Fiorentina

I viola rallentano al Franchi

Dopo la sosta per gli impegni delle Nazionali, riprende il campionato con la nona giornata. La Fiorentina affronta nel pre-serale delle 18.00 il Cagliari. Prima della gara davanti al murales dedicato a Davide Astori, all’interno della Curva Fiesole, viene consegnata dai tifosi una targa celebrativa ai familiari del compianto capitano. Presenti anche il club manager Giancarlo Antognoni e il vice presidente Gino Salica.

Dopo il corteo del calcio storico, la Fiorentina Women’s con il mister Antonio Cincotta sono festeggiate ed applaudite dall’intero stadio per la conquista della Supercoppa contro la Juventus della scorsa settimana. Ancora una volta ottima affluenza di pubblico con 31.567 spettatori presenti sugli spalti.

I viola scendono in campo con il lutto al braccio per onorare la memoria di Wanda Ferragamo, personaggio di spicco della città. La Fiorentina parte con il modulo collaudato del 4-3-3, Lafont tra i pali, Milenkovic, Pezzella (cap.), Vitor Hugo, Biraghi, Edimilson, Gerson, Veretout, Chiesa Simeone, Pjaca.

Al fischio d’inizio un vento fastidioso sul terreno di gioco condiziona non poco le azioni, soprattutto per la squadra di casa che attacca in direzione opposta. Nei primi minuti i viola cercano di gestire la palla e provano a portarsi in area avversaria. Primi falli dei sardi che l’arbitro di turno Giacomelli non sanziona. Al tredicesimo consueti applausi e cori per Davide Astori. I viola ci provano con Biraghi e Pjaca ma non trovano spazi.

Alla mezz’ora comincia a piovere, le condizioni avverse sembrano penalizzare i ragazzi di Pioli che sbagliano anche nei passaggi, gli ospiti sfruttano le ripartenze. Al quarantesimo la prima ammonizione del match, giallo per Ionita che trattiene Gerson. Al termine della prima frazione di tempo occasione di Chiesa, il destro dell’esterno viola termina di poco fuori. Si va all’intervallo a reti inviolate con poche emozioni e con le difese delle due squadre protagoniste.

Nella seconda frazione di tempo la Fiorentina inizia nel migliore dei modi creando diverse occasioni da rete, quella di Chiesa, sempre pericoloso e attivo in area, la più netta ancora fuori. Anche il Cagliari conquista metri verso l’area avversaria. In campo si accenna a qualche discussione per un duro contatto tra i giocatori Barella e Milenkovic.

Al cinquantasettesimo contatto tra Chiesa e Barella in area, l’arbitro inizialmente indica il fallo laterale, ma il Var nel rivedere l’azione con la visione anche di Giacomelli, decreta il calcio di rigore. Il contatto tra i giocatori è netto. Si porta dagli undici metri Jordan Veretout che realizza il goal del vantaggio.

Pochi minuti e al sessantanovesimo su una ripartenza dei sardi dalla destra palla di Faragò per Pavoletti appena entrato che pareggia i conti, nell’occasione incerta la difesa viola. Al settantunesimo primo cambio per mister Pioli esce Pjaca per Mirallas. I viola dopo aver subito la rete non trovano spunti per ripartire. Una punizione di Joao Pedro viene bloccata da Lafont.

La standing ovation per la Fiorentina Women's vincitrice della Supercoppa italiana

La standing ovation per la Fiorentina Women’s vincitrice della Supercoppa italiana

Il secondo cambio è l’ingresso di Eysseric al posto di Gerson. Intanto in area un provvidenziale intervento di Pisacane ferma Simeone, dalla parte opposta Lafont si supera su un tiro di Joao Pedro deviato da Milenkovic. L’ultimo cambio esce Simeone per Vlahovic. All’ottantottesimo miracolo di Cragno su un gran tiro di Chiesa, ancora una volta il portiere di Fiesole salva la sua porta.

Nel primo dei cinque minuti di recupero scontro in area viola tra Pezzella e Milenkovic, dopo le cure in campo per le ferite in testa riportate, i due giocatori riprendono il loro posto. Si gioca oltre il recupero altri quattro minuti, fallo su Veretout che resta a terra, e infine ancora un cross di Chiesa fermato da Cragno.

Termina la gara con un deludente 1 – 1. Sfuma la quinta vittoria consecutiva al Franchi, un pari che lascia molte perplessità e non trova giustificazioni per le condizioni meteo avverse. Un primo tempo anonimo e sottotono senza grandi sussulti, poche le occasioni e molti errori non solo in fase realizzativa. Il risultato che ha evidenziato diverse problematiche nei vari reparti, dalla difesa che nelle prime gare era una certezza e che ha mostrato qualche limite, da Vitor Hugo a Biraghi a fasi alterne a Pezzella non impeccabile sul goal subito, al centrocampo dove il solo Veretout in ogni gara si conferma e convince nel suo ruolo, un titolare inamovibile che lo colloca tra i migliori in campo anche per il rigore realizzato con precisione e freddezza, dove Edilmilson e Gerson devono esprimersi e sono apprezzati per il loro impegno.

Il reparto che doveva essere il fiore all’occhiello, il tridente d’attacco, ancora non riesce a sfondare. Simeone corre tanto si sacrifica ma non è mai incisivo sotto porta, e manca al goal da troppo tempo per un’attaccante, Pjaca, l’eterna promessa, quello che potrebbe dare e fare di più, non pervenuto, ancora una gara in salita per il croato. L’unica nota lieta che si conferma leader della squadra il talento Federico Chiesa, scatenato tra i difensori che lo marcano, determinato e pericoloso in area avversaria, ancora una volta il migliore in campo, peccato per il goal mancato che avrebbe meritato.

I viola lasciano due punti e rallentano quella corsa intrapresa al Franchi, una serata controvento può capitare, l’importante cambiare rotta dalla prossima gara contro i cugini del Torino, sbagliare ancora sarebbe complicato per il cammino che dovrebbe portare verso obiettivi di prestigio.

Autore

Patrizia Iannicelli

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