(Nella foto mister Vincenzo Italiano, di Paolo Giuliani)
Dopo il passaggio alle semifinali di Conference League, il fitto calendario della Fiorentina continua con la 33esima gara di campionato, allo stadio Arechi di Salerno, nel preserale domenicale delle 18.00, la sfida con il fanalino di coda Salernitana.
Prima della gara fuori dallo stadio campano, qualche momento di tensione tra le due tifoserie venute a contatto, lanci di oggetti e bombe carta, le forze dell’ordine intervenute riportano la calma. Sono circa 350 i supporter viola al seguito della squadra.
Il tecnico gigliato, Vincenzo Italiano, ridisegna modulo e formazione anche in vista dei prossimi impegni, non convocati Bonaventura, Gonzalez, Belotti, Beltran e Nzola, tre ragazzi della Primavera aggregati alla squadra, il difensore Biagetti, gli attaccanti Sene e Caprini, in panchina solo Biagetti.
Il modulo del 4-2-3-1, con nove giocatori diversi rispetto alla sfida europea di giovedì, gli undici di partenza sono : Terracciano tra i pali, Kayode, Quarta, Ranieri, Parisi, Duncan, Lopez, Ikoné, Castrovilli, Sottil, come falso nueve Barak.
Nella formazione granata il terzino viola Niccolò Pierozzi, cresciuto nel vivaio viola, in prestito ai campani fino al termine della stagione.
Nella prima frazione di gioco fase di studio e ritmo blando da parte delle due squadre, che cercano di difendere più che creare, la sola occasione da annotare un cross di Castrovilli dal fondo dell’area, che Sottil manda fuori, anche se fischiato un fuorigioco.
Fraseggio estenuante dei viola, con poche occasioni, Terracciano mai impegnato, gara soporifera e senza emozioni. Prima dell’intervallo Ikoné spreca un pallone arrivato in area, con un tiro impreciso fuori dalla porta. Si va al riposo con uno scialbo pari a reti inviolate.
La ripresa inizia con lo stesso copione, manovra monotona e lenta, poca concretezza in fase realizzativa, anche se con un maggiore atteggiamento propositivo da parte degli ospiti.
Al 70esimo mister Italiano effettua i primi cambi, lasciano il campo Castrovilli ( titolare dopo 324 giorni, dopo il grave infortunio), per Kouame che si colloca da prima punta, Barak torna trequartista, a centrocampo Arthur al posto di Maxime Lopez, si passa al modulo del 4-3-3.
L’ivoriano neo entrato velocizza le azioni, subito pericoloso in avanti, il portiere granata Ochoa chiude lo spazio della porta. All’80esimo cross dalla sinistra di Ranieri, colpo di testa di Kouame che si alza dietro il difensore Pellegrino, pallone che entra nella parte sinistra della porta, dove il portiere non può arrivare, per il vantaggio degli ospiti.
Un minuto dopo altra doppia sostituzione Faraoni e Mandragora al posto di Kayode e Duncan. I viola gestiscono il vantaggio senza problemi, gli avversari non danno motivo di poter riportare in pari il risultato.
All’87esimo ultimo cambio esce Barak per Milenkovic, la difesa passa 3. Nei 5 minuti di recupero un paio di incursioni degli ospiti e prima del fischio finale arriva il raddoppio, contropiede di Faraoni e tiro di Mandragora parato dal portiere campano, sulla respinta Ikoné, con facilità manda il pallone in rete, che chiude la gara.
Un successo importante ma non scontato, ottenuto con le seconde linee, merito del tecnico che per scelta, concede un turno di riposo ai titolari, sempre in campo nell’ultimo periodo, e di recupero per alcuni giocatori dai problemi fisici.
Sulla partita pochi commenti se non quelli nella cronaca scritta, di certo con un avversario che aspetta solo la matematica retrocessione, il peggior attacco e difesa del campionato, si poteva ottenere la posta in palio con meno apprensione e maggiore concretezza, ma spesso le squadre inferiori tecnicamente creano grandi difficoltà, determinanti e risolutivi i cambi effettuati dal tecnico, capace di leggere la gara in corso.
La prestazione della squadra in generale ha dato buone risposte, sia per l’assetto che per le caratteristiche di alcuni giocatori, adattati non nel loro ruolo naturale. Terracciano ancora spettatore senza nessun intervento, buone le prove di Kayode che conferma qualità e doti fisiche, e Ranieri risolutivo con l’assist per la prima rete, Quarta e Parisi controllano in copertura.
In mediana Lopex e Duncan offrono poco supporto alla fase offensiva, Castrovilli si nota in un paio di azioni, Barak in ombra nel suo ruolo di falso nueve, migliora nella posizione arretrata, Mandragora subentrato dalla panchina porta movimento in area avversaria e propizia la seconda rete.
In avanti sottotono Sottil che si impegna senza il guizzo finale.
Ikoné spreca un paio di occasioni, ma realizza la rete che chiude i conti, la seconda consecutiva (come avvenuto in Conferenze con Ferencvaros e Cukaricki), terza totale in campionato, che si somma alle due europee.
Il migliore del match Christian Kouamè, l’ivoriano con il suo ingresso in campo cambia la gara, velocizza la manovra offensiva, dopo 7 mesi dall’ultima rete, realizza il suo secondo sigillo, che indirizza la gara al successo finale.
Finalmente la Fiorentina torna alla vittoria in campionato ( l’ultima il 26 febbraio in casa, in trasferta dal 22 dicembre), che porta diversi motivi di soddisfazione, tre punti fondamentali per la classifica, a ridosso delle posizioni europee, fiducia ed ottimismo per la semifinale di Coppa Italia a Bergamo di mercoledì, in corsa per raggiungere gli obiettivi nelle tre diverse competizioni.
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