UDINE – Nel recupero della ventisettesima giornata, al Dacia Arena di Udine, la Fiorentina si appresta ad affrontare la più difficile del periodo, quella che un mese fa ha fermato il mondo del calcio per la prematura scomparsa del capitano viola Astori. Con la mente inevitabilmente si torna indietro a quel 4 marzo, quando l’angoscia e il dolore di quel terribile giorno hanno coinvolto non solo una intera città e la sua squadra ma tutto lo sport internazionale.
Si torna in campo in quella sede dove tutto si è consumato, per i ragazzi di Pioli l’ennesima dura prova emotiva che si apprestano ad affrontare con forza e coraggio per onorare la maglia numero 13 del loro capitano. I viola in maglia rossa, il quartiere di S. Maria Novella. La formazione presenta qualche novità, ancora fermi Badellj e Thereau per infortunio, rientrano Benassi e Biraghi dopo la squalifica, fuori Simeone per Falcinelli, parte titolare a centrocampo Dabo. Con il modulo del 4-3-2-1, Sportiello tra i pali, Milenkovic, Pezzella (cap.), Vitor Hugo, Biraghi, Benassi, Dabo, Veretout, Saponara, Chiesa, Falcinelli.
I primi dieci minuti sono i viola che si portano verso l’area avversaria e vicini al vantaggio. Al tredicesimo minuto, come fissato dalle due società, un lungo e interminabile applauso con tutto lo stadio in piedi in memoria di Davide Astori, con i maxi schermi che proiettano alcune foto dello sfortunato giocatore, dalla tribuna uno striscione dei supporter friulani, nel settore ospiti ancora striscioni e cori ripetuti. La gara non è interrotta, come avvenuto al Franchi nel clima irreale contro il Benevento.
I viola rischiano poco, i friulani sconfitti da sei gare non sono mai pericolosi. Al ventisettesimo la svolta, l’arbitro di turno Banti decreta un calcio di rigore per fallo di Pezzella ( sponda bianconera) su Chiesa, pronto a calciare in area dopo un preciso passaggio di Falcinelli. Si porta sul dischetto Veretout che non sbaglia e porta meritatamente i viola in vantaggio.
La Fiorentina cerca il raddoppio ma spreca diverse occasioni. Ad inizio ripresa subito un’occasione per i padroni di casa, ma Sportiello manda in corner il tiro di Ingelsson appena entrato. Qualche fallo da una parte e dall’altra e diverse ammonizioni, quella pesante su Chiesa che costringerà il giovane talento a saltare la prossima gara contro la Roma.
Al ventitreesimo doppio cambio per mister Pioli, escono Saponara e Falcinelli, per Gil Dias e Simeone. Pochi minuti e il neo entrato argentino Cholito dopo aver ricevuto palla dalla sinistra da Chiesa, realizza il prezioso raddoppio per i viola. Nelle fasi finali ancora i viola in avanti con un tiro di Benassi che il portiere neutralizza. L’ultimo cambio è Eysseric al posto di Chiesa, dopo tre minuti di recupero termina la gara.
Ancora una vittoria per questa sorprendente Fiorentina che ha saputo reagire con carattere e cuore, ad un dramma che poteva portare ad un finale di stagione in caduta libera. Un plauso a tutti i ragazzi che non solo hanno trasformato il dolore in forza del gruppo (come ha affermato Simeone nel dopo gara), ma stanno dimostrando con qualità tecnica, di gestire le diverse situazioni nei novanta minuti con concretezza in tutti i reparti.
La difesa con un goal subito nelle ultime cinque gare, la sicurezza di Pezzella e Milenkovic, e Vitor Hugo in costante crescita; il centrocampo che anche con l’assenza di Badelj ha trovato una quadratura con Veretotut a tutto campo e Saponara trequartista, con Dabo una buona alternativa che ha mostrato buone doti, in fase offensiva Chiesa instancabile e straordinario talento è una certezza, con Simeone tornato al goal nelle ultime gare, che può diventare determinante, il capocannoniere della squadra con nove reti realizzate.
Tutti buoni presupposti per concludere una stagione al meglio, e affrontare una big nell’anticipo di sabato, la Roma all’Olimpico. Cinque vittorie consecutive un mese dopo ad Udine, con una dedica particolare e il tradizionale saluto al Capitano Astori.
In ricordo di Davide… per sognare l’Europa.
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