Musica

Fanfare for the Common Man

Keith Emerson, Greg Lake e Carl Palmer. Siccome pare che ancora per un po’ dovremo abituarci ad artisti che si esibiscono in stadi semi-vuoti, eccoli qua. Per la loro ultima volta, o quasi. Una chiusura leggendaria.

EmersonLake&Palmer200422-00226 agosto 1977. L’ultima data del loro tour estivo di quell’anno è a Montreal. Nessuno sa ancora che sarà l’ultima data in assoluto per il gruppo rock progressive britannico, che sta riscrivendo al sintetizzatore musica classica e musica moderna. I tre hanno deciso di prendersi una pausa da tempo, e l’avrebbero anche già fatto se la casa discografica non imponesse loro il rispetto degli obblighi contrattuali. EL&P ottemperano, e per quanto quel penultimo tour (l’ultimo in assoluto, per onor di firma, sarà in ottobre) si riveli uno dei più costosi dell’intera storia del rock, a Montreal al loro ultimo spettacolo non vogliono mancare di darci dentro da par loro.

Un po’ prima del concerto, avevano registrato questo video suggestivo quanto surreale, nello stadio (nell’occasione completamente vuoto) dove si erano disputate le Olimpiadi l’anno precedente. Ci sono soltanto loro, e la loro musica che risuona, c’é da giurarci, fino in Groenlandia. E’ giugno, ma come si può vedere dall’abbigliamento del trio, nella capitale del Quebec il clima non è ancora granché clemente. Il prato è ricoperto di neve. Dalla foce del San Lorenzo, la Groenlandia restituisce loro l’aria del Polo Nord.

EmersonLake&Palmer200422-001Ma le loro mani quel giorno non soffrono il freddo, anzi. Sono più calde che mai. Il brano che eseguono è un altro classico rivisitato alla loro maniera. Dopo il Mussorgskij di Pictures at an exhibition ed il Meade di Honky Tonk Train Blues, ecco questa Fanfare for the Common Man, successo del 1942 di Aaron Copland, compositore degli anni d’oro del jazz nordamericano il cui permesso il trio andò a chiedere ed ottenere prima di proporre al mondo la propria versione della Fanfara. Una versione, c’é da dire, in cui non ci avrebbe assolutamente perso.

Non sappiamo per quanto ancora gli stadi sportivi dovranno restare chiusi, o a capienza limitata. Ciò che è certo è che quel giorno nello Stadio Olimpico di Montreal bastò la presenza di loro tre. E basta ancora.

Autore

Simone Borri

Simone Borri è nato a Firenze, è laureato in scienze politiche, indirizzo storico. Tra le sue passioni la Fiorentina, di cui è tifoso da sempre, la storia, la politica, la letteratura, il cinema.

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