(Nella foto i premiati della decima edizione)
Nella serata del 21 novembre, nell’Auditorium “Cosimo Ridolfi” a Firenze, si è svolta la decima edizione della Hall of fame, evento che celebra le glorie che hanno fatto la storia della Fiorentina.
L’evento organizzato dal Museo Fiorentina, nato nel 2009 da un gruppo di appassionati, attraverso una serie di incontri, eventi, convegni, rievocazioni e filmati storici, almanacchi e libri, ripercorrono la storia della squadra viola.
La Hall of Fame, nasce nel 2012, la prima Galleria degli Onori in assoluto per una squadra italiana. Con questo prestigioso riconoscimento il Museo Fiorentina, rende indelebili nel tempo le gesta dei grandi protagonisti della storia gigliata. Ogni anno con una nuova cerimonia vengono accolti nuovi artefici del passato, che si sono riconosciuti per impegno e passione per la maglia viola.
I premiati suddivisi in diverse categorie ricevono l’onorificenza del Marzocco Viola, una statuetta disegnata per il Museo Fiorentina dall’artista Marco Cantini e realizzata dall’argentiere Federico Sassoli, rappresentati in una galleria di ritratti realizzati dal maestro Claudio Sacchi.
Dallo scorso anno è stato inserito un premio intitolato alla memoria di Davide Astori, Bandiera del Calcio DA13, conferito ad un capitano che ha vestito anche la maglia azzurra, che si è distinto per qualità morali e valori sportivi.
Alla serata abilmente condotta dal presidente del Museo David Bini, dal vice Massimo Cervelli, coadiuvato dai consiglieri, tra i quali Sonia Piazzini e Simone Cerino, con il lavoro dei volontari, hanno partecipato tanti ex giocatori viola, autorità cittadine e sportive, in una platea esaurita in ogni posto, con ingresso libero ad invito.
Tra gli invitati ospiti d’eccezione una delegazione di bolognesi, il gruppo di Medicina Rossoblù, che nella recente alluvione avvenuta nell’ area metropolitana di Firenze, hanno donato sei pulmini alle popolazione colpite, e il tifoso Ivan Dall’Olio balzato alle cronache negli anni ottanta per una triste pagina del tifo fiorentino, un lancio di una molotov in un treno che portava supporter bolognesi, colpì proprio il ragazzo con danni terribili.
Un plauso ai componenti del Museo, al presidente Bini che ancora una volta hanno dimostrato che oltre le opposte rivalità calcistiche ci sono valori di amicizia e solidarietà.
Come da tradizione apre l’evento una parte del Corteo Storico Fiorentino, con i musici e le chiarine. Sullo schermo sulle note di “Nessun Dorma” scorrono le immagini dei trofei vinti dai viola, tanti applausi, diversi protagonisti, un palmares importante per la maglia viola.
Un saluto per l’iniziativa in un video messaggio dal presidente Coni Giovanni Malagò e dal presidente FIGC Gabriele Gravina.
Il primo dei premiati nella categoria dei giocatori è Guido Gratton, 215 presenze dal 1953 al 1960, 31 reti, Campione D’Italia 1955-’56, Coppa Grasshoppers 1957. Consegna la statuetta alla figlia Paola, l’assessore allo sport Cosimo Guccione, che evidenzia il lavoro encomiabile del Museo.
Si prosegue con la consegna del premio a Salvatore Espositio, detto “Ciccio”, 158 presenze dal 1962 al 1972, 8 reti, campione d’Italia del secondo scudetto 1968-’69, centrocampista della fiorentina yé yé, vincitore del torneo di Viareggio da giocatore nel 1966, da allenatore nel 1987.
Sul palco a consegnare il premio un mister amato e mai dimenticato dalla tifoseria Cesare Prandelli, osannato con cori e applausi, già al suo ingresso riceve tutto l’affetto dei presenti, ricambiando con la solita gentilezza per foto e autografi.
Tra un premiato e l’altro il presidente Bini chiama i tanti personaggi che omaggiano la serata con la loro presenza in platea, le sorelle Bersellini, figlie di mister Eugenio, Alessandro Baretti figlio del compianto presidente Cesare, Furio Valcareggi figlio di mister Ferruccio, i giocatori Renato Buso, Alberto Malusci, Claudio Desolati, Alberto Di Chiara e tanti altri.
Il premio speciale Bandiera del Calcio DA13, va a Giacomo Bulgarelli, campione e bandiera del Bologna dal 1955 al 1975, con scudetto e Coppa Italia nazionale campione d’Europa del 1968, amato da tutti gli sportivi. Il premio è consegnato da Marco Astori, fratello di Davide e da Matteo Marani presidente Lega Pro, alla figlia Annalisa del giocatore.
Per la categoria dirigenti entra nella Galleria degli Onori, Alberto Baccani per tutti il “professore”, grande preparatore atletico, fondamentale per la riabilitazione di diversi giocatori, tra i quali Roberto Baggio e Giancarlo Antognoni, lo stesso che omaggia il figlio Paolo con la statuetta del Marzocco.
Il Museo nel 40esimo anniversario dello scudetto Primavera chiama sul palco un gruppo dei ragazzi di allora, citiamo Mauro Bortolazzi, Stefano Carobbi, Antonio Strano, che anche dopo decenni ed aver intrapreso strade diverse, mantengono una solida e sincera amicizia da quel periodo.
Si prosegue sempre nella categoria giocatori con Angelo Di Livio, arrivato dalla nemica di sempre, dal 1999 al 2005, riesce a farsi amare dal popolo viola, dopo aver contribuito alla rinascita dopo il fallimento del 2002, premiato da un altro ex Celeste Pin.
Nel cinquantesimo anniversario della nascita del tifo organizzato in Curva Fiesole, sul palco due giocatori beniamini della Curva, Ezio Sella (1977/’80 e Dino Pagliai,(1974/75, 1978/80), ancora Antognoni al loro fianco e Alessio Tendi altro ex gigliato, sullo schermo scorrono le immagini degli anni 70, l’inizio della curva con le diverse coreografie attraverso le maglie di quegli anni indossate da Giancarlo Antognoni.
Presenti una componente del tifo di allora, gli Ultras Viola 1973, Michelangelo Comanducci, Piero Papini e Marzio Brazzini che proprio per l’anniversario della nascita del tifo in curva, hanno presentato un libro di fotografie, che racchiude un decennio di vita tra gli spalti, un lavoro di anni testimonianza di un ‘epoca vissuta da tramandare alle prossime generazioni.
Si chiude l’evento con gli ex viola accerchiati dai presenti, per una foto, un abbraccio, un autografo, un saluto affettuoso di riconoscenza, ospiti e spettatori si confondono senza distinzioni, una passione che unisce e resta indelebile oltre il tempo.
Una serata di grandi emozioni, di attimi di commozione, di grande entusiasmo diventata un appuntamento che si aspetta di anno in anno, costruito con passione, lavoro e massima cura dal Museo Fiorentina, che continua a tramandare le gesta e i protagonisti della lunga storia viola, consapevole che solo rendendo onore al passato si può costruire un presente, per creare le basi del futuro.
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