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Butch Cassidy & Sundance Kid

Questa è una storia di quelle che hanno reso la nostra infanzia favolosa. Soprattutto perché i protagonisti, al cinema, avevano i volti di Paul Newman e Robert Redford. E perché rientra a buon diritto in quell’epopea del West su cui abbiamo sognato e con cui abbiamo giocato tutti.

Il 19 settembre 1900 due banditi leggendari dal nome di Butch Cassidy e Harry Longbaugh, altrimenti noto come Sundance Kid, compirono la loro ultima rapina sul suolo degli Stati Uniti d’America alla testa di un branco di fuorilegge che era diventato sinistramente famoso con il nome di Wild Bunch, il Mucchio Selvaggio.

butchcassidyandharrylongabaugh201024-001Cassidy e Longbaugh erano due fuorilegge precoci, come tanti altri ragazzi degli Stati Uniti post Guerra di Secessione. Le rapine erano la scorciatoia verso una vita meno stentata, in un’America che stava conoscendo una grande crisi economica che avrebbe avuto eguale soltanto all’epoca della Grande Depressione. Cassidy e Longbaugh furono i Dillinger della fine del diciannovesimo secolo. Sulle tracce loro e del Mucchio si mise nientemeno che un’altra leggenda del West, l’Agenzia fondata da quell’Allan Pinkerton che, immigrato scozzese, aveva avuto un’intuizione geniale: fornire agli Stati Uniti dal territorio e dalla popolazione in rapida espansione ma ancora in gran parte senza legge quella tutela dell’ordine pubblico che lo Stato Federale con i suoi sceriffi non poteva ancora assicurare.

Gli inesorabili Pinkerton erano ormai sulle tracce del Mucchio dopo quell’ultima rapina del 19 settembre 1900. Butch Cassidy e Sundance Kid sciolsero la banda e ripararono in Sudamerica, dove continuarono la loro leggenda criminale ai danni di una legge ancor meno forte e implacabile di quella nordamericana. Dalla Patagonia alla Bolivia, la scia di sangue di Cassidy e Sundance si allungò, finché a San Vicente nel 1908 l’esercito boliviano riuscì a circondarli e – come ci hanno raccontato George Roy Hill, Paul Newman e Robert Redford nell’epico film uscito nelle sale americane il 24 ottobre 1969 – a costringerli ad una fine ammantata di leggenda, ma pare anche di mistero. In maniera assai meno epica di quanto portato sullo schermo, uno dei due banditi tolse la vita all’altro, ferito, prima di rivolgere l’arma contro se stesso.

Fin qui, appunto, la leggenda. Le cronache, tuttavia, parlano di una fine diversa. Butch Cassidy sopravvisse a quello scontro a fuoco, e secondo numerose testimonianze proseguì la sua vita avventurosa fino al 1937, anno in cui fu stroncato da una malattia.

MundialDimenticato201024-001Ma non è finita qui. La letteratura allunga la storia e la leggenda. Pare che il figlio di Butch, William Brett Cassidy, fosse l’arbitro della finale del mitico Mondiale di calcio dimenticato del 1942 che si disputò in Patagonia mentre il mondo avvampava tra le fiamme della seconda guerra mondiale. La storia è raccontata dall’insuperabile narratore dei cuentos de futebol Osvaldo Soriano, nel suo Il figlio di Butch Cassidy da cui è stato tratto il film italo-argentino Il Mundial dimenticato – la vera incredibile storia dei Mondiali di Patagonia 1942, di Lorenzo Garzella e Filippo Macelloni, presentato al Festival di Venezia del 2011.

Ma questa è una storia per un altro giorno.

Autore

Simone Borri

Simone Borri è nato a Firenze, è laureato in scienze politiche, indirizzo storico. Tra le sue passioni la Fiorentina, di cui è tifoso da sempre, la storia, la politica, la letteratura, il cinema.

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