Fiorentina

Europa da sogno ad incubo

Nella seconda partita della gara a gironi di Conference League, la Fiorentina affronta il club turco del Basaksehir Instanbul, squadra in serie positiva nel campionato (tre successi consecutivi) che ha esordito nel girone con la vittoria netta contro gli scozzesi dell’Hearts Edimburgo. Lo stadio nella capitale turca prende il nome dell’allenatore Fatih Therim, con trascorsi sulla panchina viola, (estate del 2000 fino all’esonero nel novembre 2001, ndr), presente in tribuna, molto apprezzato dalla tifoseria gigliata.

I viola in emergenza difesa con le assenze di Dodo e Milenkovic (forse il loro rientro dopo la sosta, ad ottobre ndr), scendono in campo con l’ennesima formazione inedita, sono 8 i giocatori diversi rispetto alla sconfitta contro il Bologna. Mister Italiano parte con il solito modulo del 4-3-3, lascia in panchina Biraghi al suo posto Terzic, in mezzo la campo Maleh per Barak, nel tridente Saponara sostituisce Kouame, tra i pali si posiziona Gollini.

Nella fase di riscaldamento brutta tegola, l’argentino Quarta non in condizioni fisiche ottimali resta in panchina al suo posto Mandragora davanti la difesa accanto ad Igor (reduce da pochi allenamenti), Amrabat nel ruolo di difensore centrale. Questa la formazione: Gollini, Venuti (cap.), Mandragora, Igor, Terzic, Maleh, Amrabat, Bonaventura, Ikone, Cabral, Saponara.

Primi 45 minuti privo di emozioni, manovra lenta da parte delle due squadre, estenuante giro di passaggi, spesso anche verso il portiere, più concentrati a non subire che a creare. Solo alla mezz’ora si annotano due occasioni, una da parte del Basaksehir con Chouiar il cui tiro va di poco alto, l’altra viola con Mandragora che vede ribattuto il tiro, Cabral in area non trova il successivo controllo.

Si va all’intervallo come una liberazione per una gara dai toni soporiferi. Nella ripresa il solito cambio in attacco, esce Cabral per Jovic. Gli ospiti cercano di alzare il ritmo con qualche accellerata, ma alla prima azione da rete sugli sviluppi di un calcio d’angolo, sono i turchi che passano in vantaggio, con goal di Gurler che in mezzo all’area batte Gollini che non riesce a respingere.

Al 66esimo due sostituzioni, entrano Biraghi e Barak per Terzic e Maleh. Al 70esimo errore incredibile della difesa, Venuti appoggia indietro verso Gollini che in vece di allontanare prova con un doppio palleggio, ancora Gurler conquista il pallone e realizza il raddoppio a porta vuota.

La gara si fa in salita per i viola incapaci di trovare una minima reazione, e proseguono con disattenzioni e ingenuità, Ikone per doppia ammonizione viene espulso, il francese in questo caso entra a gamba tesa (la prima ammonizione per fallo di mano), lascia la squadra in inferiorità numerica. Gli ultimi cambi per la squadra gigliata al 77esimo, con l’ingresso di Kouame e Duncan per Saponara e Bonaventura.

Prima del triplice fischio, arriva su contropiede la terza rete di Traore, subentrato dalla panchina, ancora un grave errore dell’estremo difensore Gollini. Una sconfitta umiliante e pesante, che termina con la rabbia e la delusione degli irriducibili tifosi viola arrivati fino ad Instanbul (circa una cinquantina), che non possono che manifestare tutto il loro disappunto per una prestazione indecorosa con fischi e cori, verso la squadra che si porta sotto il settore ospiti.

Una Fiorentina inguardabile nei diversi aspetti, dal punto di vista fisico, mentale e caratteriale, senza gioco ed idee incapace di trovare una reazione dopo le reti, contro un avversario modesto che ha ottenuto il massimo risultato con il minimo sforzo. Un tracollo inspiegabile, dove le colpe sono suddivise in eguale misura tra tutti i protagonisti, dai dirigenti troppo frettolosi in una campagna acquisti deficitaria, all’allenatore fermo sul modulo e sugli eccessivi turn over in ogni gara, ( anche per gli innumerevoli infortuni, che mettiamo come minima giustificazione), ma con scelte discutibili (perché Biraghi e Barak non dall’inizio, che potevano portare maggiore esperienza???), come l’estenuante dualismo degli attaccanti che non porta nulla di positivo, ad una condizione fisica preoccupante, colpa di una preparazione sbagliata?

Tante domande che poi trovano una minima risposta nell’analisi del post gara di mister Italiano, che parla di fragilità, di difficoltà a trovare il guizzo per reagire, di essere preoccupato della situazione, di problema di testa non di condizione fisica. Sulla prestazione del gruppo stendiamo un velo pietoso, sarebbe irrispettoso parlare dell’uno o dell’altro, del peggiore, o delle maggiori responsabilità, insufficiente la prova per tutti dai titolari alle riserve, un black out di una serata negativa che non risparmia nessuno.

Solo pochi mesi fa si festeggiava un ritorno in Europa come un sogno, conquistata con prestazioni entusiasmanti e con la ritrovata simbiosi tra le diverse componenti (società, dirigenti, mister, giocatori, tifoseria), oggi trasformato in un incubo, con le tante gare ravvicinate, tra dispendio di energie fisiche e mentali, all’ inesperienza del mister e della maggior parte dei giocatori. Un copione inimmaginabile ad inizio stagione, inaccettabile per la pessima figura mostrata nella serata sul Bosforo, da cancellare e archiviare, il calibro tecnico e le doti dei singoli non sono inferiori a molte squadre sia nel campionato che nel girone europeo.

Una crisi di gioco e risultati da superare con una vittoria, già la prossima domenica con il Verona tra le mura del Franchi, contornata dalla festa sugli spalti per lo storico gemellaggio tra le tifoserie. Una gara da non sbagliare con grinta cuore e gambe, senza se o ma.  Finalmente poi arriva la sosta del campionato, al momento opportuno per la squadra viola, dopo questo primo tour de force di 11 gare in un mese. Necessaria per riprendere fiato, per recuperare qualche infortunato, per ripartire con la giusta determinazione, per dimostrare che niente è precluso nelle diverse competizioni.

Autore

Patrizia Iannicelli

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