Firenze

Galileo e Miche uniti nella lotta

Per ora è soltanto un’ipotesi, ma a Firenze le peggiori ipotesi si avverano sempre. La nuova norma sul dimensionamento scolastico (che prevede dal 2024-25 che il contingente nazionale di dirigenti scolastici e di direttori dei servizi generali e amministrativi sia individuato dividendo per un coefficiente non inferiore a 900 e non superiore a 1.000 il numero degli alunni iscritti su base regionale… sembra uno di quei problemi da risolvere che ci davano nell’ora di matematica, non tornavano mai…) mette a rischio la sopravvivenza dell’identità di due storiche istituzioni fiorentine.

Tra due anni, Liceo Classico Galileo e Liceo Classico Michelangelo potrebbero non esistere più. Al loro posto un nuovo ecomostro della cultura, un liceone accorpato in modo e sedi tutte da definire, ma che come è successo per tante altre parti e cose della nostra città non avrebbe di sicuro più a che fare con ciò che abbiamo conosciuto. Con ciò che abbiamo vissuto e che vorremmo che i nostri figli e nipoti continuassero a vivere..

Ho frequentato il Galileo tra il 1975 ed il 1980. Anni in cui ancora Firenze era più tradizione che modernità, ma di quella tradizione data per scontata eravamo noi fiorentini tutti assolutamente orgogliosi. Il popolo del Classico si divideva allora essenzialmente in due: i michelangiolini che alla campanella entravano a scuola in via della Colonna ed i galileini che entravano in via Martelli. Nel mezzo ai due palazzi, le antiche strade di Firenze dove la nostra generazione si disperdeva (spesso durante l’orario di lezione) ricercando a modo suo la linfa vitale che aveva alimentato le generazioni precedenti.

A Piazza San Marco, per le manifestazioni e gli scioperi, arrivavamo prima loro, quelli del Miche. Erano più vicini, ma se ne fanno un vanto ancor oggi. Per tutto il resto c’era rivalità a 360 gradi, dal certamen di lingua greca e latina alle partite di calcio inter-scuola. Era bello così, sfidarsi e contendersi qualcosa, qualunque cosa, senza nemmeno in fondo sapere perché. Perché a Firenze funzionava così, da tempo immemorabile. Perché pur divisi in due edifici diversi e sotto l’egida di due numi tutelari diversi (il più grande artista contro il più grande scienziato) eravamo gli stessi, con le stesse opportunità, gli stessi sogni, gli stessi destini.

Liceo Classico Michelangelo, via della Colonna, Firenze

Io ero galileino, ma oggi scopro che quelli del Miche della mia generazione fanno gli stessi miei discorsi. Fusione? No, grazie. Non tanto perché eravamo nemici-amici e lo resteremo fino alla fine del tempo, quanto perché di pezzi per strada Firenze ne ha persi tanti, aggiungerci anche questo non è proprio il caso. Sarebbe come se a Milano si mettessero in testa di fondere Milan e Inter. L’identità dell’uno definisce quella dell’altro. Con la fusione ed i rimescolio, magari qualcuno dirà che si tratta di una gestione più economica, ma di sicuro la cultura classica che la nuova struttura dovrebbe ereditare e tramandare è morta ancor prima di ri-cominciare.

Ricordo che mi dette fastidio già quando il Comune chiuse al traffico via Martelli, eliminando quel meraviglioso casino che cominciava all’otto di mattina (io scendevo trafelato dal 6, alla fermata di fronte a quel Bar Lux che costituiva sempre la nostra meta alternativa, nei giorni in cui entrare per un motivo o per l’altro non era cosa….) fino alle due ed anche oltre.

Ogni volta che passo da via Martelli (ma credo sia lo stesso per gli altri, quelli di via della Colonna), lo sguardo va a quel portone ed a quella lapide con su scritto il nome di Galileo. Finché ci sono entrambi, al loro posto, il mondo è ancora quello in cui mi hanno messo i miei genitori e in cui sono stato contento di vivere da allora. Di un qualcosa di più economico, frutto della fantasia – si fa per dire – di qualche burocrate lontano, al pari di ogni fiorentino degno di questo nome non so proprio che farmene.

Autore

Simone Borri

Simone Borri è nato a Firenze, è laureato in scienze politiche, indirizzo storico. Tra le sue passioni la Fiorentina, di cui è tifoso da sempre, la storia, la politica, la letteratura, il cinema.

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