Avvento 2022

Avvento 22 – Giorno 17 – Le due tigri

Kamala Devi Harris, vicepresidente donna (la prima) degli Stati Uniti, la vedresti bene su Netflix in una serie di discreto successo ambientata nel mondo legale americano. Proprio dove la Harris stava prima di buttarsi in politica. Gli USA, e Netflix, hanno perso forse una procuratrice di successo, e chissà se hanno guadagnato una donna politica.

Dice, ma te ce l’hai con le donne. No, sono le donne che ce l’hanno con se stesse. Sono le donne che inseguono una parità di genere vera o presunta restando incerte se scimmiottare ancora i maschi o se buttarsi a qualche altro estremo tutto loro.

Kamala è asio-americana, la sua famiglia viene dall’India e dalla Jamaica. Devi in sanscrito vuol dire Dea. Ma il partito democratico con le dee non ci piglia, avendone bruciate diverse. Ultima in ordine di tempo quella Hillary Clinton che sembrava dover riscuotere un debito morale da parte di ogni elettore americano. Se gli elettori non avessero mandato il suo Bill alla casa Bianca, la Levinsky non avebbe avuto un tavolo sotto cui inginocchiarsi, e via.

Poi c’é Nancy Pelosi. Ma se guardi la speaker della Camera dei rappresentanti in faccia per un minuto, capisci che non solo non vinceresti mai elezioni con una come lei, ma perfino George Washington scivolerebbe via inorridito dalla banconota da un dollaro. La Pelosi è rassicurante come Carrie di Stephen King, e gli elettori americani vogliono rassicurazioni, non incubi.

Così, votano la prima donna vice presidente (e secondo qualcuno si è trattato di un escamotage per avere anche la prima donna presidente, considerato che lo zio Jo – Biden – oltre a godere di una salute precaria appare sempre di più come uno di quei due vecchietti del Muppet Show, capace di fare battute che capisce solo lui). Ma votano una che in due anni ha prodotto il nulla, tranne una supplenza di due giorni per indisposizione del titolare.

La tigre italiana avrebbe fatto scappare anche le Montane Rocciose dall’Emisfero Boreale. Quella indiana, lungi dall’essere un personaggio di Salgari, si riconferma da riempitivo Netflix. Intanto gli Stati Uniti che volevano essere rassicurati dopo il ciclone Trump (a stare ai voti mai ricontrollati del 2020) rassicurano a loro volta il mondo intero sempre meno.

E se la Dea si ritrovasse un giorno da sola nella stanza ovale? Con quella valigetta piena di bottoni sulla scrivania e quel sessista di Putin che le fa venire una gran voglia di farsi dare i codici ed aprirla???

Autore

Simone Borri

Simone Borri è nato a Firenze, è laureato in scienze politiche, indirizzo storico. Tra le sue passioni la Fiorentina, di cui è tifoso da sempre, la storia, la politica, la letteratura, il cinema.

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