L’Europa ce lo chiede. Non è più Dio che lo vuole (si sarà stancato anche lui…..), ma è l’Europa. Da vent’anni a questa parte l’Europa vuole di tutto e di più, senza darci tregua, sempre a spese nostre, sempre mettendoci a governare il più stronzo di tutti. Quello che non ha idea di come si campa con uno stipendio normale o con un sussidio. Anche perché il suo di stipendi è sempre stato tutt’altro che normale.
E poi c’é questa moneta. Quant’è brutta sta moneta, che si fugge tuttavia, chi vuol spendere la dia, guadagnar non v’é certezza.
Le vecchie lire avevano i volti rassicuranti di Giuseppe Verdi, di Maria Montessori, di Cristoforo Colombo. Eroi della nostra nazione, fari della nostra storia, gente a cui ti veniva istintivo di affidarti quando infilavi la mano in tasca per pagare o la allungavi per ricevere un salario o un compenso.
Questo euro di adesso sembra un soldo del Monopoli, e di sicuro a questo punto vale altrettanto. Ce lo impose l’Europa, senza chiedere, quella volta. Si riunirono a Maastricht tutti i capintesta dei paesi della UE (che non è in questo caso una interiezione napoletana, ma qualcosa di molto meno simpatico, accattivante, bonariamente irriverente) e decisero che alla mezzanotte del 28 febbraio 2002 le vecchie economie con cui tirabaralla tutti i paesi del continente a cominciare dalla nostra Italia erano riusciti a campare, seppur di espedienti come l’inflazione, sarebbero finite davanti al plotone di esecuzione.
Prendemmo in giro gli inglesi, i soliti inglesi che si erano tenuti la sterlina, i soliti che ancora misurano a yarde e guidano a sinistra!!!!!!
Vent’anni dopo, siamo tutti (meno gli inglesi) fermi al VIA, il Monopoli non ha più soldi o ne stampa di posticci, tutti i terreni, le strade e le fabbriche migliori se le sono comprate chi ha voluto Maastricht e la fine del marco troppo forte e del franco che non gli stava dietro.
Da quest’anno, sarebbe una singolare ironia della sorte, capace che si rigioca a Mercante in Fiera.
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