Avvento 2022

Giorno 15: Don Giorgio e Peppone

Tra le leggende della politica italiana c’é quella che vorrebbe i politici di una volta fatti di altra pasta. Altre capacità, altra onestà, altro tutto.

Ci siamo dimenticati quanto e come maledicevamo la prima Repubblica ed i nostri governanti in bianco e nero di allora. Ci facevano schifo quanto le tribune politiche di Ugo Zatterin (pace all’anima sua), abbiamo augurato a Moro ogni male durante i suoi sproloqui ( poi siamo affogati nel rimorso quando il male gli è arrivato, ma questa non è in fondo colpa nostra).

Adesso ci piace considerare gli Anni di Piombo e di Tangentopoli come un’età dell’oro, come allora consideravamo d’oro quella di Don Camillo e Peppone, che aveva ridotto la Guerra Fredda e la lotta pro o contro il comunismo ad una gag di Gino Cervi e Fernandel.

Don camillo e Peppone di adesso si chiamano Giorgio Almirante ed Enrico Berlinguer. Va di moda il quando c’erano loro…. E il bello è che adesso è un sentimento bypartisan, che accomuna destra e sinistra. Uomini veri, malgrado le divergenze anche tragiche nelle conseguenze. Bandiera rossa e camicia nera ormai vanno a braccetto e per la maggior parte della gente di adesso il risultato è qualcosa di simile alla maglia del Milan.

Ebbene, no. I nostri mali c’erano anche allora. Giorgio mascherava con il suo carisma quelli di destra, attuali o ereditati. Enrico quelli di sinistra. Trame nere, trame rosse, e soprattutto l’incapacità – comune a tutti e due, anche a nome e per conto della rispettiva classe e provenienza politica – di creare un paese normale. Con una classe dirigente normale. Di lasciarsi dietro un gruppo di successori capace di distinguere fra bene comune e bene personale. Di non rincorrere Prima Repubblica e Democrazia Cristiana uno da destra e uno da sinistra, senza arrivare mai a duplicare il modello negli aspetti migliori ma riproponendoci soltanto i suoi mali.

Quando parlava Berlinguer, come quando parlava Moro, non si capiva una mazza. Quando parlava Giorgio sembrava prendesse per i fondelli il mondo intero. No, scusate, non ci mancano né Enrico né Giorgio. E quando anche l’ultimo dei loro nipotini sarà sparito dalla faccia della terra senza lasciare traccia, men che meno ci mancherà lui.

Avanti popolo.

Autore

Simone Borri

Simone Borri è nato a Firenze, è laureato in scienze politiche, indirizzo storico. Tra le sue passioni la Fiorentina, di cui è tifoso da sempre, la storia, la politica, la letteratura, il cinema.

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