Fiorentina

Il gelo sul Franchi

foto copyright Paolo Giuliani, pubblicate per sua gentile concessione

Dopo il passaggio di turno, che porta per il secondo anno consecutivo verso le semifinali di Coppa Italia, si torna in campo per la ventunesima giornata di campionato.

Tra le mura di casa i ragazzi di mister Italiano affrontano i rossoblù del Bologna, nel derby dell’Appennino, così denominato per la vicinanza dei due capoluoghi di regione. Il fortino di casa conferma gli ottimi numeri di affluenza di pubblico, presenti 30.546 spettatori, esaurito il settore ospiti con 1800 tifosi.

Prima del fischio d’inizio giro d’onore dei ragazzi e lo staff della Primavera per la recente conquista della Supercoppa di categoria. Si parte con il consueto modulo del 4-3-3, Terracciano tra i pali, Biraghi, Igor, Milenkovic, Dodo, Barak, Amrabat, Bonaventura, Gonzalez, Saponara, Jovic. La gara inizia con un buon ritmo, avversari ben messi in campo da mister Thiago Motta.

Al 12esimo Schouten solo in area colpisce il pallone di testa, il portiere viola respinge, ma lo stesso rossoblu ribatte in porta, Jovic provvidenziale salva sulla linea e manda sulla traversa, pallone che resta in area con un possibile tocco di mano di Barak. L’arbitro di turno Pairetto dopo il consulto Var decreta il calcio di rigore. Orsolini dagli undici metri trasforma, vantaggio dei felsinei.

La reazione dei padroni di casa immediata, diverse occasioni, che si concretizzano al 18esimo con un goal di Saponara, dopo la corta respinta del portiere Skorupski su tiro di Gonzalez. Dopo il risultato in parità, le due squadre si equivalgono, le azioni da una parte e dall’altra, non mancano le emozioni. Al 35esimo spettacolare rovesciata di Saponara che centra la traversa, gran gesto tecnico che avrebbe meritato diverso epilogo. Si va all’intervallo con buoni presupposti per il secondo tempo.

Nella ripresa il primo cambio Quarta prende il posto di Igor, ammonito. Pochi secondi dopo da corner arriva il raddoppio di Posch, il difensore austriaco di testa anticipa Quarta in area e batte Terracciano. Si prosegue con diverse interruzioni di gioco, interventi tattici con la difesa ospite che chiude ogni spazio. Mister Italaiano cerca di inserire nuove forze, entrano Cabral e Mandragora per Barak e Bonaventura, cambia assetto nel 4-2-3-1.

I viola cerano di spingere verso l’ area avversaria, errori e poca precisione non portano gli effetti desiderati. Al 72esimo Saponara lascia il posto al croato Brekalo, arrivato dal mercato invernale. In campo si prosegue nella totale confusione, scontri a metà campo che rallentano le fasi di gioco, gioco effettivo ridotto al minimo. L’ultimo cambio fuori Dodo per Terzic.

Nei cinque minuti di recupero manca anche la lucidità dell’ultimo assalto, gli ospiti si difendono con determinazione. Al triplice fischio, la seconda sconfitta in casa, la rabbia del pubblico, che accompagna con cori di disappunto e fischi, l’uscita della squadra verso gli spogliatoi.

Brutta gara dei gigliati che, dopo due buone prestazioni, con segnali di ripresa a livello tecnico e risultati, fanno un passo indietro con una prestazione opaca, limiti e solite difficoltà realizzative, ma soprattutto con la mancanza di un’identità di gioco che rende la squadra prevedibile. Un gruppo che non rispecchia i valori individuali dei giocatori, al di sotto le loro possibilità, che non trova compattezza dei reparti slegati tra loro.

La difesa distratta con errori dei singoli che pesano ai fini del risultato, una mediana spesso fuori dalla manovra di gioco con passaggi sbagliati, in avanti la sola grinta di Gonzalez che lotta e vede l’area, poca incisività dei due attaccanti che schierati insieme non trovano il colpo vincente. Si salva con ottime giocate, con il goal del pari, una rovesciata da applausi Riccardo Saponara, l’esterno viola mette in campo doti di qualità e nella confusione generale, si colloca come migliore della gara.

In un freddo febbraio, cala il gelo sul Franchi, non solo per la temperatura glaciale, ma per la delusione e il rammarico dell’ennesima occasione sprecata. La nona sconfitta, con prestazioni altalenanti incomprensibili, giustifica i malumori di una tifoseria encomiabile, che in qualsiasi stagione e con orari assurdi, non fa mancare il proprio sostegno alla squadra. La classifica triste e avvilente, 24 punti, ma distante sei punti dalla settima posizione (Torino), in un campionato anomalo, può ancora essere recuperata.

Con gli scenari di trovare sbocchi in chiave europea con la vittoria di Coppa Italia (trofeo che manca dal 2001), e continuare e superare i sedicesimi di Conference League. Freddo e polemiche archiviate, proiettati nel prossimo turno verso la sfida che non sarà mai come le altre, a Torino contro la Juventus. La Fiorentina non avrà al seguito la sua tifoseria, la Curva Fiesole ha comunicato la rinuncia alla trasferta per il costo elevato del biglietto (55euri, ndr), ulteriore motivo per ottenere un risultato utile, per rilanciarsi in campionato, per ritornare alla vittoria, che ha sempre una particolare valenza contro la nemica di sempre.

Autore

Patrizia Iannicelli

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