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Gli intoccabili

Giornalista: «Signor Ness, dicono che aboliranno il proibizionismo. Che cosa pensa di fare?»

Eliot Ness: «Andrò a farmi un bicchierino»

(dal film Gli Intoccabili, di Brian De Palma, 1987)

Intoccabili200116-002

Il 16 gennaio 1920 entrò in vigore su tutto il territorio degli Stati Uniti d’America il XVIII emendamento alla Costituzione introdotto dal Volstead Act, dal nome del senatore che l’aveva redatto e presentato al Congresso. Da quel giorno, furono vietati negli U.S.A. la vendita ed il consumo di qualsiasi varietà di alcool. Era l’inizio del periodo storico che va sotto il nome di Proibizionismo.

Andrew Volstead

Andrew Volstead

Andrew Volstead salutò la sua vittoria con queste parole, che venivano da lontano, da un puritanesimo mai del tutto sopito nella cultura e nella storia nazionale americana: «I quartieri umili presto apparterranno al passato. Le prigioni e i riformatori resteranno vuoti. Tutti gli uomini cammineranno di nuovo eretti, tutte le donne sorrideranno e tutti i bambini rideranno. Le porte dell’inferno si sono chiuse per sempre».

A partire dal giorno seguente, il prezzo dell’alcool in clandestinità andò alle stelle, la malavita – organizzata da gente come Al Capone, Lucky Luciano e perfino un Joseph Kennedy (padre del futuro presidente) ancora borderline rispetto alla legalità dei suoi affari – si avventò sul nuovo business dell’approvvigionamento clandestino di uomini che camminavano sempre meno eretti e di donne che avevano sempre meno motivi per sorridere, malgrado quello stesso anno si fossero viste riconoscere finalmente la parità di diritti politici con gli uomini.

Al Capone

Al Capone

Si aprirono le porte di un inferno ben peggiore di quello a cui avevano inteso porre rimedio Volstead, la Anti-Saloon League (la Lega per la Sobrietà) e tutti i moralisti benintenzionati che avevano creduto di risolvere problemi indubbiamente enormi e dalle conseguenze drammatiche (una statistica della Anti-Saloon League aveva mostrato nel 1914 un quadro impressionante: «I liquori sono responsabili del 25% della miseria, del 37% del depauperamento, del 45,8% della nascita di bambini deformi, del 25% delle malattie mentali, del 19,5% dei divorzi e del 50% dei crimini commessi nel nostro Paese»), semplicemente proibendo l’alcool. L’effetto e non la causa della miseria materiale e morale diffusa tra la popolazione.

Nei successivi 12 anni la neonata F.B.I. ebbe diversi nemici pubblici numero 1 da combattere, oltre a Capone, Dillinger ed altri signori del crimine che si alternavano alla ribalta della cronaca nera. Finché, dopo la vittoria ottenuta da Eliot Ness e dalla sua squadra di Intoccabili contro il boss italo-americano di Chicago (condannato il 17 ottobre 1931 per frode fiscale), qualcuno ebbe finalmente l’intuizione che continuare a proibire l’alcool dava ossigeno a Cosa Nostra piuttosto che togliergliene.

Pauline Morton Sabin

Pauline Morton Sabin

Fu una ex sostenitrice della temperanza e del proibizionismo a farsi promotrice di una riforma che eliminasse il Volstead Act e tutto ciò che ne era seguito. Pauline Morton Sabin, moglie del presidente della banca J.P.Morgan e fondatrice della Women’s Organization for National Prohibition Reform, colei che aveva detto a suo tempo «Sono favorevole pensando ai miei ragazzi. Penso che un mondo senza liquori sarebbe un bel mondo», pochi anni dopo dichiarava: «Non vogliamo che i nostri ragazzi crescano nell’atmosfera degli Speak-easy (*). Prima del proibizionismo i miei figli non avevano accesso all’alcol, ora lo trovano ovunque».

Franklin Delano Roosevelt nel 1933

Franklin Delano Roosevelt nel 1933

Addio alle Leghe per la Sobrietà. Il candidato democratico alla presidenza U.S.A. nelle elezioni del 1932, Franklin Delano Roosevelt, non fece mistero della sua intenzione di abolire il XVIII emendamento, il Volstead Act ed il Proibizionismo. Vinse, e mantenne la parola. Il 5 dicembre del 1933, in forza del Repeal Act promosso dalla nuova amministrazione, l’alcool tornò legale in America. Poiché tassato dal governo, il suo consumo riversò valanghe di dollari nelle casse pubbliche, contribuì al New Deal con la creazione di un milione di posti di lavoro nell’industria legale, ed alla lotta al crimine organizzato con l’andata in fumo dall’oggi al domani di un business illegale da miliardi di dollari.

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Le porte di un inferno durato dodici anni si erano chiuse veramente, stavolta. Eliot Ness poteva finalmente tornare a casa, come ci racconta Brian De Palma nel suo celebre film.

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Giuseppe Petri: «La catenina di san Giuda… Lui (Malone, ndr) avrebbe voluto che la tenesse lei…»

Eliott Ness: «No….. avrebbe voluto che la tenesse un poliziotto…… io torno a casa»

(*) Speak-easy: club privati con ingresso tramite parola d’ordine dove si poteva bere alcool

Autore

Simone Borri

Simone Borri è nato a Firenze, è laureato in scienze politiche, indirizzo storico. Tra le sue passioni la Fiorentina, di cui è tifoso da sempre, la storia, la politica, la letteratura, il cinema.

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