(Nella foto, il centrocampista Arthur Melo, di Paolo Giuliani)
La prima edizione della Supercoppa Italiana, con la formula del Final Four, un mini torneo con due semifinali e una finale tra 4 squadre, le prime due del campionato e le finaliste di Coppa Italia, si disputa a Riyad in Arabia Saudita. Molte polemiche per la scelta della sede, che penalizza i tifosi, costretti a rinunciare alla trasferta molto costosa, in un paese difficile da raggiungere.
Lo stadio della prima semifinale tra Napoli e Fiorentina, Al-Awwai Park Stadium (impianto dell’Al Nassr dove gioca Cristiano Ronaldo) semideserto, presenti solo 9.762 spettatori, una competizione cosi importante, in Italia avrebbe avuto una diversa cornice di pubblico.
La formazione titolare parte con il modulo del 4-2-3-1, Terracciano tra i pali, Kayode, Milenkovic, Quarta, Biraghi, Arthur, Duncan, Ikoné. Bonaventura, Brekalo, Beltran. La buona notizia prima del match, il ritorno dell’argentino Nico Gonzalez in panchina, possibile rigorista in previsione di arrivare ai rigori, in quanto la competizione non prevede supplementari.
Parte subito in avanti il Napoli, la prima azione da rete al decimo con un tiro di Politano che scalda le mani a Terracciano che alza il pallone sopra la traversa, con conseguente corner senza esito. Dalla ripartenza viola Ikonè guadagna un corner, sullo sviluppo Biraghi non trova il passaggio vincente. Le due squadre equilibrate in questa prima prima fase.
Al 22esimo Kvaratskhelia lancia Juan Jesus che serve in profondità Simeone, l’ex viola di turno, con un destro incrociato sul secondo palo, batte Terracciano, per il vantaggio dei partenopei. La difesa gigliata nell’occasione distratta e imprecisa.
La reazione viola è immediata, al 28esimo azione in area avversaria con un tiro di Quarta respinto dal palo, pallone che resta in area con Bonaventura che aggancia per Beltran che manda in rete, la gioia del goal dura poco, in quanto annullato per fuori gioco del centrocampista viola. Il controllo Var conferma l’off side.
La gara prosegue con i viola che propongono azioni di gioco, gli avversari chiusi in difesa pronti a ripartire in contropiede.
Dopo un tiro dalla distanza di Bonaventura di poco fuori, Ikonè dalla destra salta gli avversari e si porta in area, il francese fermato da Mario Rui, guadagna un rigore.
Si porta sul dischetto l’ex Lille autore del penalty procurato, sbaglia il tiro con il pallone alto sulla traversa. Un’occasione d’oro sprecata, a fine tempo, per riportare in pari il risultato. Dopo un minuto di recupero si va all’intervallo.
Nella ripresa si riparte senza nessun cambio, al 50esimo ammonizione per Biraghi, che diffidato con il nuovo regolamento, salta la prossima gara di campionato contro l’Inter.
Al 57esimo le prime sostituzioni, escono gli esterni Ikoné e Brekalo per Sottil e Nzola. La Fiorentina chiude gli avversari nella propri metà campo, ma poco incisivi e concreti verso la porta, con poche occasioni da rete.
Al 67esimo esce Biraghi per Parisi, la fascia passa a Bonaventura. I viola pressano con un totale possesso palla, ma sterili nella fase conclusiva.
All’84esimo corner dalla sinistra, con tiro di Di Lorenzo, sul secondo palo arriva al neo entrato Zerbin che anticipa Parisi, l’azzurro entra in porta con il pallone, batte la testa sul palo senza conseguenze, anche se resta diversi minuti a terra, raddoppio per il Napoli.
La rete del KO per i viola, che ormai senza forze fisiche aspettano la fine del mach. All’88esimo contropiede di Alessio Zerbin, che recupera palla percorre tutto il campo e senza ostacoli arriva in area, gran goal di pregevole fattura e terza rete, l’esterno partenopeo sarà premiato come migliore giocatore della partita.
Una gara con poche emozioni, a larghi tratti con una Fiorentina lenta e prevedibile che crea azioni, ma senza concretizzare e impensierire la retroguardia in area avversaria, poca attenzione della difesa che concede il primo goal, così da facilitare il gioco dell’avversario chiuso a catenaccio con ripartenze in contropiede.
Il passivo delle reti è pesante per l’andamento delle due squadre in campo, come duro come macigno il rigore sbagliato dal francese Ikonè, ma esiste una gerarchia dei rigoristi, in mancanza di Nico Gonzalez?
Disattenzioni ed errori che condannano più del dovuto la squadra gigliata, penalizzata anche da essenze di titolari, sostituiti non all’altezza dalle seconde linee, lacune che necessitano di qualche rinforzo in questa finestra del mercato invernale, per affrontare al meglio la mole di gare ravvicinate.
Una prestazione sottotono di tutti i reparti, difesa distratta pochi i sufficienti, nel reparto Milenkovic non commette sbavature, in mediana Bonaventura si mette in evidenza con buone giocate, offre l’assist per il goal annullato, chiuso non trova spazi.
In fase offensiva le dolenti note, dagli esterni prove incolori, mai incisivi, dagli attaccanti Nzola e Beltran solita volontà ma senza trovare occasioni da rete.
Il migliore per giocate e maggiore qualità, il brasiliano Arthur Melo, con personalità detta tempi e ritmo al centrocampo.
Grande delusione e rammarico per la finale sfumata che poteva portare ad un trofeo di prestigio, un sogno svanito che non ridimensiona la stagione viola, ancora in corsa su diversi fronti.
Conclusa l’avventura araba, la Fiorentina, con l’amaro in bocca, rientra a Firenze, dove da spettatrice seguirà la prossima giornata di campionato (rinviata al 14 febbraio la gara con il Bologna, ndr), per tornare in campo il 28 gennaio contro la capolista Inter.
Una gara che porta con se motivazioni e stimoli, per continuare a lottare per obiettivi da raggiungere, e poter archiviare presto questa serata negativa.
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