Avvento 2023

Avvento 23 – Giorno 2 – Padania Republic

«Il ministro dei soldi degli altri ora sta parlando in tv, dice che ancora non basta, bisogna pagare di più, c’è senz’altro un piccolo errore» (Adriano Celentano).

Cantava così il molleggiato negli anni 80, quelli in cui erano diventati tutti trasgressivi, perfino nei testi dei Cugini di Capagna si trovava qualche accenno di satira politica. Era la Prima Repubblica, arrivata quasi a decomposizione tale che perfino Celentano andava in testa alla classifica sparando su quella Croce Rossa.

Ci vorrebbe adesso un cantautore, un rapper in grado di portare in classifica l’epopea del ministro dei trasporti degli altri, quelli che non esistono più.

Matteo Salvini è ai trasporti probabilmente perché Giorgia Meloni, con tutto il bene possibile, tra le scatole più di tanto non ce lo voleva. L’Italia è un paese che frana e affoga, un ministro in gamba passerebbe alla storia con due o tre ordinanze azzeccate. Macché, il segretario della Lega si occupa di pensioni, di unificazione della destra europea, di riforma della giustizia, di mercato tutelato delle bollette energetiche. Tutto a sproposito, e in ogni caso tutto meno che il compito che gli era stato assegnato. L’Italiano medio esce di casa la mattina per andare a lavorare, e a meno di non essere Lollobrigida non sa se e  a che ora ci arriva e soprattutto se la sera ritorna a casa dalla famiglia.

Minchia, signor ministro, avrebbe cantato Giorgio Faletti.

Autore

Simone Borri

Simone Borri è nato a Firenze, è laureato in scienze politiche, indirizzo storico. Tra le sue passioni la Fiorentina, di cui è tifoso da sempre, la storia, la politica, la letteratura, il cinema.

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