Avvento 2020

Avvento 2020

Un altro anno è passato. O sta finalmente passando. E che anno. Annus horribilis. Bisestus atque horribilis.

Ci avessero detto un anno fa che questo 2020 ci avrebbe costretti ad affrontare anche soltanto la decima parte di quello che ci siamo trovati di fronte fin dal suo primo mese, avremmo scosso la testa e cambiato rivista, in cerca di un oroscopo più spensierato. Qualcosa di innocuo, tipo: sono in arrivo per voi grandi novità, c’é vento di cambiamento, andateci incontro con spirito libero e mentalità aperta, seguendo la corrente. Grossi cambiamenti in vista nella salute ed anche nel lavoro, che non sorrideranno a tutti. Ma in ogni fine è sempre compreso un nuovo principio. Roba così.

Temevamo l’anno bisestile più per dovere ancestrale di eredità contadina. L’anno funesto. Chi si poteva immaginare che già negli ultimi mesi di quello precedente, che già era stato impegnativo per la sua parte, qualcuno laggiù in oriente si stesse dando da fare per funestarcelo ancora di più del lecito?

Doveva essere l’anno della rinnovata tregua di Olympia. E’ andata a finire che il fuoco sacro a Zeus a malapena è arrivato al Pireo, dove avrebbe dovuto imbarcarsi per Tokyo, la capitale giapponese, in cui era atteso dalle rappresentanze del mondo intero. Tra Olympia e Tokyo ‘c’é di mezzo Pechino. Non è un proverbio di Frate Indovino. Chi ha da capire capisca.

Aspettavamo The Age of the Acquarius. E’ arrivata The Age of the Coronavirus. Un segno che non ci risultava compreso nel nostro Zodiaco. C’é entrato di prepotenza, e a quanto pare – a sentire i nuovi millenaristi della sanità e della politica, ci resterà. Dovremo imparare a conviverci. Ha cambiato le nostre vite per sempre. Nulla sarà più come prima. Mille e non più mille. E così via.

L’anno scorso, presentando il calendario dell’Avvento del Natale 2019, avevamo scritto: vorremmo tenere desta l’attenzione sui mostri di questo scorcio di 2019, per accompagnarvi ad un Natale che speriamo vivamente non ci ricorderemo come l’ultimo in cui eravamo cittadini di qualcosa. E non ancora bestie governate da altre bestie.

E’ andata proprio così. Un anno dopo, non siamo più cittadini di niente. Non abbiamo più libertà, né diritti. Abbiamo solo governi che trasferiscono il loro panico, la loro inadeguatezza, la loro brama di un potere il cui esercizio d’improvviso si è molto semplificato, il loro cupio vaccinos (et pecuniam) su di noi, improvvisamente ritornati ad essere plebe, e non più popolo.

Qualcuno vorrebbe ancora farci credere che il vero mostro di questo 2020 è il Covid19. Nome indubbiamente sinistro, da fantascienza o da film horror, con ampie scorrerie nel paranormale. Ma i mostri, in realtà sono ben altri. E a ben guardare sono sempre i soliti.

Da domani si comincia. Anzi, si ricomincia. E anche stavolta, il primo personaggio è d’obbligo. Non sentite già scorrere il solito brivido sottile lungo la schiena?

Autore

Simone Borri

Simone Borri è nato a Firenze, è laureato in scienze politiche, indirizzo storico. Tra le sue passioni la Fiorentina, di cui è tifoso da sempre, la storia, la politica, la letteratura, il cinema.

Lascia un commento