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Da L’Aquila non si torna a casa

L’AQUILA – Alle 3 e 32, la stessa di nove anni fa, la campana della chiesa di Santa Maria del Suffragio, altrimenti conosciuta come Anime Sante, suona i primi rintocchi. Alla fine saranno 309, tanti quante le vittime del sisma che la notte del 6 aprile 2009 sconvolse forse per sempre L’Aquila e buona parte dell’Abruzzo.

Sono passati nove anni. «Da L’Aquila non si torna mai a casa», è il commento di stamani di uno dei tanti operatori della Protezione Civile che da tutta Italia accorsero nel capoluogo abruzzese per far fronte al disastro e portare soccorso a chi ancora era in grado di riceverlo. Nella notte aquilana si snoda la fiaccolata che ha richiamato qui oltre cinquemila persone. Prima, la deposizione di una corona di fiori presso il luogo della tristemente famosa Casa dello Studente, e poi la lettura dei nomi. Uno per uno, fino a 309.

In attesa della realizzazione del parco della memoria, già finanziato ed in corso di progettazione, tutta L’Aquila è un luogo della memoria. L’Arcivescovo durante la messa celebrata nella chiesa di San Giuseppe Artigiano parla di «ricostruzione delle coscienze e delle anime con amore e solidarietà». Un’opera che dovrebbe andare di passo con quella della ricostruzione urbana, che procede a fatica.

Paola De Micheli, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e Commissario per i terremoti del Centro Italia 2016 e 2017, proprio in riferimento alla ricostruzione ha affermato che «le maniche sono state rimboccate. Noi abbiamo aperto 14 mila cantieri, chiusi 12 mila, abbiamo investito 2 miliardi sulle opere pubbliche, quasi tutti i cantieri sono ormai avviati, abbiamo finalmente chiuso la partita delle scuole che, alla sottoscritta, stava particolarmente a cuore». Dichiarazione questa, che ha provocato la reazione di un familiare delle vittime, il dottor Vincenzo Vittorini, che nove anni fa ha perso moglie e figlio: «Sono nove anni che cerchiamo di far affermare messaggi su sicurezza e legalità, oggi è il giorno del silenzio e del ricordo, non è il momento di parlare di ricostruzione e di passerelle».

Presenti al corteo anche i familiari delle vittime di Viareggio e Rigopiano. A testimonianza che la solidarietà più forte possibile tra gli italiani è quella che unisce come un filo sotterraneo invisibile ma ineluttabile tutte le vittime dei vari disastri che costellano la storia recente e meno recente del nostro paese.

Eventi commemorativi sono previsti per tutta la giornata di oggi. Il sindaco Pierluigi Biondi ha invitato i dirigenti scolastici a disporre il rispetto di un minuto di silenzio durante le lezioni e a sospendere l’attività lavorativa fino alle 11 per gli esercizi commerciali, le imprese, le attività artigianali e le altre organizzazioni pubbliche e private, con esclusione dei servizi indispensabili e obbligatori.

Autore

Simone Borri

Simone Borri è nato a Firenze, è laureato in scienze politiche, indirizzo storico. Tra le sue passioni la Fiorentina, di cui è tifoso da sempre, la storia, la politica, la letteratura, il cinema.

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