguardo ai commenti sul tuo profilo social, e il più carino è una parafrasi destrorsa di Nanni Moretti: «a’ Melo’, e di’ qualcosa de centrodestra!»

Poi ci sono gli epigoni di Ennio Flaiano: «A’ Melo’, facce ride!!!!!!»

Giorgia on our mind, l’Onorevole Angelina di Anna Magnani si era reincarnata in una guerriera che metteva KO avversari all’apparenza più quotati al rilevamento del peso. E lei, all’apparenza peso piuma, portava a casa un match dopo l’altro senza averne perso uno.

Fino al Covid. Alla prima ordinanza restrittiva del governo Conte, tutto il centrodestra si è dissolto come neve al sole. Berlusconi è diventato uno dei tanti ottuagenari a carico della mutua. Salvini ha cominciato a contraddire se stesso con sistematica improntitudine. La Meloni non c’ha capito più niente. E come l’Onorevole Angelina, personaggio su cui come detto sembrava a sua volta ritagliata, è sembrata a lungo dubbiosa se non fosse il caso di ritornarsene in borgata.

I leader del tempo di pace difficilmente sono quelli del tempo di guerra. E per arrivare a Maggie Thatcher ce n’è da fare di strada, anche per la ragazza prodigio della Garbatella.

Non appena il governo ha messo tutti a casa, l’opposizione è sparita. Il lockdown ha colpito la Costituzione prima ancora che i suoi cittadini, ma Berlusconi era già in fila per farsi il vaccino, Salvini la mascherina se l’era già messa da solo, lei almeno ha salvato la faccia stando fuori dal governo più antidemocratico della storia d’Italia dal 1945 ad oggi. Ma è rimasta però quella che faceva le manifestazioni col distanziamento sociale, e protestava fuor di Montecitorio ma in silenzio, lei che nessuno era mai riuscito a zittire.

Da un anno Giorgia cerca di tornare a dire qualcosa di centrodestra, a rappresentare il disagio degli italiani verso l’insorgere della nuova versione di quel fascismo di cui tutti prima accusavano lei ed il suo partito. Ma intanto, mentre le piazze si riempiono di protestatari, mentre cittadini inermi prendono manganellate da una ignobile sbirraglia, lei alla testa di questo popolo non ci si mette, tetragona ad ogni critica e sollecitazione. Lei in piazza non c’è mai andata, non ci va e non ci andrà. Nemmeno in quelle di Roma che ha a due passi da casa.

E perfino sui vaccini ha tenuto il piede in due staffe. Dalla parte dei diritti dei cittadini, certo, ma senza mai dire le cose come stanno, e cioè che – come dicono dalle sue parti – co sti vaccini qualcuno ci s’è fatto d’oro.

Se vuole avverare la profezia del Times di Londra, se vuole tornare on our minds, sarà bene che Giorgia si ricordi dove sta il popolo. Dalla parte opposta della strada rispetto a quegli studi televisivi che ormai frequenta con troppa assiduità.

Gli occhi della tigre ce li hai ancora, Giorgia. E’ la tigre che non si vede più.

 

Autore

Simone Borri

Simone Borri è nato a Firenze, è laureato in scienze politiche, indirizzo storico. Tra le sue passioni la Fiorentina, di cui è tifoso da sempre, la storia, la politica, la letteratura, il cinema.

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