Nel cartone animato Disney intitolato Peter Pan (sì, proprio quello censurato perché faceva dire ugh! agli indiani, non si può più), Trilly è la fatina rompicoglioni. Perfettina, gelosa di Peter, invadente nonostante le sue esigue misure, dovrebbe dispensare magia buona a tutti coloro in stato di bisogno. In realtà, spesso complica le cose all’eroe di turno, rischiando di essere più letale di Capitan Uncino e facendo desiderare che se la mangi il coccodrillo.
Le donne del PD si lamentano dello scarso spazio lasciato loro nelle liste elettorali (e quindi nella nuova legislatura) dai colleghi maschi. Politicamente scorrettissimi, certo, poi vai a vedere chi è riuscita a passare attraverso le maglie strette degli uffici elettorali PD e ci trovi lei, la Marianna Madia. E capisci tante cose.
Già ospite di questo calendario al tempo in cui si incaricò per conto del bradipo Gentiloni di riformare la pubblica amministrazione digitalizzandone il malcostume (a cominciare dal clientelismo nelle assunzioni), l’ex nuora di Napolitano e reginetta del copia e incolla al tempo della tesi di laurea si è distinta a suo tempo per una serie di sciocchezze su matrimoni gay, eutanasia e aborto che ne fanno la candidata ideale per un partito sopravvissuto male a Renzi, che tuttavia in Renzi ha avuto l’ultima testa pensante, prima che scappasse portandosi dietro una parte delle Trilly dell’epoca.
La Madia ha un cervello di destra e vuole stare a sinistra, le sue colleghe schiumeranno rabbia a vedere Trilly che continua a cospargere il cammino dei pochi Peter Pan rimasti in campo democratico di magia avvelenata. In un altro calendario la paragonammo alle oche. No, non quelle del Campidoglio (anche se è stata eletta da quelle parti), ma a quelle degli Aristogatti, Adelina e Guendalina. E allo zio Reginaldo, che affoga nell’alcool chissà cosa. Probabilmente una simile parentela.
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