A Prato 3 nuovi donatori di sangue Avis su 10 sono Under 25 e le donazioni 2023 registrano una sostanziale tenuta rispetto all’anno precedente: lievi cali che riguardano il sangue intero e il plasma e tante iniziative di promozione in campo. È quanto emerge dall’ultimo report stilato da Avis Regionale Toscana, in relazione all’anno 2023. I dati sono stati pubblicati nel corso della 53ª assemblea dell’Associazione, svoltasi in aprile, proprio a Prato, al Museo Pecci.
Nel 2023 le donazioni totali nella provincia sono state 7.097, un numero che si colloca in linea con quello dell’anno precedente (- 2% circa). Dei 6.316 donatori totali, la fascia che ha contribuito proporzionalmente di più per classe d’età è stata quella collocata tra i 46 e i 55 anni (27% circa), seguita dal blocco 36/45.
«La notizia migliore, però, arriva dai soci nuovi iscritti Avis – commentano dall’associazione pratese -, perché qui il contributo migliore per classe di età giunge dagli Under 25: 3 su 10 sono diventati donatori, evidenziando margini per un importante ricambio generazionale. Segno meno, invece, se si guarda al dato specifico delle donazioni di sangue intero (- 2% circa) e di plasma in aferesi (- 5% circa)».
Da questi dati prende le mosse la riflessione della presidente di Avis regionale, Claudia Firenze: «Nella provincia di Prato apprezziamo una sostanziale tenuta del sistema delle donazioni, sintomo di un lavoro approfondito, che cerca di permeare trasversalmente. Dobbiamo continuare a moltiplicare i nostri sforzi, ma il fatto che molti nuovi giovani si avvicinino a noi, manifestando una volontà effettiva di donare, è certamente un segnale confortante, così come le buone pratiche sul mondo del lavoro che abbiamo premiato in assemblea regionale».
Quest’ultimo aspetto viene ricordato dai presidenti comunale e provinciale di Prato, rispettivamente Andrea Fusi e Marco Tofani. Da una loro idea, infatti, è nata la proposta di attribuire un riconoscimento simbolico alle aziende Estra e Centria, che a Prato hanno promosso la cultura della donazione tra i loro lavoratori.
«Dal confronto con le aziende – spiegano Fusi e Tofani – è emerso che i loro dipendenti sono orgogliosi di essere donatori di sangue e plasma, che questo gesto li rende più felici e che dipendenti più soddisfatti performano meglio, rendendo le imprese più efficienti. Non possiamo quindi che essere orgogliosi di questa sinergia, esempio virtuoso che ci piace raccontare ovunque».
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