FIRENZE – «Quanto accaduto al collega di piazza Santo Spirito, al quale va tutta la nostra solidarietà, è un fatto di estrema gravità che richiede una reazione forte e tempestiva delle forze dell’ordine, della politica e delle istituzioni affinché siano ripristinate le condizioni di una convivenza civile, sia per il rispetto di chi lavora ed eroga servizi importanti come i pubblici esercizi, sia di quanti vogliono godersi la città senza paure e condizionamenti.
La sicurezza, non ci stanchiamo di dirlo, è una priorità per questa città e non è un tema di destra o di sinistra, ma è un tema di civiltà che sta diventando prioritario rispetto a qualsiasi altro. Noi imprenditori ci sentiamo vulnerabili e abbandonati nelle mani dei delinquenti: non bastava il crimine organizzato, è evidente che siamo alla mercé di ogni sbandato, perfino di qualche bulletto che si sente autorizzato a fare ciò che vuole, addirittura dentro i nostri locali.
Non siamo più disposti ad assistere da testimoni impotenti a questo degrado e a questa intollerabile escalation di violenza. Abbiamo dimostrato di saper fare la nostra parte, quando si tratta di contribuire alla sicurezza e all’ordine pubblico, ma è impensabile che questi temi possano essere lasciati a chi gestisce un’attività economica.
Ogni giorno insieme ai nostri collaboratori ci mettiamo la faccia rispondendo in prima persona alle aggressioni, come ha fatto il collega di piazza Santo Spirito, con tutti i rischi che questo comporta. Ma non vogliamo più vivere nella paura. Vogliamo sentirci protetti e tutelati. Legalità vuol dire libertà e democrazia significa rispetto delle regole e del prossimo: che questi valori tornino ad essere punti di riferimento per tutti».
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