(Nella foto, il tecnico viola Vincenzo Italiano di Paolo Giuliani)
Gli ultimi giorni del mese di gennaio, quelli che un tempo si consideravano i più freddi dell’inverno, (con il popolare proverbio della merla, se freddo la primavera alle porte, se caldo in ritardo), dal punto di vista calcistico, ore bollenti per le ultime fasi del calcio mercato.
Un tempo considerato di riparazione, dove le società intervenivano per perseguire gli obiettivi programmati, ma spesso per migliorare le lacune della rosa con acquisti mirati. In realtà a Firenze tutto l’anno si parla di arrivi, la tifoseria sogna nomi di richiamo, campioni che possono portare entusiasmo, ma soprattutto successi e trofei che nella bacheca mancano da decenni.
Le società in genere intervengono per rinforzare il gruppo, sia per gli infortuni non preventivati, sia nei ruoli dove necessitano rinforzi, ma anche per sostituire coloro che non hanno portato il giusto supporto.
In questo caos di operazioni, i dirigenti viola, dopo il prestito con diritto di riscatto, dell’esterno difensivo Davide Faraoni dal Verona, nelle ultime ore raggiungono l’accordo per l’attaccante Andrea Belotti, in prestito secco dalla Roma.
La tifoseria gigliata dopo la chiusura del primo febbraio, attraverso social, tv e radio esprime il proprio disappunto, certa che la squadra per mantenere il quarto posto conquistato, in corsa in altre due competizioni, necessitava di altri innesti per essere rafforzata, per non dover rimpiangere l’ennesima occasione per fare un ulteriore salto di qualità.
Ma è tempo di tornare in campo per parlare di calcio giocato, nel primo anticipo della ventitreesima giornata di campionato, con la trasferta a Lecce contro i salentini, ostica per questione logistica e per l’avversario in crisi di risultati da sei gare.
Mister Italiano con l’ennesima formazione diversa, Arthur fuori per problemi fisici, Biraghi dopo la squalifica riprende il suo posto in difesa a sinistra, rientra Sottil, Gonzalez parte dalla panchina, come il neo arrivato Belotti.
Gli undici di partenza con il modulo del 4-2-3-1 sono : Teracciano, Faraoni, Quarta, Ranieri, Biraghi, M. Lopez, Duncan, Beltran, Bonaventura, Sottil, Nzola.
Atmosfera calda allo stadio di Via del Mare con il tifo di casa pronto a dare una spinta, una gara decisiva per i giallorossi, nel settore ospiti circa 300 gigliati che con uno striscione eloquente, ” di fronte a voi quelli che non vi tradiranno mai”, ribadiscono dopo le tante polemiche, il sostegno totale alla squadra.
Nei primi minuti, fase di studio delle due squadre, al decimo la gara entra nel vivo con un incursione dei salentini che da un cross di Gallo, un colpo di testa di Kaba si ferma sulla traversa, dalla ribattuta interviene Almqvist con la pronta risposta di Terracciano.
Il Lecce ancora in avanti, un fallo di Quarta su Almqvist viene sanzionato dall’arbitro Guia con un rigore, dopo il consulto Var l’azione rivista, porta alla punizione dal limite. Si porta sul pallone Oudin che manda il pallone in rete, il Lecce in vantaggio al 17esimo minuto, la barriera dei viola non esente da colpe.
I viola non trovano spazi, prevedibili sono in balia della velocità dei giallorossi, che al 27esimo da un’azione dalla destra di Banda verso il centro area con Krstovic, centrano la seconda traversa a destra di Terracciano.
Alla mezz’ora si vede qualche spunto, un colpo di testa di Faraoni di poco al lato della porta, un tiro di Bonaventura sulla traversa, Nzola anticipato dal portiere Falcone, ma ancora pericolosi i leccesi con Blin, Terracciano provvidenziale.
Si va all’intervallo con una prima frazione sottotono per gli ospiti, che chiudono con il 67% di possesso palla, ma con due tiri verso la porta, contro gli 8 dei giallorossi, incisivi e concreti con la rete realizzata.
Nella ripresa il tecnico viola rivoluziona la squadra con un triplo cambio, escono Bonaventura, Duncan e Quarta, per Mandragora, Milenkovic e l’esordio in maglia viola di Belotti. Il Lecce insiste con due azioni pericolose, ma al 50esimo un rasoterra di Mandragora sul secondo palo porta il pari degli ospiti.
Al 64esimo errore di Milenkovic che perde palla, Banda si proietta verso la porta, un super Terracciano ancora decisivo salva il risultato.
Il terzo cambio l’ingresso di Gonzalez al posto di Sottil. Al 67esimo incredibile errore del portiere Falconi, che in fase di impostazione con un compagno di difesa, si fa sorprendere da Beltran che, pronto in area piccola, realizza il vantaggio degli ospiti.
La Fiorentina sembra gestire la gara, poche occasioni da una parte e dall’altra con diversi interventi e interruzioni. Al78esimo ultima sostituzione, esce Beltran per Parisi. La partita prosegue nella fase finale con azioni confuse, all’88esimo un pallonetto di Belotti si ferma sulla traversa, il pallone recuperato da Parisi di poco fuori.
Nei 4 minuti di recupero, lo stadio una bolgia spinge la squadra di casa, al 91esimo da punizione, un passaggio involontario di Nzola favorisce Piccoli subentrato dalla panchina, che con un colpo di testa manda il pallone sul secondo palo per il pareggio.
Dopo pochi secondi un pallone perso a centrocampo innesca il contropiede dei giallorossi che in due passaggi sono in area con un tiro di Krstovic rinviato da Terracciano, ma recuperato da Dorgu che con un sinistro realizza la terza rete.
Un ulteriore recupero non porta nessun risvolto per i viola, lo stadio festeggia una rimonta insperata, si chiude una gara rocambolesca, caratterizzata da diversi episodi anche fortunosi, la Fiorentina subisce il secondo stop consecutivo.
Una prova poco brillante per tutto il gruppo, difesa incerta con Ranieri che mette la solita determinazione e grinta, mediana insufficiente pochi spazi per portare in avanti la squadra, poco filtro tra i reparti, Mandragora con la rete del pari porta slancio ed energia alla squadra, buono il suo impatto sulla gara.
In avanti Beltran ha il merito di essere al posto giusto, secondo goal di rapina dopo quello di Monza, quinta rete in campionato, settima della stagione, Belotti si nota per il tiro in area, una volta integrato darà il suo supporto.
Il miglior in campo il portiere Pietro Terracciano decisivo in diverse occasioni, purtroppo non può evitare la sconfitta.
Un match da montagne russe, un avvio difficile con un avversario ben posizionato in campo, veloce e cinico che mette a repentaglio la difesa viola, il numero uno Terracciano e i legni lasciano la gara aperta, nella seconda fase i cambi portano linfa e gioco, il pari e la rete frutto del regalo del portiere Falconi, sembra indirizzare il tutto verso una serata positiva, ma tutto vanificato con il black out finale, un ‘amnesia generale tra distrazione e cali di concentrazione, incomprensibile e indecifrabile.
Dalla mancata vittoria che avrebbe portato al successo per consolidare una posizione di alta classifica, all’amara sconfitta per come arrivata, un incubo da non ripetere per evitare altre cocenti delusioni.
Un inizio anno non ha portato risultati sperati, ma non cambia il percorso della squadra, la forza del gruppo, la mentalità vincente del suo condottiero mister Italiano, il cuore oltre l’ostacolo, lo spirito di appartenenza, la consapevolezza dei propri mezzi, il carattere di superare i momenti di difficoltà, presupposti dai quali ripartire per indirizzare la stagione verso un finale entusiasmante.
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