Diario Viola Fiorentina

Dall’Europa al campionato

(Nella foto lo stadio Artemio Franchi con i lavori di restauro)

Dopo poche ore dal rocambolesco pareggio in casa, contro gli ungheresi del Puskas Akademy, nel primo turno dei preliminari di Conference League, la Fiorentina torna in campo, ancora tra le mura del Franchi, contro la neo promossa Venezia.

Nella torrida estate, non solo dal punto di vista meteorologico, la mattina prima della gara, un fulmine a ciel sereno, ma non troppo, conferma il passaggio ufficiale di Nico Gonzalez, all’acerrima nemica Juventus.

Radio, tv private, social infuocati, pareri opposti e controversi sull’argentino classe’98, arrivato come l’acquisto più oneroso della storia viola, tre anni fa sulle rive dell’Arno.

I numeri parlano di 125 partite, 38 reti, 19 assist, ma anche 37 gare saltate, il tutto caratterizzato da una certa discontinuità, anche nei momenti decisivi come la finale di Atene.

Oltre i numeri e le considerazioni personali, resta l’amarezza dell’ addio di un giocatore tra i più rappresentativi della rosa, che pochi mesi prima giurava amore eterno a Firenze, e da neo bianconero dichiara di un sogno avverato.

Un calcio moderno che calpesta passione e amore per la maglia, con la cruda e amara realtà che prevale per ogni giocatore, il migliore offerente e il maggiore ingaggio.

In questo clima surriscaldato tra temperature e mercato in pieno fermento (ormai siamo agli sgoccioli, il termine il 30 agosto), lo zoccolo duro del tifo, per quest’anno trasferito in Curva Ferrovia, dopo pochi minuti dal fischio d’inizio, espone il primo striscione eloquente verso la società, ma non risparmia cori offensivi all’argentino e alla rivale storica, il resto del Franchi applaude.

Striscione della Curva Fiesole

In totale gli spettatori sono 18.915. L’orario delle 18.30,  non agevola i presenti ed i giocatori in campo, che all’ingresso cercano di rinfrescarsi. La formazione parte con alcune novità, resta il modulo del 3-4-2-1, Terracciano riprende il posto tra i pali, in difesa rientra Comuzzo, Ranieri, Biraghi, Dodo a destra, Amrabat e Richardson, in mediana, Parisi a sinistra, Kouame e Barak dietro a Kean.

Fase di gioco a centrocampo tra il viola Amrabat e il neroverde ex di turno Duncan, di Andrea Martini

Il ritmo alquanto blando nei primi minuti, con possesso palla dei viola e lanci lunghi in avanti, i neroverdi chiusi in difesa. Il primo tiro verso la porta un tiro di Kean dalla destra di poco al lato, Biraghi dopo un fallo reagisce in maniera eccessiva con il suo avversario, dopo il gesto deprecabile, in quanto capitano, torna la calma in campo e prosegue la gara.

Al 25esimo il primo cooling break, per ritemprare i giocatori, il caldo insopportabile.

Al 31esimo prima vera occasione dei padroni di casa con una rovesciata di Kouame, il portiere Jorenen già in evidenza in altre occasioni, ferma la palla sulla linea.

Al 38esimo ancora i viola vicini al goal con un tiro di Parisi, ancora il portiere alza il pallone in corner.

Il pressing dei gigliati prosegue, questa vola è Richardson che tira all’angolino basso della porta, terzo intervento risolutivo del portiere avversario. Dopo 2 minuti di recupero si va all’intervallo.

Nella ripresa viola determinati si proiettano in avanti, ci provano Barak e Kean ma senza esito favorevole. Il Franchi apprezza le belle giocate del marocchino Richardson a centrocampo, con applausi verso il giocatore.

Al 55esimo primo cambio esce Barak per Colpani. In area avversaria batti e ribatti del pallone, con tre giocatori viola che, non trovano il tocco finale per buttarlo in rete.

Il portiere Joronen chiude la porta su diversi tiri dei viola, dalla parte opposta anche l’estremo difensore di casa, a lunghi tratti spettatore, rinvia un tiro di Zampano e salva il risultato.

Al 66esimo esce Kouame per Sottil. Al 71esimo secondo cooling break. In questa fase di gioco, anche per i cambi effettuati dal mister Di Francesco, il Venezia sembra più incisivo, e crea qualche difficoltà ai viola che non escono dalla propria metà campo.

Al 78esimo triplo cambio, escono Comuzzo, Richardson e Kean per Quarta, Mandragora e Beltran. Fase finale a favore degli ospiti che provano con Zampano che guadagna un corner, Mandragora costretto al fallo, è ammonito, Terracciano blocca un colpo di testa di Altare.

Al’89esimo un tiro di Biraghi sfiora di poco l’angolo della porta. Nei 5 minuti di recupero da annotare un tocco di Mandragora dove non arriva Sottil, con il portiere protagonista della gara Joronen che in uscita blocca il pallone.

Il triplice fischio chiude la gara, tra i fischi del Franchi ed i cori rivolti a società “spendere bisogna spendere per vincer”, e verso i giocatori, esortandoli a mettere in campo grinta e maggiore impegno.

Un pari scialbo, il secondo dopo quello ottenuto a Parma, con due neo promosse che evidenzia le difficoltà della squadra di Palladino, giocatori non ancora al meglio della forma fisica, lontani dagli automatismi di schema e modulo, un idea di gioco carente.

Il mister Raffaele Palladino nel post gara chiede tempo e pazienza, diversi giocatori, arrivati negli ultimi giorni, devono inserirsi, ma intravede anche buoni presupposti per migliorare.

Mister Raffaele Palladino, dà indicazioni ai giocatori, foto di Andrea Martini

Sulla prestazione buona prova della difesa, con Terracciano che si conferma decisivo anche se chiamato in causa in poche occasioni, Parisi si mostra attento e propositivo.

In mediana nota lieta di Amir Richardson, tra i migliori il marocchino classe 2002, all’esordio in maglia viola, mostra buone doti tecniche, primo tempo in sordina, cresce nella ripresa con ottime giocate che valgono gli applausi del Franchi.

Una menzione anche per Kean che anche se non trova la rete, prova con un paio di tiri, anche dalla distanza, ben inserito con i compagni del reparto offensivo, si nota anche nei recuperi in fase difensiva.

Nella stagione appena iniziata, con la squadra da cantiere aperto, la prossima sfida diventa fondamentale  per il cammino della Fiorentina, il ritorno dei playoff di Conference League, a Budapest il prossimo giovedì.

Un solo risultato per i viola, costretti a vincere per accedere al nuovo format della competizione europea.

Un successo per il passaggio del turno, per la prima vittoria di mister Palladino alla guida tecnica, ma anche per capire quali saranno le  ambizioni e  gli obiettivi del  prossimo futuro.

Autore

Patrizia Iannicelli

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