Prato

«Il Sistema Prato deve tornare ad essere un modello di sviluppo equo e diffuso»

Cocci Tommaso

PRATO – Questa mattina, nel Palazzo Comunale, durante una conferenza stampa dell’opposizione di centrodestra è stata presentata la mozione  in merito alla sentenza del Tribunale di Prato che, per la prima volta in Italia, ha visto irrogare la pena per il reato di caporalato nei confronti di due imprenditori cinesi. La mozione, presentata dal consigliere Tommaso Cocci della Lista Spada, è stata sottoscritta anche da tutte le altre forze politiche dell’opposizione (Fratelli d’Italia, Lega e Marilena Garnier).

Con la presentazione sul Sistema Prato, tutta l’opposizione di centrodestra ha ritenuto importante aprire una riflessione complessiva sul fenomeno dell’illegalità economica e dello sfruttamento sistematico del lavoro.

«L’esistenza di un Sistema Prato è stato accertato dal Tribunale di Prato. Purtroppo questa espressione non sta più ad indicare un tessuto economico dove la ricchezza era diffusa e redistribuita, come poteva essere nei decenni passati, ma invece la Procura della Repubblica di Prato vede in questo nuovo Sistema Prato il problema endemico dello sfruttamento del lavoro – ha dichiarato Tommaso Cocci a margine della conferenza stampa -. Il centrosinistra sembra accorgersene soltanto quando ci sono le sentenze della magistratura, ma nelle linee programmatiche del sindaco Biffoni il tema è liquidato in mezza pagina, inserito a tante altre cose».

«Il centrodestra ritiene che quello della legalità economica sia il tema della città, dove si devono concentrare tutti i suoi sforzi e le capacità. Abbattere il muro dello sfruttamento e della concorrenza sleale è l’unica via per ridare una prospettiva ed una speranza di futuro a questa città. Non ci prestiamo al gioco di chi vuole dividere la città per questioni etniche. La città si divide tra chi sfrutta e chi è sfruttato. Tra i pochi che guadagnano dal questo sistema illegale e malato ed i tanti che lo subiscono. Noi come centrodestra vogliamo stare dalla parte dei molti e vogliamo che il Sistema Prato torni ad indicare un modello di sviluppo equo e diffuso come lo è stato nel passato» conclude Tommaso Cocci.

 

Autore

Andrea Sarti

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