A pochi giorni dall’inizio del campionato mondiale di calcio femminile, che quest’anno sarà disputato in Australia e Nuova Zelanda, dal 20 luglio al 20 agosto, ripercorriamo con un salto indietro, la cronistoria del torneo dalla sua prima edizione.
Fu ideato da Joao Havelange, presidente della Federazione Internazionale de Football Association, con il nome di Women’s World Championship, nel 1991 in Cina, 61 anni dopo quello maschile. Partecipano 12 squadre, con il predominio assoluto degli Stati Uniti che vince il titolo contro la rivelazione Norvegia.
Nella seconda edizione organizzata dalla Svezia nel 1995, predomina la Norvegia, che in semifinale batte gli Stati Uniti (arrivate al terzo posto), e arriva alla finale contro la Germania. In questa gara giocata al Rasundastation di Solna davanti a più di diciassettemila spettatori, le reti di Hege Riise e Marianne Petterson consegnano la coppa alle norvegesi.
Il campionato del 1999, segna un inizio importante per la crescita del calcio femminile, con il paese ospitante degli Stati Uniti. Il numero delle squadre partecipanti passa da 12 a 16, tutte le gare trasmesse in televisione, si stima un pubblico di oltre 650.000 spettatori, 40 milioni sono negli Stati Uniti. Una delle protagoniste, oltre la squadra di casa che sarà campione del titolo, le ragazze della Cina.
Le americane superano la Germania per 3-2 nei quarti, il Brasile per 2-0 nella semifinale, e vincono nella finale contro le cinesi (vittoriose nella semifinale con le campionesse norvegesi), solo ai calci di rigore. Questa sfida, giocata al Rose Bowl di Pasadena, ancora oggi detiene il record a livello femminile, con la presenza di 90.185 spettatori.
La successiva edizione del 2003, prevista inizialmente in Cina, viene spostata negli Stati Uniti, a causa del pericolo dell’epidemia di Sars nel paese asiatico, anche se la Cina mantiene la qualificazione automatica come paese ospitante. La sorpresa della competizione arriva dal Canada, che supera ai quarti la Cina e si qualifica con Svezia, Germania e Stai Uniti per le semifinali. La Svezia che elimina il Canada, (che termina al quarto posto dopo la sconfitta nella “finalina” con gli Stati Uniti), si gioca la finale con la Germania vincitrice sulle padrone di casa statunitensi. Il campionato lo vince la Germania che supera la Svezia con il golden goal di Nia Kunzer.
La quinta edizione, dopo il rinvio di quattro anni prima, si gioca in Cina, dal 10 al 30 settembre 2007. La gara di apertura a Shanghai, alla presenza di 28.098 spettatori, la Germania campione, batte l’Argentina per 11 a 0, la più larga vittoria con un alto numero di reti realizzati, fino ad allora, nella storia del mondiale. La Germania batte in finale il Brasile per 2 a 0, reti di Prinz e Laudehr, conclude il campionato senza subire reti, la prima nazionale che conquista due titoli consecutivi.
Nel 2011 la sesta edizione dal 26 giugno al 17 luglio, si gioca in Germania. Si apre il torneo con l’incontro tra Nigeria e Francia, a favore delle transalpine, l’esordio delle campionesse in carica si gioca all’Olympiastadium di Berlino, impianto della finale maschile del 2006, unica gara nella capitale tedesca, alla presenza di 73.680 spettatori. Le tedesche vincono 2 a 1 contro il Canada. La finale giocata al Commerzbank-Arena di Francoforte sul Meno, alla presenza di 48.817 spettatori, tra Giappone e Stati Uniti, si chiude 2 a 2 dopo i tempi regolamentari, e 3 a 1 ai rigori a favore delle asiatiche, al loro primo titolo.
La settima edizione dal 6 giugno al 5 luglio del 2015 si svolge in Canada. Il numero di squadre aumenta da 16 a 24, le gare disputate passa da 32 a 52. Un torneo caratterizzato da alcuni record che eguagliano quelli precedentemente stabiliti nel maschile, maggior numero di reti in una finale (7 come in Svezia Brasile del maschile del 1958), la tripletta individuale di Carli Lloyd (Geoff Hurst nel 1966), stesse finaliste a distanza di 4 anni, Stati Uniti-Giappone (come Germania-Argentina nel 1986, e nel 1990), la calciatrice più anziana a vincer il trofeo Christie Rampone (già campionessa nel 1999), come Dino Zoff nel 1982.
Il campionato viene vinto per la terza volta dagli Stati Uniti, sul Giappone, nello stadio BC Place a Vancouver, alla presenza di 53.341 spettatori, con il risultato di 5 a 2, tripletta di Carli Lloyd, Holidey e Heath per le americane, Ogimi e Johnston per le nipponiche.
L’ottavo campionato si svolge in Francia dal 7 giugno al 7 luglio 2019, la prima edizione dove si utilizza la tecnologia, con il video assistant referee, il Var. Una curiosità da annotare, che per la sesta volta (quarta consecutiva), la squadra nazionale del paese ospitante arriva fino ai quarti di finale. Le squadre partecipanti sono 24, con una lista finale di 23 giocatrici, nella fase a gironi le squadre divise in 4 gruppi, passano all’eliminazione diretta le prime due classificate più le 4 migliori terze.
Un ‘edizione straordinaria che porta alla ribalta definitivamente la categoria, anche in Italia, con tutti i riflettori puntati sulla nazione transalpina, per tutta la durata della competizione. Le gare disputate nei principali stadi, partendo dalla maggiore capienza, il Parco dei Principi a Parigi, il Parc Olympique Lyonnais di Lione, l’Allianz Rivera di Nizza, lo stadio della Mosson di Montpellier, lo Stade Oceane di Le Havre, lo Stade du Hainaut di Valenciennes, lo Stadio Auguste Delaune di Rems, lo Stade des Alpes di Grenoble.
L’esordio della squadra francese, il 7 giugno, contro la Corea del Sud, al Parco dei Principi, con 45.261 spettatori presenti. Le ragazze azzurre, che partecipano alla competizione dopo 20 anni, la terza dopo il 1991 e il 1999, inserite con Australia, Brasile e Giamaica, passano da prime, (per migliore differenza reti) con le vittorie su Australia e Giamaica, la sola sconfitta con il Brasile.
Negli ottavi superano la Cina, si fermano ai quarti con i Paesi Bassi che si giocano la finale. Il cammino delle ragazze, con vittorie entusiasmanti, portano una particolare visibilità dei media che danno risalto e maggiore attenzione al calcio femminile, alla Nazionale, anche per i record di ascolto ottenuti nelle gare trasmesse.
Il trofeo va agli stati Uniti, alla terza finale disputata, con il secondo titolo consecutivo, il quarto nelle otto edizioni. Percorso senza ostacoli per le statunitensi che vincono con 3 vittorie la fase a gironi, (roboante il 13 a 0 contro la Thailandia), negli ottavi 2 a 1 con la Spagna, stesso risultato nei quarti al Parco dei Principi contro la Francia davanti a 45.595 spettatori, semifinale al Parc Olympique Lyonnais a Lione contro l’Inghilterra, per 2 a 1 con 53.512 spettatori, fino alla finale contro i Paesi Bassi nello stadio di Lione con 57.900 spettatori, vinta per 2 a 0 con le reti di Megan Rapinoe (eletta migliore giocatrice, capocannoniere con 6 reti, insieme alla compagna Alex Morgan e all’inglese Ellen White) su rigore e Lavelle. Jillian Ellis alla giuda tecnica , la prima allenatrice a vincere due mondiali consecutivi.
Finalmente partito il conto alla rovescia per la nona manifestazione che avrà inizio tra una settimana, in 9 impianti tra le due nazioni ospitanti, con la partita inaugurale all’Eden Park ad Auckland in Nuova Zelanda, e con la finale allo Stadium Australia a Sydney.
Il campionato allargato da 24 a 32 squadre, le giocatrici restano 23, la nuova formula prevede otto gironi all’italiana, composto da 4 squadre, con partite di sola andata, le prime due accedono alla fase ad eliminazione diretta, ottavi, quarti, semifinale e finale, con gara unica, in caso di parità supplementari e rigori.
La Nazionale azzurra inserita nel gruppo G, con Svezia, Sudafrica e Argentina, disputerà la prima gara d’esordio il 24 luglio alle 18 ( le ore 8 italiane), con le sudamericane all’Eden Park di Auckland.
Grande attesa per questo imminente Campionato Mondiale Femminile, dove al nastro di partenza sono già pronte le squadre nazionali con le migliori giocatrici al mondo, che si sfideranno con classe tecnica e capacità fisica, sui campi verdi nelle terre degli aborigeni e maori, per lo spettacolo più affascinate al mondo, il gioco del calcio.
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