In una torrida e anomala estate, con il mercato tra acquisti e cessioni ancora aperto, il baraccone del calcio giocato parte come da sempre, con facili entusiasmi, speranze e aspettative, ma con le ardue sentenze dei risultati effettivi dai campi.
La Fiorentina inizia la stagione agonistica con diverse novità, dal ritiro (per la prima volta nella sua storia) nel centro sportivo di proprietà, il Viola Park, alle amichevoli all’interno dell’impianto senza la presenza dei tifosi per questioni burocratiche di mancata agibilità, al quadrangolare Sela Cup a Newcastle con i padroni di casa, Nizza e Villareal, al Franchi con ingresso gratuito contro il Sestri levante e l’Ofi Creta, per consentire ai tifosi di poter abbracciare e sostenere la squadra.
Nel frattempo il gruppo viene rafforzato nei diversi reparti, il portiere danese Oliver Christensen, il difensore colombiano Jerry Mina, i centrocampisti Arthur Melo e l’U20 argentino Gino Infantino, l’attacco con l’ angolano M’Bala Nzola e l’argentino Lucas Beltran. Dopo questo prologo che riteniamo necessario, si parte con la prima giornata di campionato il 19 agosto.
I ragazzi di Italiano sono impegnati al Marassi contro la neo promossa Genoa, con la guida tecnica, di un grande ex viola, Alberto Gilardino. Il popolo viola riprende il cammino con la solita inesauribile passione, con il settore ospiti esaurito in poche ore dalla vendita dei tagliandi.
In un clima surriscaldato, non solo per la temperatura del periodo, (più di 27mila abbonati) i viola si impongono per 4 ad uno, apre le marcature Biraghi, seguito da Bonaventura, Gonzalez e Mandragora. Una vittoria netta e meritata che evidenzia la superiorità di squadra rispetto agli avversari, ma soprattutto una prova corale dei diversi reparti, con l’entusiasmo di tutto l’ambiente.
Si archivia il campionato per qualche giorno, in preparazione della sfida che assume già un significato notevole, l’andata dei play off di Conference League ( terza edizione della competizione) contro gli austriaci del Rapid Vienna. Dopo l’amara sconfitta della finale di Praga contro il West Ham, i gigliati 78 giorni dopo, scendono in campo per ottenere la qualificazione nella fase a gironi.
Nell’Allianz Stadion, i viola senza i propri sostenitori, per il divieto di trasferta di un turno, affrontano nella bolgia dello stadio esaurito, un avversario ostico ma alla portata. La Fiorentina parte con il modulo del 4-2-3-1, Terracciano, Dodo, Milenkovic, Ranieri, Biraghi, Arthur, Mandragora, Gonzalez, Bonaventura, Brekalo, Nzola.
Prime fasi di studio senza particolari occasioni da parte delle due squadre, un colpo di testa di Gonzalez su cross di Biraghi bloccato dal portiere Hedl, dalla parte opposta ci provano Hofmann e Seidl. Al 25esimo cooling break per il caldo eccessivo. Il pressing degli austriaci è continuo, interrotto dal possesso palla viola.
Al 32esimo Mandragora in area trattiene per la maglia Hofmann, con l’arbitro croato Pajac a pochi passi che ammonisce il giocatore viola e indica il calcio di rigore. Dagli undici metri l’attaccante Marco Grull, batte Terracciano e porta gli austriaci in vantaggio. Al 41esimo ammonito per proteste Bonaventura, in campo nervosismo e poca lucidità da parte dei viola.
Nella ripresa al 57esimo il primo cambio esce Brekalo per Sottil, L’esterno sembra velocizzare le azioni e la manovra del gioco, due spunti con punizione di Biraghi, la difesa austriaca chiude gli spazi. Al 71esimo Bonaventura lascia il posto ad Infantino, la girandola di cambi prosegue con le sostituzioni di Nzola, Mandragora e Ranieri, con l’ingresso di Beltran, Duncan e Quarta.
Il neo entrato Beltran subito in evidenza con un tiro per Sottil chiuso dalla difesa, si continua a pressare, Dodo conquista una punizione, lo stesso brasiliano per Infantino che manda alto sulla traversa. Nei 4 minuti di recupero su tiro di Beltran respinge il portiere, l’attaccante mette in mezzo per Infantino che sfiora la rete, ancora il portiere Hedl.
Il triplice fischio decreta il primo round agli austriaci che più veloci e brillanti fisicamente, anche per il campionato iniziato da sei giornate, hanno sfruttato le incertezze del primo tempo sottotono e prevedibile dei viola con un episodio ingenuo che ha deciso la gara, meglio il secondo tempo dei gigliati con i cambi che hanno dato maggiore spessore anche in fase offensiva.
Niente è precluso per la gara di ritorno, il 31 agosto al Franchi, dove i ragazzi di Italiano con maggiore grinta agonistica e con il fattore campo a favore, potranno dimostrare la maggiore qualità e tecnica rispetto agli avversari, per entrare nei gironi del torneo.
Novanta minuti fondamentali per riprendere il percorso della passata stagione, un cammino straordinario dove la Fiorentina ha acquisito esperienza e ha dimostrato di poter competere con avversari blasonati, così da sognare di disputare la finale di Atene.
Allora bentornata Europa, provaci ancora Fiorentina!
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