Avvento 2023

Avvento 23 – Giorno 6 – Braccia strappate all’economia…..

Non sono gay ma vorrei esserlo per il solo desiderio di far incazzare gli omofobici

(Kurt Cobain)

Diciamo la verità: questo governo Meloni almeno per ora non ne porta a casa una. In compenso le prese di posizione le sbaglia tutte. La premier consapevolmente cerca di esternare il meno possibile, ma tanto ci pensano Salvini, Crosetto, Lollobrigida & c. a dare di fuori da una tazza sempre più stretta.

Il ministro dei trasporti si occupa di pensioni, quello dell’agricoltura di trasporti (in modo improprio), quello della difesa di magistratura (facendola oltretutto incazzare a gratis). E quando si occupa di difesa, peggio che andar di notte.

L’estate scorsa il generale Roberto Vannacci ha pubblicato un libro in cui esterna un po’ su tutto ciò che ruota attorno al mondo delle forze armate (chissà se per farlo aveva l’autorizzazione del suo datore di lavoro, teoricamente il ministro competente e per suo tramite sicuramente il popolo italiano).

Soprattutto ha destato scalpore la sua presa di posizione contro i gay, da lui definiti “persone non normali”. Senza scomodare la costituzione della repubblica. Vannacci ha ordinato di aprire il fuoco contro buon senso ed opportunità, visto che la categoria stigmatizzata è sicuramente rappresentata nelle forze armate come in ogni altra organizzazione istituzionale e sociale.

Guido Crosetto sul principio la indovina (ci voleva poco) criticando in pubblico il generale omofobo ed avviando un provvedimento disciplinare con tanto di messa a riposo.

Ma siamo in Italia, e qui le rimozioni dall’incarico mal gestito e dal servizio mal adempiuto si attuano sempre mediante promozione ad incarico superiore. Ecco dunque, notizia del giorno, che Vannacci si ritrova nientemeno che nominato Capo di Stato Maggiore del Comando delle forze operative terrestri dell’Esercito.

Che punizione, non c’é che dire. Gongola il PD per l’ennesimo assist fornitogli dal governo. Gongola il Vannacci che ribadisce a muso dure le sue “ragioni”. Dice sommessamente Crosetto che promozione e deferimento disciplinare sono due procedimenti che procedono secondo logiche e procedure differenti, distinte.

Che dire? Siamo in Italia, appunto, e l’Italia dei Fratelli non pare per ora migliore di quella dei Democratici. Certe cose, dal parlare a sproposito al carrierismo , ce le abbiamo nel DNA evidentemente.

Tace la premier. Tanto ha già parlato Salvini. Appuntamento esplicito all’anno prossimo alle Elezioni Europee, un poso in lista per il generale che vede il Mondo al contrario è già pronto. M già che ci siamo, ridestinare il ministro della difesa a qualche impresa economica in quel mondo da cui proviene e in cui forse doveva restare? Che ne dite?

Autore

Simone Borri

Simone Borri è nato a Firenze, è laureato in scienze politiche, indirizzo storico. Tra le sue passioni la Fiorentina, di cui è tifoso da sempre, la storia, la politica, la letteratura, il cinema.

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