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Ennio Morricone, l’estasi del cinema

Ennio Morricone con l’Oscar vinto per la colonna sonora di The Hateful Eight di Quentin Tarantino

Capita spesso di assistere alla celebrazione di grandi personaggi e di riconoscerne il merito in base a quel che di loro conosciamo, limitandoci ai tempi recenti, senza forse sapere esattamente che cosa in passato li ha resi tanto noti e apprezzati. Una memoria storica che a volte ci sfugge, magari semplicemente per questioni anagrafiche.

Così può capitare che alcuni giovani apprezzino un personaggio per via delle sue ultime opere, ignorando i capolavori del suo passato: di contro coloro che sono piuttosto cresciuti, conoscono con molta probabilità tutta la storia ma ritengono superfluo raccontarla, convinti che sia già nota ai più.

Per cui succede di parlare spesso con giovani appassionati che stimano registi come Hitchcock o Scorsese perché hanno visto Psyco e Shutter Island, ma probabilmente non conoscono Taxi Driver o La donna che visse due volte.

Stessa storia per Ennio Morricone. 

Immaginare il cinema senza le sue musiche evocative è come ammirare una bella statua senza aver mai conosciuto La Pietà di Michelangelo. 

Ennio Morricne insieme al regista Quentin Tarantino

Ennio Morricone insieme al regista Quentin Tarantino

Compositore e direttore d’orchestra, uno degli artisti italiani più stimati dentro e fuori confine e in generale uno dei migliori autori di colonne sonore cinematografiche di sempre (forse il migliore in assoluto): per i musicisti di ogni genere e lingua è semplicemente il Maestro, ma  molti lo conoscono e lo apprezzano solo per l’onda di visibilità avuta negli ultimi anni, in collaborazione con Quentin Tarantino. 

Invece, la storia di Ennio parte da molto lontano.

Nato a Roma  alla fine degli anni  Venti (10.11.1928), alle elementari si ritrova come compagno di classe un certo Sergio Leone, con il quale più tardi scrive un pezzo di storia del cinema, da Per un pugno di dollari (1964), primo capitolo della saga spaghetti – western, al gangster malinconico C’era una volta in America (1984).

Ennio Morricone in compagnia di Sergio Leone

Ennio Morricone in compagnia di Sergio Leone

Oltre a firmare le colonne sonore di più di cinquecento film, raccogliendo ben cinque nomination agli Oscar, porta le sue sinfonie in giro per il mondo, dimostrando uguale abilità come direttore d’orchestra. 

Di premi ne avrebbe meritati molti di più, altro che quell’ Oscar alla Carriera  che gli è stato riconosciuto, per la prima volta, soltanto nel 2007!

Comunque, tralasciando ogni inutile polemica, oltre a questo mette in bacheca nove David di Donatello, un Leone d’ Oro alla Carriera nel 1995 e, primo italiano in assolutoa riceverlo, il Polar Music Prize dall’Accademia Reale Svedese di Musica, nel 2010. Nel 2013 cura le musiche de La migliore offerta, thriller diretto da Giuseppe Tornatore, che gli vale il David per la Migliore Colonna Sonora.

Ennio Morricone non si è mai arreso: tre anni fa, alla veneranda età di 87 anni, ha vinto pure il suo primo Premio Oscar per la Migliore Colonna Sonora di un film, con The Hateful Eight, in collaborazione con il regista Quentin Tarantino, ancora una volta. 

Tante sono le composizioni musicali da conoscere, indispensabili per capire questo musicista e, volendo considerare che la sua è stata una carriera durata oltre 50 anni, con una quantità indefinibile di successi, non è davvero facile essere preparati: celebri a tutti sono certamente i suoi idilli con alcuni registi italiani, quali  Sergio Leone e Giuseppe Tornatore (solo per fare alcuni nomi), ma anche quello con Elio Petri, a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta.

Il compositore e direttore d’orchestra Ennio Morricone

Ma la sua  vasta produzione non si riassume certo soltanto nelle celebri colonne sonore dei film appartenenti alla cosiddetta categoria spaghetti-western: Morricone ha collaborato e composto brani per  pellicole dai generi più diversi ma, buona parte del pubblico, non ne è a conoscenza. 

Per ricordarne alcuni potremmo citare: Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (1970), film in cui Gian Maria Volontè veste i panni di un personaggio oscuro e senza scrupoli. Ma anche  Bianco Rosso e Verdone (1981) perché  forse non tutti sanno che Morricone è stato bravissimo a musicare anche molte commedie.

Ne Il Clan dei Siciliani (1969) un film che racconta un fatto di gangster, è divenuta più famosa la colonna sonora che non il film stesso: The Mission (1986) è stata un’altra perla, uno dei suoi apici emotivi, una melodia armoniosa, naturale e sempre suggestiva, come anche la colonna sonora di Dimenticare Palermo (1990) .

Non occorre sottolineare quanto più della metà delle sue composizioni siano state orientate verso film drammatici, che hanno fatto emergere le sue capacità nel creare pathos tramite motivi che restano indimenticabili: Frantic, Gli Intoccabili,  oppure Nuovo Cinema Paradiso ( l’omelia dei tanti lavori intesi a celebrare l’intensa relazione artistica avuta con Tornatore, un regista che ha sempre saputo raccontare storie con uno stile d’altri tempi).

Probabilmente, la creatività di questo musicista  non si è ancora arrestata e noi tutti ci auguriamo che Ennio Morricone possa continuare ancora per lungo tempo a regalare emozioni al suo pubblico, sia nei concerti dal vivo che attraverso altre splendide colonne sonore.

L’attore Tim Roth, interprete del film “La Leggenda del Pianista sull’Oceano “

L’attore Tim Roth, interprete del film La Leggenda del Pianista sull’Oceano

Noi vi lasciamo con una delle sue composizioni più belle e complesse: La Leggenda del Pianista sull’Oceano (1998), una delle melodie più impegnate e impegnative di Morricone (visto che nella trama di Tornatore il protagonista Novecento è un pianista considerato tra i migliori al mondo): particolarmente romantica, a tratti commovente, tranne che per una sequenza di 15 minuti nella parte centrale del film, dove l’arrogante jazzista Jelly Roll Morton sfida Novecento sulla sua stessa nave. 

Autore

Redazione

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