Avvento 2023

Avvento 23 – Giorno 19 -La maschera della Zorra

«Ci si domanda: “Che tipo di storia è questa che costringe il lettore a entrarvi dentro; perché la storia ha bisogno di lui?»

(Michael Ende)

Già, che tipo di storia? Quella che la destra giovanile ci racconta ogni anno riunendosi sotto l’egida del più celebre dei racconti fantastici dell’era moderna? La Fantàsia di Michael Ende, teatro della sua lotta contro il Nulla che avanza ed avente per protagonista il più antisociale dei ragazzini che si identifica con l’eroe senza macchia e senza paura ed il suo Fortuna Drago volante? Quell’Atreju che dà il nome a questa strana convention di destra e che ha finito per identificarsi nientemeno che con lei, Giorgia Meloni? Lei che secondo il libro doveva essere l’imperatrice che chiede aiuto, mentre adesso, complice anche il mutare dei tempi e dei costumi, è l’eroina stessa, la custode dell’Auryn, il talismano miracoloso che dovrebbe ridare vita proprio a Fantàsia, il nostro mondo in via di sparizione?

Grida l’Imperatrice Giorgia: «non vi libererete mai di me!» Chi vi ricorda? Don Diego de la Vega lo grida al governatore della California don Montero nel momento in cui tutto sembra perduto, nella Maschera di Zorro di Martin Campbell, anno 1998, guarda caso lo stesso in cui ha preso il via la prima edizione di Atreju. Anthony Hopkins che ruba la scena ad Antonio Banderas nei panni del vendicatore mascherato. Il finale è epico,«quando il popolo avrà bisogno, ci sarà sempre uno Zorro.»

Oddio, Elly Schlein nei panni di Montero appare francamente fuori ruolo, e Giuseppe Conte appare piuttosto come uno di quei damerini che nei romanzi di cappa e spada fanno da cicisbeo alla damigella in pericolo, che se vuole salvarsi deve arrangiarsi.

Ma anche la Giorgia nei panni di Zorro, ma chi ci crede più?

E’ notizia di oggi che in sanità si lavora fino a 70 anni. Non ci libereremo mai di te, Giorgia. Nè di tutti quelli come te. Sai che c’é? Speriamo vinca il Nulla e al diavolo sta Fantàsia de voantri.

Autore

Simone Borri

Simone Borri è nato a Firenze, è laureato in scienze politiche, indirizzo storico. Tra le sue passioni la Fiorentina, di cui è tifoso da sempre, la storia, la politica, la letteratura, il cinema.

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