Avvento 2021

Avvento 2021 – Giorno 7 Il Carro

Il Carro è la carta di colui che tiene tra le mani le redini del proprio agire, che si trova a confronto con la consapevolezza di poter decidere del proprio destino. Come tutti gli arcani, può essere positiva o negativa a seconda se compare dritta o rovesciata. Al negativo, la strada del carro al contrario è difficile da percorrere, e spesso la direzione è confusa e il condottiero troppo indeciso, incapace di accettare le sue responsabilità. La figura del condottiero rovesciata rappresenta un personaggio losco, incapace di analisi e costanza, privo di fantasia, di intuito e di forza di volontàun personaggio passivo o, talvolta, il suo eccesso: colui che si fa trascinare dagli eventi senza analizzarli né accettarli, incapace di perseguire il proprio destino.

Dici Carro e pensi alla camionetta della Lamorgese ed alla sua forza ondulatoria.

In questo bestiario medioevale che è la nostra èlite dominante (chiamarla classe politica ci parrebbe oltraggioso, non per loro ma per noi), Luciana Lamorgese rappresenta la bestia più strana di tutte.

E’ il tipico animale di carriera prefettizia, ha legato per tutta la vita l’asino dove voleva il padrone, bastonandolo senza scrupoli quando necessario e chiudendo più di un occhio nei confronti di altri somari che invece il padrone voleva smerciare.

Alla fine, il padrone si è accorto di lei e avendo bisogno della Madre di Tutti i Somari l’ha chiamata al Viminale. Lamorgese ha risposto: «Obbedisco». La mission era chiara, lasciar passare tutto ciò che Salvini aveva bloccato ed eseguire in modo spietato, con metodi che avrebbero fatto impallidire il mitico Mario Scelba, l’ordine da Berlino: vaccinarsi, altrimenti raus! E via dalle piazze i #nogreenpass, dentro invece le #metoo e i #gaypride. Anche senza mascherina che tanto sono già tutti mascherati di suo.

Luciana Lamorgese è, secondo la definizione di Stalin, l’utile idiota più utile (se più idiota lo lasciamo decidere ai lettori) per un governo che di utili idioti ne ha a bordo in quantità. E’ la Starace di ultima generazione, colei che si presta a dire le sciocchezze più grosse a beneficio del padrone e a fare la figura dello scemo del villaggio senza battere ciglio.

La beccano a infiltrare le manifestazioni anti green pass con loschi figuri, sbirri di polizia o Digos che si riconoscono essere contraffatti lontano un miglio, e lei se ne esce con un «verificavano la forza ondulatoria con cui veniva scossa una camionetta durante un tafferuglio».

Dal 6 dicembre scattano le super restrizioni del super green pass. E lei dichiara candida candida che «sarà inflessibile nei controlli, la delinquenza comune invece si rassegni, dovrà aspettare».

E’ talmente sciatta nel suo servilismo nei confronti del più ministeriale ed abbietto del poteri italiani che non si perita nemmeno di andare a farsi una permanente prima di recarsi alla Camera a ridicolizzare il Parlamento della Repubblica con le sue estemporanee risposte al Question Time. Le si vede la ricrescita con la stessa facilità con cui si scopre il suo bluff istituzionale.

O perlomeno il bluff di chi ha ridotto la rappresentanza politica a una specie di Bagaglino senza nemmeno le battute di Pippo Franco e Martufello.

Autore

Simone Borri

Simone Borri è nato a Firenze, è laureato in scienze politiche, indirizzo storico. Tra le sue passioni la Fiorentina, di cui è tifoso da sempre, la storia, la politica, la letteratura, il cinema.

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