Dopo la qualificazione agli ottavi, i viola tornano in campo nel posticipo delle 18.30 del lunedì nel 24esimo turno di campionato, al Bentegodi di Verona contro gli scaligeri. Dato lo storico gemellaggio con la tifoseria di casa, buon numero di gigliati a supporto della squadra, con 820 supporters nel settore loro riservato, molti collocati in altri settori.
Grande ex della gara mister Vincenzo Italiano, nella squadra veneta per 11 anni, con 260 presenze, alla sua centesima partita da allenatore, 62 alla guida della Fiorentina. Nella squadra due ex giallo blù, il marocchino Amrabat e il ceco Barak, riscattato nel mercato invernale.
Si parte con il consueto 4-3-3-, Terracciano tra i pali, Dodo, Quarta, Igor, Terzic, Mandragora, Amrabat, Barak, Ikoné, Cabral, Gonzalez. Il primo tiro verso la porta avversaria da parte del Verona con l’attaccante Lasagna, di poco al lato, ma la risposta immediata arriva da Gonzalez con un mancino potente.
All’11esimo arriva il vantaggio degli ospiti, percussione dalla fascia destra di Ikoné che passa al centro area dove Barak controlla e con il mancino manda il pallone in rete. Il ceco non esulta per il suo recente passato scaligero.
Il ritmo sale, le azioni si susseguono da una parte e dall’altra, diversi interventi, con relative ammonizioni. Al 37esimo da corner battuto da Mandragora arriva il raddoppio dei gigliati con Cabral ben appostato al centro area. L’esultanza del goal con una danza (ricorda Neymar ai mondiali del Qatar), da parte dei brasiliani della squadra, Dodo, Igor, Cabral, porta il disappunto del pubblico veronese con ripetuti fischi, che malgrado il gemellaggio, continuerà a subissare i viola per l’intero arco della gara. Il marocchino Amrabat, altro ex, riporta i compagni alla normalità, con l’episodio visto come una provocazione verso gli avversari.
Con il doppio vantaggio, gli ospiti continuano ad attaccare senza grandi rischi. Dopo pochi minuti dall’inizio della ripresa, il primo cambio: esce Barak , ammonito, per Bonaventura. Dopo un cross Terzic si ferma per un problema muscolare, ma resta in campo. Il doppio cambio al 64esimo l’ingresso di Jovic e Castrovilli al posto di Cabral e Amrabat.
I viola controllano la gara, i padroni di casa non trovano spazi. Al 71esimo Terzic non riesce a stare in campo e chiede il cambio, al suo posto Biraghi, due minuti dopo Saponara al posto di Ikoné. Si prosegue con un maggiore possesso palla dei viola, non si trova lo specchio della porta.
All’86esimo il veronese Gaich scheggia il palo della porta. Due minuti dopo, fallo su Mandragora che resta a terra, Biraghi scaltro, calcia la punizione velocemente e da metà campo con il portiere Montipò fuori dai pali, realizza la terza rete, con qualche polemica in eccesso nell’esultanza. Nei cinque minuti di recupero la fiorentina chiude in attacco con due buone occasioni di Saponara e Castrovilli.
Una Fiorentina cinica e concreta, ottiene l’unico risultato che doveva raggiungere, per allontanare paure e fantasmi di situazioni complicate, (essere risucchiati nella lotta salvezza) e risalire posizioni dalla parte bassa della classifica. Una buona gestione di gara per i diversi reparti, la difesa chiude gli spazi, qualche leggerezza senza conseguenze, la porta finalmente inviolata dopo 10 gare consecutive, Terracciano offre una bella prova, Biraghi per onor di cronaca si cita per lo straordinario goal che chiude la gara, ma che lascia come sempre strascichi di polemiche.
In mediana ottima prova di Antonin Barak, il ceco realizza la sua seconda rete in campionato, la sesta stagionale, ottimo controllo e tempismo perfetto, fondamentale per portare la gara in discesa. con un arte che porta in discesa la gara. I compagni di reparto mettono in campo buoni spunti, prestazione di carattere e qualità, su tutti Mandragora anche per il corner dal quale è arrivata la seconda rete. In avanti Ikoné più brillante delle altre gare, decisivo per la prima rete, Gonzalez e Saponara lottano e impegnano il portire avversario.
Una bella e convincente prova per il brasiliano Cabral, , classe ’98, che trova la continuità realizzativa con la quinta rete in 4 gare, la decima stagionale (5 in campionato e 5 in Conference), una media ottimale rispetto ai minuti giocati, solo due volte partito da titolare. Il centravanti, ex Basilea, arrivato con palmares importante, ma relegato spesso in panchina, sta ottenendo consensi unanimi, dagli addetti ai lavori alla tifoseria, con il suo atteggiamento propositivo (mai mancato), migliorato nella manovra di gioco, a disposizione della squadra.
Un successo fondamentale, il secondo dall’inizio dell’anno, che mancava da fuori casa dal 6 novembre (a Genova contro la Sampdoria, 0-2), che porta autostima, fiducia nei propri mezzi, e maggiore consapevolezza di affrontare con ottimismo i prossimi 5 impegni nel tour de force di marzo. Tre goal importanti, una vittoria fondamentale e tre punti d’oro che portano a scavalcare posizioni in campionato, ma soprattutto la convinzione di ritrovare una Fiorentina, capace di lottare su tre fronti, per essere protagonista in questa ultima parte di stagione.
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