(Nella foto la parata decisiva di David De Gea, fonte Instagram Fiorentina)
Dopo la roboante vittoria al Franchi, la Fiorentina nel turno infrasettimanale della decima giornata, affronta nello stadio Luigi Ferraris, il Genoa.
Alla guida tecnica Alberto Gilardino, ex attaccante viola, che dopo aver portato i grifoni a buoni livelli nello scorso campionato, necessita di punti per risalire la classifica che li vede relegati all’ultimo posto.
Mister Raffaele Palladino come anticipato nella vigilia della gara, si affida ai migliori giocatori disponibili, con gli infortunati della precedente gara che per precauzione, non convoca o porta in panchina.
Assenti Kean per la botta alla caviglia, Cataldi acciaccato, Comuzzo parte dalla panchina, la formazione ufficiale porta 7/11 dei giocatori titolari visti dal primo minuto contro la Roma.
Gli undici di partenza con il modulo del 4-2-3-1, sono: De Gea tra i pali, in difesa Dodo, M. Quarta (cap.), Ranieri, Gosens, in mediana Richardson e Bove, sulla trequarti Sottil, Colpani e Beltran, unica punta Kouame.
Prima della gara le due curve rossoblù offrono uno spettacolo tra cori e bandiere, un gioco di luci accompagna le due squadre all’ingresso, con le note di You’ll never walk alone (non camminerai mai sola, il significato del brano), inno ufficiale del Liverpool, adottato dai grifoni.
Nel settore ospiti presenti un centinaio di supporter viola, altri gruppi in tribuna, con la trasferta vietata alla tifoseria residente in Toscana, da parte del prefetto ligure.
I padroni di casa in campo con la terza maglia di colore nero, i viola con la divisa bianca.
Nei primi minuti grande pressione delle due squadre, con il direttore di gara Chiffi che estrae due gialli in pochi minuti, il primo per Pinamonti per fallo su Bove, il secondo per il viola Richardson.
Al 12esimo ancora un giallo, questa volta per Quarta costretto a fermare Pinamonti.
I grifoni, anche per la spinta del pubblico sugli spalti, creano azioni soprattutto in ripartenza, chiusi dalla difesa ospite, i viola non trovano spazi in attacco, provano con lanci lunghi e con maggiore possesso palla.
Al 23esimo occasione per il Genoa con Savelli che non centra la porta, subito dopo il giovane attaccante Ekhator spreca l’ennesimo contropiede.
Alla mezz’ora il primo corner dei viola, Sottil sulla fascia il più attivo supera spesso il suo diretto avversario Sabelli, anche Dodo dopo l’ennesima accelerata sulla fascia viene fermato dal difensore Vogliacco.
Al 39esimo i viola in attacco con un tiro di Richardson che impegna il portiere Leali che manda in corner. Dopo due minuti di recupero si va all’intervallo.
Nella ripresa parte meglio la Fiorentina che mette in difficoltà la retroguardia rossoblù, ma al 50esimo con una disattenzione di Quarta, ne approfitta Ekhator che sbaglia la conclusione.
La gara piacevole, Badelj chiude su un cross di Dodo, Gosens dalla sinistra serve Sottil che passa a Colpani, il tiro debole fermato dal portiere.
Al 62esimo doppio cambio tra i gigliati esce Richardson per Adli. Altra azione dalla sinistra con Gosens per Sottil, in mezzo all’area Kouame anticipato da Vazquez, dalla parte opposta, un tiro dalla distanza di Martin deviato in corner.
Al 72esimo la svolta della gara assist di Beltran dalla destra, palla che resta al centro dell’area dopo un rimpallo, il tedesco Gosens con un mancino, trova l’angolo della porta difesa da Leali e il goal del vantaggio viola.
Al 73esimo immediata risposta di Pinamonti con un tiro insidioso, inizia lo show del portiere de Gea che effettua una parata che salva porta e risultato.
Al 72esimo doppio cambio escono Bove e Colpani per Ikoné e Mandragora al rientro dopo l’infortunio al menisco.
Al 81esimo altro tiro di Pinamonti verso la porta, De Gea blocca il pallone. All’82esimo esordio del Primavera Tommaso Rubino, classe 2006, al posto di Beltran, Sottil lascia il campo a Biraghi.
Minuti finali arrembanti per i grifoni ,che cercano in tutti i modi di portare in pari la gara, Dodo con un colpo di testa allontana il pallone.
Nel recupero dei 5 assegnati dall’arbitro, De Gea provvidenziale, toglie con una parata incredibile, il pallone quasi dentro la porta.
L’ultima azione un contropiede degli ospiti, con Kouamè che spreca il vantaggio numerico e una buona occasione per il raddoppio.
Gli ultimi secondi prima del triplice fischio che decreta una vittoria da grande squadra, non bella e spettacolare, ma cinica e concreta.
Una gara difficile e complicata, con un avversario chiuso che spinto dal pubblico di casa, impedisce la costruzione di azioni di gioco, tanti contrasti, con conseguenti interruzioni di gioco, che non lasciano la possibilità di creare una manovra fluida.
La squadra viola cresce con il passare del tempo, e mostra una superiorità tecnica sugli avversari, l’ingresso del centrocampista francese Adli, cambia le dinamiche con passaggi precisi.
Proprio dall’ex Milan arriva un filtrante per Beltran, che crossa nel mezzo con il tedesco Gosens ,che trova l’angolo giusto per portare tre punti pesantissimi.
Una serata non facile per i ragazzi di Palladino, che in assenza di Kean il punto di riferimento dell’attacco, soffrono compatti ed aspettano il momento per colpire, nella ripresa cambia ritmo, anche per l’ingresso di un giocatore di qualità dalla panchina.
Una prestazione superlativa elogiata dal tecnico campano Palladino nel post gara, come più importante di quelle roboanti di Lecce e Roma, in quanto sofferta e difficile, dopo i complimenti al Genoa e al suo pubblico, esprime grande soddisfazione per aver ottenuto una vittoria da uomini veri che porta morale e consapevolezza.
Ottima la prova della difesa, da Dodo che conferma dall’inizio della stagione il lato offensivo con cross verso i compagni, ma determinante anche nelle coperture fino ai minuti finali, Quarta da titolare come capitano contribuisce a chiudere spazi, Ranieri non commette errori.
In mediana Richardson mette in campo buone doti, Bove il più colpito dagli avversari, giocatore duttile a tutto campo, può ricoprire più ruoli e diverse posizioni anche nella stessa gara, Yacine Adli da subentrato cambia in positivo la gara.
In avanti reattivo Sottil, che ci prova in diverse occasioni con poca precisione, Beltran dimostra di poter dare un contributo in fase offensiva, assist perfetto per il goal che decide la gara.
Sul podio il tedesco Robin Gosens, un leader per carattere e qualità tecniche, ruolo da esterno che il tecnico arretra a terzino, una difesa imperforabile, ma anche tre reti realizzate e due assist, un giocatore che difende, crea, percorre chilometri in campo e segna, uno degli interpreti che ha cambiato le sorti della squadra.
Il migliore della serata salito in cattedra da diverse gare, con l’ennesima prestazione spettacolare, il portiere spagnolo David De Gea, ex Manchester che davano per finito dopo una carriera brillante, ammirato per esperienza, sicurezza, parate e rigori determinanti, con slanci fisici imponenti, che valgono quanto le reti realizzate.
Il classe ’90 nato a Madrid con almeno tre parate, nel recupero un capolavoro, mostra uno stato di forma straordinario, leader carismatico, con umiltà si è calato nella nuova avventura sulle rive dell’Arno, decisivo da questo inizio stagione.
La Fiorentina con la quarta vittoria consecutiva sale al terzo posto, un posizione che mancava dal 2015/16, e raggiunge 8 risultati utili consecutivi, numeri che portano entusiasmo ed ottimismo per le prossime gare.
La consapevolezza della forza del gruppo, che anche con i diversi componenti, affronta le gare con la stessa mentalità, per raggiungere lo stesso obiettivo e sognare in grande.
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