Fiorentina

Hall of Fame viola

Sebastien Frey

Il Museo Fiorentina con la solita organizzazione impeccabile, ha realizzato e presentato la nona edizione della Hall of Fame, un prestigioso riconoscimento per celebrare le gesta dei grandi protagonisti della storia gigliata.

L’evento, nella serata del 24 ottobre, si è svolto presso l’Auditorium Cosimo Ridolfidi Intesa San Paolo, come avviene dal 2012, con il contributo di tutti i componenti dal consiglio ai volontari. La Fiorentina è la prima società calcistica, ad aver istituito una manifestazione che celebra le gesta di campioni e di personaggi, che hanno rappresentano Firenze e la maglia viola.

Alla cerimonia di quest’anno (che torna dopo due anni di stop causa pandemia), hanno partecipato personalità, dirigenti e giocatori del presente e del passato, diverse categorie premiate hanno ricevuto l’onorificenza del Marzocco Viola (statuetta disegnata da Marco Cantini e realizzata dall’argentiere Federico Sassoli), entrando di diritto a far parte della Galleria degli Onori.

Presente una delegazione della Fiorentina attuale, il dg Jo Barone, il responsabile della comunicazione Alessandro Ferrari, il capitano Cristiano Biraghi, quello della Primavera Elion Toci, della squadra femminile Daniela Sabatino.

La cerimonia inizia dopo l’ingresso di una parte del Corteo Storico con il suono delle chiarine, e la proiezione di una cronistoria dei successi viola. Il Museo Fiorentina nella persona del presidente David Bini, l’onorario Raffaele Righetti, il vice Massimo Cervelli e tutto il consiglio direttivo, con i soci dell’organigramma, dichiarano aperta la serata-evento con un video toccante di tanti personaggi scomparsi in questi due anni.

Claudio Ranieri con Joe Barone e Cristiano Biraghi

Di seguito un saluto con un video messaggio dal presidente Coni Giovanni Malagò e della Figc, Gabriele Gravina. Si prosegue con la premiazione, il primo a salire sul palco categoria allenatori, l’ex tecnico Claudio Ranieri ( dal 1993 al 1997, 172 panchine, campionato serie B 1993/94, Coppa Italia 1995/96, Supercoppa 1996), emozionato parla di 4 anni intensi e meravigliosi, della serata magica della Coppa Italia (con 40mila ad aspettare il rientro dalla squadra da Bergamo, ndr), di ricordi indelebili, della critica costruttiva di una città che induce sempre a migliorare, di una tifoseria esemplare. Consegna il Marzocco il dg Barone che porta i saluti del presidente Commisso.

Poi è la volta del capitano Cristiano Biraghi che riceve da un altro capitano l’ex Stefano Carobbi il premio senior player, un riconoscimento di testimonianza per la storia della Fiorentina verso i più giovani nuovi con l’obbligo di onorare la maglia indossata.

E’ il turno di un eroe del primo scudetto Sergio Carpanesi (campionato 1955/’56, 37 presenze, Coppa Grasshopper, Coppa amicizia Italo Francese), oltre che giocatore grande allenatore nel settore giovanile, premiato dal sindaco Dario Nardella.

Celeste Pin

Nel frattempo il presidente David Bini, tra un premiato e l’atro, chiama le personalità presenti che oltre a ricevere applausi dalla platea, esprimono un personale pensiero di fede viola, dal presidente della regione Eugenio Giani, al presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli, al dirigente Francesco Franchi (figlio di Artemio) all’assessore allo sport Cosimo Guccione, al telecronista di Sky Sport Massimo Marianella.

Si prosegue con la categoria ambasciatori, sul palco una figura storica del giornalismo, Raffaello Paloscia, che da oltre 70 anni racconta le gesta della squadra viola. Il premio è consegnato dall’allievo Angelo Giorgetti (penna de La Nazione), che premia il maestro, che esprime con competenza le sue opinioni sulla squadra.

Sul palco tra i premiati l’ex attaccante Claudio Desolati (in maglia viola dalla stagione 1971/81, 201 presenze, 58 reti, 2 volte capitano, Coppa Italia 1974/75, Coppa italo inglese1975), consegna il premio un altro campione Claudio Merlo, che ricorda gli anni vissuti insieme al compagno.

Una onorificenza speciale viene attribuita al prof. Roberto Pepino per il lavoro di sicurezza nell’impianto Franchi svolto dagli anni novanta, premiato dal direttore Maurizio Francini, direttore del Centro Tecnico di Coverciano.

Entra nella storia anche Celeste Pin (nove anni in viola dal 1982 al 1991, 6 reti, 16 da capitano), altra gloria viola Luciano Chiarugi consegna il premio. Tra il pubblico presente Giancarlo Antognoni, nella Hall of Fame dalla prima edizione, 2012, chiamato in causa dal presidente Bini, riceve una standing ovation dalla platea, a dimostrazione di un legame indissolubile tra il campione e la gente che continua a omaggiarlo.

Giancarlo Antognoni

Si trasmette il video con le immagini dei goal e delle imprese dell’ex viola, realizzato proprio dal Museo Fiorentina, pochi giorni fa, nel cinquantesimo anniversario dal suo esordio. Infine, ma solo per ordine di importanza, un numero uno, il numero uno, Sebastien Frey, (2005-2011, 218 presenze, 22 da capitano) accolto da continui e ripetuti applausi, per ogni suo intervento. Premiato da un altro portiere Gian Matteo Mareggini con il quale scherza sul fatto di non aver realizzata l’ impresa del suo compagno, di parare un rigore alla Juve.

Il portiere francese, con un perfetto italiano, elogia i campioni della serata che ha visto sfilare, per lui rappresentano la storia viola, di essersi guadagnato l’amore della gente con il sudore, di aver capito l’importanza della maglia da subito, di dividere il premio con i compagni, di non aver vinto trofei, ma di aver riportato in alto la Fiorentina, dove ogni avversario affrontava con rispetto e timore, della cavalcata trionfale da meno 19 ad un posto in Europa, quasi come vincere uno scudetto.

Evidenzia quanto siano importanti le bandiere per il calcio, e sottolinea che nella Fiorentina la sola bandiera ha il nome di Antognoni. Come cimelio per il Museo, Frey regala la maglia indossata ad Anfield contro il Liverpool, e la fascia di capitano di quella serata magica.

Dopo la foto di rito di tutti i premiati con i componenti del Museo si conclude la nona edizione della Hall of Fame. Un passato glorioso con aneddoti, immagini e gesta di tanti protagonisti che hanno trasmesso passione e senso di appartenenza, tra ricordi ed emozioni dove ognuno ha potuto ritrovare la sua storia personale. Un successo che ha evidenziato quanto il passato sia intrecciato con il presente e quanto sia una base per costruire il futuro.

Autore

Patrizia Iannicelli

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