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Caceres, finalmente

Conferenza stampa di presentazione dell’uruguaiano Martin Caceres (7 aprile 1987, ndr) nel pomeriggio al Franchi. Come di consueto a fianco del giocatore il braccio destro di Rocco Commisso, Joe Barone, e il direttore sportivo Daniele Pradè.

Joe Barone ha dichiarato che l’ultimo giocatore arrivato si può definire con una parola racchiusa in un dato: le 95 presenze attuali nella Nazionale dell’Uruguay, che saranno superate a più di cento. Un giocatore che già al suo debutto (lo scorso sabato contro la Juve, ndr), ha dato solidità alla difesa con la sua enorme esperienza in campo.

Il manager ha ringraziato il direttore Pradè e il giocatore per aver scelto la squadra viola. Poi passa la parola a Pradè, che sottolinea le diverse volte che ha provato a portare il giocatore nelle squadre dove ha lavorato, nella passata gestione nella Fiorentina (2012, 2013, 2014), come nella Sampdoria, con l’Udinese ha rinunciato per lo stipendio del giocatore troppo alto. Contento del suo arrivo alla Fiorentina, anche per le sue qualità fuori dal campo. Oltre a dover dare un valido supporto in campo come giocatore, gli è stato chiesto di mettere la sua professionalità ed esperienza per far crescere i tanti ragazzi che sono in squadra.

Il direttore ha poi parlato del suo profilo contrattuale, un anno con opzione sul secondo, ma la volontà dei dirigenti è che si possa proseguire con lui per molti anni. La parola è poi passata al neo acquisto che ha ringraziato i dirigenti, ha confermato l’interesse di Pradè per anni, di essere contento di  essere a Firenze, che considera una città magnifica con un ambiente bellissimo, che conosceva da rivale.

Ha poi parlato della mentalità e del suo ruolo in campo, si considera un professionista e di dare il massimo come ha dimostrato anche nelle altre squadre, ha la fortuna di poter giocare come terzino destro o sinistro, in porta o centravanti, (ride, ndr), di mettersi a disposizione del gruppo. Si augura di poter stare diversi anni a Firenze, e di trovarsi bene sia a livello calcistico che personale, come già avvenuto negli anni passati in altre città. Sui compagni del reparto difensivo, ancora non ne ha uno di riferimento, parla di Pezzella come quello più vicino, ma anche perché capitano e come lui sudamericano, ma l’intesa è con tutti.

Sugli obiettivi da raggiungere, spera di giocare al massimo e di poter aiutare squadra e club. Ha visto una buona Fiorentina contro il Napoli, dispiaciuto per la sconfitta contro il Genoa, ma dopo la sosta ha trovato una squadra che con buoni allenamenti voleva far bene. Sul giovane difensore, Luca Ranieri, ha elogiato il salto di qualità del Primavera arrivato in prima squadra, che farà bene in futuro.

Sorpreso da Chiesa e Sottil, ma anche da Castrovilli giocatore lo scorso anno della serie cadetta. Tre giocatori che hanno notevoli qualità. Su Chiesa ottime impressioni, come ragazzo buono, umile ,tranquillo, che deve tenere la testa salda e pensare di aiutare la squadra.

Ha inoltre aggiunto che la sua condizione fisica è buona, è passato dalla Copa America, agli allenamenti da solo poiché svincolato, fino ad essere titolare lo scorso sabato. Contento di essere a Firenze con tifosi che stanno accanto alla squadra, ora tocca alla squadra tenere i tifosi vicini tutto l’anno. La presenza del presidente Commisso, come quella di Barone, al fianco dei giocatori, delle Women’s e delle giovanili, la considera molto importante.

Su quanto successo lo scorso anno, con una stagione deludente, l’uruguaiano parla di una squadra totalmente rinnovata, e quelli rimasti sono convinti di fare meglio, nello spogliatoio si respira una nuova aria, grazie a giocatori come Boateng e Ribery che hanno portato un nuovo entusiasmo, il francese che si allena a 36 anni come gli altri un esempio per tutti.

Parla poi della grinta, la garra che storicamente fa parte dell’indole degli uruguaiani, e afferma che non è un argomento che si studia a scuola ma fa parte del proprio carattere. Afferma di voler portare il suo entusiasmo, qualcuno a 32 anni smette o si sposta per soldi, il difensore afferma: «mi voglio divertire e dimostrare quanto valgo».

L’ultima battuta sulla difficile trasferta di domenica contro l’Atalanta, Caceres non ha dubbi bisogna fare tre punti per risalire la classifica. Un giocatore che ha dalla sua un passato importante, ha indossato tra le altre la maglia del Siviglia, della Juventus, della Lazio, del Barcellona, con un palmares di prestigio (campionato spagnolo, Coppa del Re, Champions League, oltre a 6 campionati italiani, 2 Coppe Italia, 3 supercoppe di Lega), anche nella sua Nazionale ha conquistato diversi trofei, eppure è arrivato a Firenze come un giocatore che vuole ancora dimostrare tutto il suo valore.

L’umiltà di un grande campione, che mette a disposizione della squadra non solo il suo alto livello tecnico, un jolly di capacità fisiche notevoli, ma anche una notevole esperienza e personalità. Un altro importante tassello per mister Montella per costruire una squadra dalla mentalità vincente.

Autore

Patrizia Iannicelli

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